Convivere con partner in lutto
Buongiorno,
mi rivolgo a voi perché sono molto confusa su come affrontare una situazione che mi sta facendo soffrire.
Sto con il mio ragazzo da 13 anni e da 3 conviviamo. Due settimane fa è venuta a mancare sua nonna che lo ha cresciuto (in assenza di entrambi i genitori). Qualche anno fa avevano avuto una brutta discussione e avevano smesso di parlarsi, tanto che lui ha saputo della morte da parenti lontani.
I giorni successivi alla notizia il mio ragazzo mi ha sorpreso, parlandomi dei suoi sentimenti, del senso di colpa per non averla più cercata, del suo dolore per non averla salutata. Non è una persona che solitamente condivide le proprie emozioni, soprattutto la tristezza che di solito rifiuta (anche a se stesso) di provare.
Dopo qualche giorno il suo atteggiamento nei miei confronti è improvvisamente cambiato e mi ha allontanata, ha smesso di rivolgermi le solite attenzioni. Mi è sembrato addirittura infastidito dalla mia presenza.
Ho provato a confrontarmi con lui per capire se fosse cambiato perché accortosi di non amarmi più. La situazione è peggiorata ulteriormente. Adesso quando mi parla è per dirmi che vorrebbe stare da solo, ma che non gli sembra giusto nei miei confronti e mi chiede scusa per non essere di compagnia. Ieri sera mi ha confidato di non provare emozioni se non il desiderio di solitudine. È tormentato dal pensiero che questa apatia non lo abbandonerà mai e mi chiede che senso avrebbe per me stare con una persona così.
So di aver sbagliato a incentrare il problema su di me, l'allontanamento probabilmente era il suo modo di affrontare il lutto e avrei dovuto lasciargli lo spazio e il tempo di cui aveva bisogno. Adesso non so come comportarmi né come rispondere alla sua richiesta di solitudine. Dovrei andare a stare dai miei per qualche giorno per fargli capire che rispetto i suoi sentimenti? Mi chiedo se sia giusto lasciare casa nostra per venire incontro alla sua esigenza (e comunque non basterebbero dei giorni), se questa reazione sia "normale" o se devo respingere questo suo suggerimento non troppo velato di andarmene. Sono confusa e non riesco più a comportarmi normalmente con lui anche nelle situazioni più banali della quotidianità.
mi rivolgo a voi perché sono molto confusa su come affrontare una situazione che mi sta facendo soffrire.
Sto con il mio ragazzo da 13 anni e da 3 conviviamo. Due settimane fa è venuta a mancare sua nonna che lo ha cresciuto (in assenza di entrambi i genitori). Qualche anno fa avevano avuto una brutta discussione e avevano smesso di parlarsi, tanto che lui ha saputo della morte da parenti lontani.
I giorni successivi alla notizia il mio ragazzo mi ha sorpreso, parlandomi dei suoi sentimenti, del senso di colpa per non averla più cercata, del suo dolore per non averla salutata. Non è una persona che solitamente condivide le proprie emozioni, soprattutto la tristezza che di solito rifiuta (anche a se stesso) di provare.
Dopo qualche giorno il suo atteggiamento nei miei confronti è improvvisamente cambiato e mi ha allontanata, ha smesso di rivolgermi le solite attenzioni. Mi è sembrato addirittura infastidito dalla mia presenza.
Ho provato a confrontarmi con lui per capire se fosse cambiato perché accortosi di non amarmi più. La situazione è peggiorata ulteriormente. Adesso quando mi parla è per dirmi che vorrebbe stare da solo, ma che non gli sembra giusto nei miei confronti e mi chiede scusa per non essere di compagnia. Ieri sera mi ha confidato di non provare emozioni se non il desiderio di solitudine. È tormentato dal pensiero che questa apatia non lo abbandonerà mai e mi chiede che senso avrebbe per me stare con una persona così.
So di aver sbagliato a incentrare il problema su di me, l'allontanamento probabilmente era il suo modo di affrontare il lutto e avrei dovuto lasciargli lo spazio e il tempo di cui aveva bisogno. Adesso non so come comportarmi né come rispondere alla sua richiesta di solitudine. Dovrei andare a stare dai miei per qualche giorno per fargli capire che rispetto i suoi sentimenti? Mi chiedo se sia giusto lasciare casa nostra per venire incontro alla sua esigenza (e comunque non basterebbero dei giorni), se questa reazione sia "normale" o se devo respingere questo suo suggerimento non troppo velato di andarmene. Sono confusa e non riesco più a comportarmi normalmente con lui anche nelle situazioni più banali della quotidianità.
[#1]
Gentile utente,
è comprensibile che Lei non riesca a
"... comportarmi normalmente con lui anche nelle situazioni più banali della quotidianità.--",
la situazione non è *normale*.
Ora Lei è divenuta consapevole che il di lui
"..allontanamento probabilmente era il suo modo di affrontare il lutto e avrei dovuto lasciargli lo spazio e il tempo di cui aveva bisogno..",
e correttamente si chiede - e ci chiede - come agire ora nella maniera più appropriata.
Si sta parlando di lutto,
di elaborazione del lutto,
della morte di una vice-madre con la quale purtroppo non c'erano più rapporti da tempo.
E proprio quest'ultimo può rappresentare il punto principale:
non solo il dolore per il decesso, ma anche la sofferenza cocente per non aver vissuto la vita insieme fin quando sarebbe stato possibile.
E dunque senso di colpa, pentimento, riflessione, e la consapevolezza della irrimediabilità della situazione. Tante domande sulla morte, altrettante sulla vita.
Proprio della vita fa parte Lei, di una vita in fase di ripensamento da parte del Suo partner.
Provi a parlargli della possibilità di tornare per un periodo a casa dei Suoi.
Scelta da fare senza risentimento, decisione da prendere insieme unicamente per permettergli quella solitudine di cui spesso si ha bisogno quando si soffre moltissimo,
di cui l'apatia è unaa difesa per non esserne travolti.
Dott. Brunialti
è comprensibile che Lei non riesca a
"... comportarmi normalmente con lui anche nelle situazioni più banali della quotidianità.--",
la situazione non è *normale*.
Ora Lei è divenuta consapevole che il di lui
"..allontanamento probabilmente era il suo modo di affrontare il lutto e avrei dovuto lasciargli lo spazio e il tempo di cui aveva bisogno..",
e correttamente si chiede - e ci chiede - come agire ora nella maniera più appropriata.
Si sta parlando di lutto,
di elaborazione del lutto,
della morte di una vice-madre con la quale purtroppo non c'erano più rapporti da tempo.
E proprio quest'ultimo può rappresentare il punto principale:
non solo il dolore per il decesso, ma anche la sofferenza cocente per non aver vissuto la vita insieme fin quando sarebbe stato possibile.
E dunque senso di colpa, pentimento, riflessione, e la consapevolezza della irrimediabilità della situazione. Tante domande sulla morte, altrettante sulla vita.
Proprio della vita fa parte Lei, di una vita in fase di ripensamento da parte del Suo partner.
Provi a parlargli della possibilità di tornare per un periodo a casa dei Suoi.
Scelta da fare senza risentimento, decisione da prendere insieme unicamente per permettergli quella solitudine di cui spesso si ha bisogno quando si soffre moltissimo,
di cui l'apatia è unaa difesa per non esserne travolti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Non si preoccupi se lui si difende dal contatto emotivo, è prevedibile in questa fase, ci sta.
Probabilmente, come già lui ha detto, non ha nulla contro di Lei.
Se poi Lei deciderà di trascorrere qualche giorno a casa dei Suoi genitori, pensi che talvolta è nell'assenza che "si ripara l'oggetto d'amore".
Dott. Brunialti
Probabilmente, come già lui ha detto, non ha nulla contro di Lei.
Se poi Lei deciderà di trascorrere qualche giorno a casa dei Suoi genitori, pensi che talvolta è nell'assenza che "si ripara l'oggetto d'amore".
Dott. Brunialti
[#5]
Forse non sarà definitivamente .. nel dolore si possono assumere decisioni affrettate.
Talvolta però è proprio il dolore che spinge a fare i conti con le proprie scelte, a vedere con maggiore lucidità il percorso da intraprendere.
Non sappiamo quale sia quella che riguarda il suo ragazzo.
Un caro saluto. Se ritiene ci tenga al corrente.
Dott. Brunialti
Talvolta però è proprio il dolore che spinge a fare i conti con le proprie scelte, a vedere con maggiore lucidità il percorso da intraprendere.
Non sappiamo quale sia quella che riguarda il suo ragazzo.
Un caro saluto. Se ritiene ci tenga al corrente.
Dott. Brunialti
[#6]
Utente
Buonasera dottoressa,
adesso è finalmente tutto più chiaro: si sente con un'altra. Non l'ho saputo da lui perché non ha avuto il coraggio di dirmelo. In questi ultimi giorni vigliaccamente ha pensato di usare la scusa del lutto per liberarsi di me.
Adesso mi chiedo con che tipo di persona sono stata per tutti questi anni e come potesse fingere così bene (fino a una settimana fa cercava di convincermi ad avere un figlio). Il modo in cui mi ha trattata è veramente disgustoso.
Dovrei dirgli che lo so? Dovrei affrontarlo? Mi infastidisce che pensi di averla "fatta franca" insultando la mia intelligenza e facendo leva sulla mia empatia.
La ringrazio e le auguro una buona serata.
adesso è finalmente tutto più chiaro: si sente con un'altra. Non l'ho saputo da lui perché non ha avuto il coraggio di dirmelo. In questi ultimi giorni vigliaccamente ha pensato di usare la scusa del lutto per liberarsi di me.
Adesso mi chiedo con che tipo di persona sono stata per tutti questi anni e come potesse fingere così bene (fino a una settimana fa cercava di convincermi ad avere un figlio). Il modo in cui mi ha trattata è veramente disgustoso.
Dovrei dirgli che lo so? Dovrei affrontarlo? Mi infastidisce che pensi di averla "fatta franca" insultando la mia intelligenza e facendo leva sulla mia empatia.
La ringrazio e le auguro una buona serata.
[#7]
Gentile utente,
Certo che può dirgli che lo sa,
mi sembra trattarsi del segreto di Pulcinella...
Anche per sentire eventualmente il suo punto di vista.
Un figlio?
Forse come collante? O come esorcismo della crisi?
Dott. Brunialti
Certo che può dirgli che lo sa,
mi sembra trattarsi del segreto di Pulcinella...
Anche per sentire eventualmente il suo punto di vista.
Un figlio?
Forse come collante? O come esorcismo della crisi?
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.5k visite dal 17/11/2020.
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