Doc che non mi fa più andare avanti
Buongiorno dottori.
Ho iniziato a soffrire di doc 4 anni fa circa, ho affrontato varie ossessioni che pensavo di non riuscire a superare.
Purtroppo ora con l'arrivo del covid, la mia ansia, il mio doc e la mia ipocondria sono peggiorati.
Vi spiego cosa mi succede.
Premetto col dirvi che la mia paura più grande è contagiare le persone che amo, la mia famiglia e quindi cerco di essere più attenta possibile.
Circa un mese fa, dopo essere stata parecchio tempo al sole, mi reco all'ufficio postale, misuro la temperatura ed è leggermente alta.
A quel punto la misuro nuovamente e ritorna normale.
Da là ho subito pensato di avere il covid.
L'ho detto a mia mamma e mia sorella, che naturalmente non ci hanno dato peso.
Io, sentendomi in colpa, cercavo di non avvicinarmi tanto a loro ed è stato molto difficile poiché sono una persona che ama abbracci e cose del genere.
Passati 15 giorni mi tranquilizzo.
Tre giorni fa non mi sento molto bene, mi sento il viso accaldato anche se non rosso.
Allora il giorno dopo quando sono da sola a casa, misuro la temperatura e risulta 35.9. Mi tranquillizzo e passa tutto.
La cosa strana è che dopo 10 minuti circa inizio a pensare: "E se avessi sbagliato a vedere?
Oppure forse l'ho misurata di nuovo dopo e ce l'avevo alta".
E da là mi inizio a sentire in colpa nei confronti della mia famiglia.
Io so che non è vero però è come se la mia mente si concentrasse su falsi ricordi non facendomi ricordare ciò che realmente è accaduto.
Feci anche la foto al termometro perché già sapevo che sarebbe potuto accadere questo.
Ho iniziato a pensare a mille cose, tipo che se avessi avuto la febbre, avrei avuto altri sintomi evidenti e non mi sarebbe scesa in un giorno poiché il giorno dopo mi è stata misurata di nuovo, andando al supermercato.
Ma, come può immaginare, nessuna cosa mi convinceva.
Ho anche iniziato a pensare: magari l'ho misurata prima e ce l'avevo alta.
Anche questo è impossibile perché avrei avuto qualche sintomo e la mia famiglia se ne sarebbe accorta.
Non ce la faccio più.
Ma la cosa che più mi fa stare male è il senso di colpa.
Perché penso: se è vero che avevo la febbre alta, avrei potuto contagiare la mia famiglia.
Come faccio a capire che quello che è accaduto davvero è la verità mentre i miei dubbi sono tutti inganni della mente?
Spero di uscirne al più presto.
Come posso uscire da questo circolo vizioso?
Grazie mille e cordiali saluti.
Ho iniziato a soffrire di doc 4 anni fa circa, ho affrontato varie ossessioni che pensavo di non riuscire a superare.
Purtroppo ora con l'arrivo del covid, la mia ansia, il mio doc e la mia ipocondria sono peggiorati.
Vi spiego cosa mi succede.
Premetto col dirvi che la mia paura più grande è contagiare le persone che amo, la mia famiglia e quindi cerco di essere più attenta possibile.
Circa un mese fa, dopo essere stata parecchio tempo al sole, mi reco all'ufficio postale, misuro la temperatura ed è leggermente alta.
A quel punto la misuro nuovamente e ritorna normale.
Da là ho subito pensato di avere il covid.
L'ho detto a mia mamma e mia sorella, che naturalmente non ci hanno dato peso.
Io, sentendomi in colpa, cercavo di non avvicinarmi tanto a loro ed è stato molto difficile poiché sono una persona che ama abbracci e cose del genere.
Passati 15 giorni mi tranquilizzo.
Tre giorni fa non mi sento molto bene, mi sento il viso accaldato anche se non rosso.
Allora il giorno dopo quando sono da sola a casa, misuro la temperatura e risulta 35.9. Mi tranquillizzo e passa tutto.
La cosa strana è che dopo 10 minuti circa inizio a pensare: "E se avessi sbagliato a vedere?
Oppure forse l'ho misurata di nuovo dopo e ce l'avevo alta".
E da là mi inizio a sentire in colpa nei confronti della mia famiglia.
Io so che non è vero però è come se la mia mente si concentrasse su falsi ricordi non facendomi ricordare ciò che realmente è accaduto.
Feci anche la foto al termometro perché già sapevo che sarebbe potuto accadere questo.
Ho iniziato a pensare a mille cose, tipo che se avessi avuto la febbre, avrei avuto altri sintomi evidenti e non mi sarebbe scesa in un giorno poiché il giorno dopo mi è stata misurata di nuovo, andando al supermercato.
Ma, come può immaginare, nessuna cosa mi convinceva.
Ho anche iniziato a pensare: magari l'ho misurata prima e ce l'avevo alta.
Anche questo è impossibile perché avrei avuto qualche sintomo e la mia famiglia se ne sarebbe accorta.
Non ce la faccio più.
Ma la cosa che più mi fa stare male è il senso di colpa.
Perché penso: se è vero che avevo la febbre alta, avrei potuto contagiare la mia famiglia.
Come faccio a capire che quello che è accaduto davvero è la verità mentre i miei dubbi sono tutti inganni della mente?
Spero di uscirne al più presto.
Come posso uscire da questo circolo vizioso?
Grazie mille e cordiali saluti.
[#1]
Gentile ragazza,
come in ogni tipo di rimuginio, Lei è convinta che un pensiero (e non un fatto!) possa in effetti corrispondere ad un dato di realtà e perciò ad una valida ragione per essere preoccupata.
E se avessi trascurato un dettaglio?
Questa è la domanda che si pone l'ansioso e da qui ricomincia il rimuginio, ancora più forte di prima.
L'ansioso è convinto che, trascurando il dettaglio anche più insignificante, correrà dei rischi o li farà correre ad altri. Da qui il senso di colpa, che in questi casi è ipertrofico e copre tutte le altre emozioni.
Che cosa può fare?
Si rivolga con sollecitudine ad uno psicologo per poter effettuare una psicoterapia mirata, previa valutazione diretta.
Starà bene nel giro di poco tempo.
Cordiali saluti,
come in ogni tipo di rimuginio, Lei è convinta che un pensiero (e non un fatto!) possa in effetti corrispondere ad un dato di realtà e perciò ad una valida ragione per essere preoccupata.
E se avessi trascurato un dettaglio?
Questa è la domanda che si pone l'ansioso e da qui ricomincia il rimuginio, ancora più forte di prima.
L'ansioso è convinto che, trascurando il dettaglio anche più insignificante, correrà dei rischi o li farà correre ad altri. Da qui il senso di colpa, che in questi casi è ipertrofico e copre tutte le altre emozioni.
Che cosa può fare?
Si rivolga con sollecitudine ad uno psicologo per poter effettuare una psicoterapia mirata, previa valutazione diretta.
Starà bene nel giro di poco tempo.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 13/11/2020.
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