Non so cosa c'è che non va in me

Salve, sono una ragazza di 20 e ho difficoltà a sentirmi a mio agio con il mondo esterno, mi sento spesso inadeguata e non riesco a fidarmi a tal punto da lasciarmi andare e essere "leggera" e libera di comportarmi nella maniera che più vorrei; sento sempre come se le persone quando mi parlano sotto sotto mi stiano prendendo in giro.
Nella mia adolescenza non sono mai riuscita ad avere la mia prima volta a causa di questo mio senso di insicurezza e questo mi demoralizza parecchio perché non si trattava di un "non volere".
Vorrei fare tante cose ma non trovo la forza mentale per buttarmi a capofitto e vivere la mia vita.
Ho molti momenti dove rido tanto e apparentemente senza motivo e molti dove anche una sciocchezza mi fa venire un nervoso e una rabbia dove sbatto sugli oggetti (anche se poi con calma cerco di calmarmi).
Un esempio tangibile di ciò sono i rumori che fa la mia famiglia che a mio malincuore (perché mi dispiace comportarmi così) non riesco a sopportare; altre due cose che non mi spiego sono dei piccoli tic che mi vengono, come muovere le braccia in avanti o irrigidire il collo (che però mi vengono quando sono nella mia comfort zone) , e la sensazione strana nel guardarmi allo specchio alcune volte (che però mi è capitato già da un po' di anni) , dove sento come di non esistere in quel preciso momento.
L'ultima cosa che volevo dire è che in questi ultimi mesi a partire da fine marzo ho vissuto un forte periodo d'angoscia, dove non riuscivo a respirare e deglutire e quindi non ero mai serena (avevo paura che mi succedesse qualcosa che necessitava un dottore, senza poter vedere un dottore o andare al pronto soccorso) ; sempre in questi mesi cercavo su internet qualunque cosa che mi aiutasse a capire da cosa derivasse quel problema, in modo insistente e cercando conferme dalla mia famiglia che ormai era esausta di me (ho voluto scrivere comunque quest'ultima cosa anche se alla fine ho scoperto quale fosse il vero problema e di aver ingigantito le cose a causa della paura).
Il messaggio è lungo, lo so, ma spero vivamente in una risposta.
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Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile utente, ho letto tutta la sua storia, ma non ho capito quale sia la domanda. Anzi in realtà leggo una sua risposta: "cercavo su internet qualunque cosa che mi aiutasse a capire da cosa derivasse quel problema, in modo insistente e cercando conferme dalla mia famiglia che ormai era esausta di me (ho voluto scrivere comunque quest'ultima cosa anche se alla fine ho scoperto quale fosse il vero problema e di aver ingigantito le cose a causa della paura)." Ci potrebbe far capire meglio di cosa si preoccupava della sua salute? Per via del Lockdown perché non potendo vedere i medici, questo la metteva in agitazione? Si è spaventata delle cose che ha letto su Internet? Nota una sua spiccata preoccupazione verso la sua condizione fisica? Qual'è la motivazione che la porta a raccontare la sua storia dell'adolescenza? In che senso tic (movimenti involontari)? Grazie per le risposte, almeno invece di leggere su Internet, si sta rivolgendo a persone qualificate.

Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta , e ammetto che il tutto sia un po' confusionario , ma volevo mettere quanto più possibile per farle capire un po' il quadro generale. In sostanza la domanda è : "perché non riesco a sentirmi a mio agio al di fuori del mio nucleo familiare e non riesco a crearmi dei rapporti , cosa c'è che non va in me che non mi permette ciò ?".
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Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile utente, comprendo la sua domanda. Come prima aspetto, le voglio far presente una cosa, lei chiede: "cosa c'è che non va in me che non mi permette ciò ?" In generale, per quanto ci possano essere delle difficoltà, non credo che ci siamo cose "che non vadano in persone", ma reazioni non adattive che portano nel tempo ad alterazioni del sistema. Per quanto riguarda la sua richiesta nello specifico, questa chat non è un luogo adatto per rispondere alle sue domande, cioé a una richiesta di diagnosi. Per tali esigenze, come quella di supporto per le sue difficoltà, le dovrebbe rivolgere ad uno psicologo o psicoterapeuta personalmente, qui possiamo solo orientare al meglio gli utenti.
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Utente
Utente
Salve, capisco , comunque grazie lo stesso per la sua risposta.