Inibizione emotiva, autocritica, ansia: quale terapia?
Buongiorno, come dice il titolo della domanda mi chiedo che percorso terapeutico sia consigliato per il superamento dei problemi citati.
Sono andato per circa un anno da uno psicologo ma non mi è sembrato un percorso molto efficace (non so neanche che indirizzo seguisse, e onestamente penso non sia cambiato nulla... ) , e per questo mi domando se qualcuno possa darmi dei consigli a riguardo.
Per quanto mi riguarda, trovo molta difficoltà ad agire spontaneamente, sono abbastanza inibito, e per questo la mia vita sociale ne risente assai. Le volte che mi capita di agire spontaneamente poi passo ore a ripensare a ciò che ho detto/fatto e trovo sempre motivi o indizi nel comportamento altrui per autocriticarmi, anche duramente. Temo sempre di aver offeso qualcuno o che gli altri si siano arrabbiati con me o di essere risultato fuori luogo. Non avendo modo di verificare queste mie supposizioni, finisce che continuo a pensarci e ciò mi fa stare male. Immagino che ciò vada poi a rinforzare la mia inibizione di partenza, in un circolo vizioso. Mi capita anche di non riuscire a rimanere calmo durante le conversazioni con gli altri, e quindi di avere vuoti di memoria che rendono abbastanza complesso portare avanti un dialogo. Anche qua, quando succede si rinforzano le convinzioni negative di partenza e ricomincia il circolo vizioso.
Spero che si possa superare questa situazione perché onestamente ne sono stufo. Desidero fortemente vincere questa mia inibizione e allargare la mia cerchia sociale, ci provo da tempo, anche se finora con scarsi risultati. Qualunque consiglio che vada in questa direzione è ben accetto!
Grazie per le risposte
Sono andato per circa un anno da uno psicologo ma non mi è sembrato un percorso molto efficace (non so neanche che indirizzo seguisse, e onestamente penso non sia cambiato nulla... ) , e per questo mi domando se qualcuno possa darmi dei consigli a riguardo.
Per quanto mi riguarda, trovo molta difficoltà ad agire spontaneamente, sono abbastanza inibito, e per questo la mia vita sociale ne risente assai. Le volte che mi capita di agire spontaneamente poi passo ore a ripensare a ciò che ho detto/fatto e trovo sempre motivi o indizi nel comportamento altrui per autocriticarmi, anche duramente. Temo sempre di aver offeso qualcuno o che gli altri si siano arrabbiati con me o di essere risultato fuori luogo. Non avendo modo di verificare queste mie supposizioni, finisce che continuo a pensarci e ciò mi fa stare male. Immagino che ciò vada poi a rinforzare la mia inibizione di partenza, in un circolo vizioso. Mi capita anche di non riuscire a rimanere calmo durante le conversazioni con gli altri, e quindi di avere vuoti di memoria che rendono abbastanza complesso portare avanti un dialogo. Anche qua, quando succede si rinforzano le convinzioni negative di partenza e ricomincia il circolo vizioso.
Spero che si possa superare questa situazione perché onestamente ne sono stufo. Desidero fortemente vincere questa mia inibizione e allargare la mia cerchia sociale, ci provo da tempo, anche se finora con scarsi risultati. Qualunque consiglio che vada in questa direzione è ben accetto!
Grazie per le risposte
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Psicologo
Gentile utente,
è difficile stabilire quale sia stata la causa per la quale la terapia non ha portato ai risultati sperati perchè sono diverse le variabili in gioco, da parte è necessaria una forte motivazione al cambiamento, dall'altra fattori come il trovarsi a proprio agio col terapeuta, le aspettative, ecc.
Le tempistiche possono differenti, non è detto che in un anno si ottenga il risultato sperato, spesso saltano fuori altri fattori che impediscono di andare avanti che vanno indagati insieme al terapeuta.
Detto questo, visto il disagio che manifesta, le consiglio di riprovare a porre la sua fiducia su un nuovo professionista.
In bocca al lupo.
è difficile stabilire quale sia stata la causa per la quale la terapia non ha portato ai risultati sperati perchè sono diverse le variabili in gioco, da parte è necessaria una forte motivazione al cambiamento, dall'altra fattori come il trovarsi a proprio agio col terapeuta, le aspettative, ecc.
Le tempistiche possono differenti, non è detto che in un anno si ottenga il risultato sperato, spesso saltano fuori altri fattori che impediscono di andare avanti che vanno indagati insieme al terapeuta.
Detto questo, visto il disagio che manifesta, le consiglio di riprovare a porre la sua fiducia su un nuovo professionista.
In bocca al lupo.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 842 visite dal 02/11/2020.
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