Masochismo
Salve Ho 36 anni.
Sono tormentato dall'adolescenza da fantasie masochiste (immaginare di essere schiavizzato, imprigionato o soffocato da una donna e simili) con cui mi eccito quando mi masturbo.
Avendo ricevuto un'educazione molto moralista, non metterei mai in pratica queste fantasie, che "ufficialmente" deploro e che io stesso trovo ridicole; e men che meno ricorrerei al sesso a pagamento.
La mia ambizione è sempre stata una relazione "normale" e sana con una ragazza da amare.
A 28 anni ho iniziato una relazione con una ragazza, che amavo moltissimo, con cui avevo un'intesa perfetta su tutto... tranne in ambito sessuale.
Malgrado mi piacesse molto fisicamente, fosse comprensiva e cercasse in ogni modo di mettermi a mio agio, non provavo alcuna eccitazione per lei e nel corso di sei anni non siamo riusciti ad avere un rapporto completo, neanche dopo aver preso farmaci contro l'impotenza su prescrizione medica.
Pensai a ricorrere a una terapia sessuologica, ma un amico studente in psicologia mi disse "è impossibile curare una perversione, è come pretendere di far diventare etero un gay, non ci sono possibilità di riuscita; tanto vale che glielo riveli e provi a scendere a patti con lei".
Facendomi coraggio, spiegai alla mia ragazza la situazione, e lei ne fu molto disgustata e spaventata e mi lasciò, gettandomi nello sconforto e nel senso di colpa.
Davvero il mio amico ha ragione, il sesso per me può essere solo una buffonata con fruste, manette, cuoio e così via?
Sono davvero destinato a vivere da fenomeno da baraccone?
Sono tormentato dall'adolescenza da fantasie masochiste (immaginare di essere schiavizzato, imprigionato o soffocato da una donna e simili) con cui mi eccito quando mi masturbo.
Avendo ricevuto un'educazione molto moralista, non metterei mai in pratica queste fantasie, che "ufficialmente" deploro e che io stesso trovo ridicole; e men che meno ricorrerei al sesso a pagamento.
La mia ambizione è sempre stata una relazione "normale" e sana con una ragazza da amare.
A 28 anni ho iniziato una relazione con una ragazza, che amavo moltissimo, con cui avevo un'intesa perfetta su tutto... tranne in ambito sessuale.
Malgrado mi piacesse molto fisicamente, fosse comprensiva e cercasse in ogni modo di mettermi a mio agio, non provavo alcuna eccitazione per lei e nel corso di sei anni non siamo riusciti ad avere un rapporto completo, neanche dopo aver preso farmaci contro l'impotenza su prescrizione medica.
Pensai a ricorrere a una terapia sessuologica, ma un amico studente in psicologia mi disse "è impossibile curare una perversione, è come pretendere di far diventare etero un gay, non ci sono possibilità di riuscita; tanto vale che glielo riveli e provi a scendere a patti con lei".
Facendomi coraggio, spiegai alla mia ragazza la situazione, e lei ne fu molto disgustata e spaventata e mi lasciò, gettandomi nello sconforto e nel senso di colpa.
Davvero il mio amico ha ragione, il sesso per me può essere solo una buffonata con fruste, manette, cuoio e così via?
Sono davvero destinato a vivere da fenomeno da baraccone?
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Gentile utente,
il suo amico avrebbe dovuto restare nel suo ruolo di studente che ancora non sa nulla di psicoterapia.
Il problema è nella corretta valutazione del suo disturbo, che in definitiva consiste nell'impossibilità di avere rapporti sessuali, a quel che pare.
Per questo la sua ragazza, dopo sei anni di quasi astinenza, l'ha lasciata.
Tutto il resto (il masochismo coreografico da film porno, desiderato ma avvertito come "ridicolo", etc.) è la copertura di un disagio che lei non vuole rivelare nemmeno a sé stesso.
Se si trattasse di questo, non solo avrebbe cercato partner idonee, ma avrebbe comunque avuto una vita sessuale con la sua ragazza aiutandosi con la fantasia, né più né meno di come fa quando si masturba.
Le suggerirei di iniziare un serio percorso di psicoterapia, e non per superare il desiderio di rapporti masochistici. Lasci che sia il curante a condurre la corretta indagine sulla sua reale richiesta.
Auguri.
il suo amico avrebbe dovuto restare nel suo ruolo di studente che ancora non sa nulla di psicoterapia.
Il problema è nella corretta valutazione del suo disturbo, che in definitiva consiste nell'impossibilità di avere rapporti sessuali, a quel che pare.
Per questo la sua ragazza, dopo sei anni di quasi astinenza, l'ha lasciata.
Tutto il resto (il masochismo coreografico da film porno, desiderato ma avvertito come "ridicolo", etc.) è la copertura di un disagio che lei non vuole rivelare nemmeno a sé stesso.
Se si trattasse di questo, non solo avrebbe cercato partner idonee, ma avrebbe comunque avuto una vita sessuale con la sua ragazza aiutandosi con la fantasia, né più né meno di come fa quando si masturba.
Le suggerirei di iniziare un serio percorso di psicoterapia, e non per superare il desiderio di rapporti masochistici. Lasci che sia il curante a condurre la corretta indagine sulla sua reale richiesta.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 17/11/2020.
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