Problema intestino
Buonasera,
Sono una ragazza di 27 anni tormentata da problemi intestinali continui che mi provocano una tristezza immensa, ne soffro da quando avevo 20 anni ho fatto colonscopia, gastroscopia, risonanza con contrasto, esami della celiachia del lattosio tutto negativo, la risposta?
È una cosa di testa.
Per anni non accettato questa diagnosi perché non penso di avere nessun problema a parte qualche insicurezza per il futuro, ma dopo anni di sofferenze provo con uno psichiatra che mi diagnostica un disturbo somatoforme e mi da diverse cure finora che hanno fallito, sa due settimane ho cominciato escitalopram da 20 ma ancora non noto miglioramenti non so più che pensare...
Sono una ragazza di 27 anni tormentata da problemi intestinali continui che mi provocano una tristezza immensa, ne soffro da quando avevo 20 anni ho fatto colonscopia, gastroscopia, risonanza con contrasto, esami della celiachia del lattosio tutto negativo, la risposta?
È una cosa di testa.
Per anni non accettato questa diagnosi perché non penso di avere nessun problema a parte qualche insicurezza per il futuro, ma dopo anni di sofferenze provo con uno psichiatra che mi diagnostica un disturbo somatoforme e mi da diverse cure finora che hanno fallito, sa due settimane ho cominciato escitalopram da 20 ma ancora non noto miglioramenti non so più che pensare...
[#1]
Caro utente
Il suo racconto è a dir poco sintetico. Non ci ha raccontato chi è, se vive con la sua famiglia, cosa fa nella vita, ma solo il suo disturbo, e neanche troppo nello specifico (ci ha detto solo è tormentata da problemi intestinali), non ci ha detto da quanto è in cura da questo psichiatra, come procede, se sta facendo anche un percorso di psicoterapia eccetera eccetera. Probabilmente tutti questi mancati racconti ci dicono già qualcosa di lei (ci dice che ha solo qualche insicurezza per il futuro). Ci dicono che non accetta questa diagnosi, dove si è sentito obbligato a dove procedere in questa direzione. Come mai? Qual'è il pensiero, il vissuto, la convinzione, che la blocca nell'accettare la sua condizione? Ne ha parlato con lo psichiatra che la sta seguendo? Sta facendo anche un percorso di psicoterapia?
Ci faccia sapere.
Il suo racconto è a dir poco sintetico. Non ci ha raccontato chi è, se vive con la sua famiglia, cosa fa nella vita, ma solo il suo disturbo, e neanche troppo nello specifico (ci ha detto solo è tormentata da problemi intestinali), non ci ha detto da quanto è in cura da questo psichiatra, come procede, se sta facendo anche un percorso di psicoterapia eccetera eccetera. Probabilmente tutti questi mancati racconti ci dicono già qualcosa di lei (ci dice che ha solo qualche insicurezza per il futuro). Ci dicono che non accetta questa diagnosi, dove si è sentito obbligato a dove procedere in questa direzione. Come mai? Qual'è il pensiero, il vissuto, la convinzione, che la blocca nell'accettare la sua condizione? Ne ha parlato con lo psichiatra che la sta seguendo? Sta facendo anche un percorso di psicoterapia?
Ci faccia sapere.
Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 605 visite dal 05/11/2020.
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