Invidia per un'amica. perché?
Buon pomeriggio,
Sono Cynthia.
Scrivo per esternare una delle esperienze che più mi ha messo in dubbio in questi anni.
Non ho mai avuto molte amiche, o meglio, per la mia tendenza a dubitare e ad essere insicura, non sono mai riuscita ad instaurare un buon rapporto con le mie amiche.
In particolare, con la mia amica Maria.
Maria è una persona che considero straordinaria, bellissima sia dentro che fuori, e con un carattere spregiudicato e molto tenace.
È in grado di ottenere quello che vuole, e la sua vita sentimentale da i suoi buoni frutti.
Gli uomini, anche adulti, la adorano e la considerano una bellissima ragazza.
Il punto è che anche io sono a detta di molti, una bellissima ragazza, educata e molto colta, raffinata, ma la compagnia della mia amica mi mette a disagio, molto spesso provo invidia nei suoi confronti.
Mi sento insicura quando usciamo insieme o quando devo presentarle un ragazzo con cui parlo, o magari mi frequento.
Ho sempre il timore che i miei partner possano innamorarsi di lei e di lasciarmi sola.
Proprio a causa della mia tendenza a dubitare, non riesco a lasciarmi andare con lei, le voglio bene, ma è come se offuscasse la mia presenza, è come se la sua esuberanza mi facesse passare in secondo piano, anche se non dovrei sentirmi inadeguata, in quanto abbiamo la nostra parte di conquiste.
Insomma, veniamo notate entrambe.
Ci sono giorni in cui più lei e altri in cui più io.
Il fatto è che riconosco che il problema risieda in me e che debba fare qualcosa per fare fronte alle mie paure, insicurezze, alla mia bassa autostima, ma quando mi convinco di riuscirci, inevitabilmente, dopo un po', ritorno ad allontanare la mia amica.
Ora non vorrei perdere la mia amica che, mi ha dimostrato molte volte di tenerci a me e alla nostra amicizia, anche se ora non ci sentiamo da molto.
Mi sono comportata male con lei, e vorrei poter rimediare, ma qualcosa dentro di me mi frena costantemente.
Cosa mi consigliate di fare?
PS.
Anche se sembro di ghiaccio, all'esterno, mi sento spesso nostalgica e bisognosa di avere i miei affetti.
Quindi si, un po' la nostra amicizia mi manca.
Sono Cynthia.
Scrivo per esternare una delle esperienze che più mi ha messo in dubbio in questi anni.
Non ho mai avuto molte amiche, o meglio, per la mia tendenza a dubitare e ad essere insicura, non sono mai riuscita ad instaurare un buon rapporto con le mie amiche.
In particolare, con la mia amica Maria.
Maria è una persona che considero straordinaria, bellissima sia dentro che fuori, e con un carattere spregiudicato e molto tenace.
È in grado di ottenere quello che vuole, e la sua vita sentimentale da i suoi buoni frutti.
Gli uomini, anche adulti, la adorano e la considerano una bellissima ragazza.
Il punto è che anche io sono a detta di molti, una bellissima ragazza, educata e molto colta, raffinata, ma la compagnia della mia amica mi mette a disagio, molto spesso provo invidia nei suoi confronti.
Mi sento insicura quando usciamo insieme o quando devo presentarle un ragazzo con cui parlo, o magari mi frequento.
Ho sempre il timore che i miei partner possano innamorarsi di lei e di lasciarmi sola.
Proprio a causa della mia tendenza a dubitare, non riesco a lasciarmi andare con lei, le voglio bene, ma è come se offuscasse la mia presenza, è come se la sua esuberanza mi facesse passare in secondo piano, anche se non dovrei sentirmi inadeguata, in quanto abbiamo la nostra parte di conquiste.
Insomma, veniamo notate entrambe.
Ci sono giorni in cui più lei e altri in cui più io.
Il fatto è che riconosco che il problema risieda in me e che debba fare qualcosa per fare fronte alle mie paure, insicurezze, alla mia bassa autostima, ma quando mi convinco di riuscirci, inevitabilmente, dopo un po', ritorno ad allontanare la mia amica.
Ora non vorrei perdere la mia amica che, mi ha dimostrato molte volte di tenerci a me e alla nostra amicizia, anche se ora non ci sentiamo da molto.
Mi sono comportata male con lei, e vorrei poter rimediare, ma qualcosa dentro di me mi frena costantemente.
Cosa mi consigliate di fare?
PS.
Anche se sembro di ghiaccio, all'esterno, mi sento spesso nostalgica e bisognosa di avere i miei affetti.
Quindi si, un po' la nostra amicizia mi manca.
[#1]
Cara Cynthia, l'amicizia è un sentimento importante e profondo, spesso, come l'amore, irrazionale ed istintivo.
Più che "dubitare" e mettere sul piatto della bilancia il numero di conquiste, dovrebbe interrogarsi su quanto realmente le manca Maria nella sua vita. La competizione, anche nelle amicizie, può esistere ed a volte spronarci a migliorare ma non deve divenire centrale.
Provi a concentrarsi più su di lei e sulle sue emozioni che sui successi e le doti di Maria. E' una persona che vuole accanto e nella sua vita? Perchè anzichè gioire dei suoi successi (di Maria) si risveglia in lei un sentimento d'inferiorità? Che origini ha questo senso di inadeguatezza?
Mi aggiorni
FC
Più che "dubitare" e mettere sul piatto della bilancia il numero di conquiste, dovrebbe interrogarsi su quanto realmente le manca Maria nella sua vita. La competizione, anche nelle amicizie, può esistere ed a volte spronarci a migliorare ma non deve divenire centrale.
Provi a concentrarsi più su di lei e sulle sue emozioni che sui successi e le doti di Maria. E' una persona che vuole accanto e nella sua vita? Perchè anzichè gioire dei suoi successi (di Maria) si risveglia in lei un sentimento d'inferiorità? Che origini ha questo senso di inadeguatezza?
Mi aggiorni
FC
Dr.ssa Dederica Cairoli
[#2]
Ex utente
La ringrazio per avermi risposta, il fatto è che, non se può considerarsi la causa scatenante, ma all'inizio della amicizia tra me e Maria, c'è stato un diverbio.
Il diverbio era un ragazzo con cui uscivo, niente di importante, che preferì la compagnia di lei alla mia.
Successivamente, un altro ragazzo, per me ai tempi dell'accaduto importantissimo, cercò di "flirtare" con Maria, seguendola sui social e mettendole dei likes.
L'ho scoperto grazie alla mia amica stessa, che dopo due giorni senza avermi scritto, me lo disse senza nemmeno degnarmi prima di un "come stai?"
Quando abbiamo stretto amicizia, io ero entusiasta di avere un'amica come Maria e pensavo, addirittura, di aver trovato l'anima gemella, ma il bisogno di fare amicizie, forse, e il fatto che fosse la sorella di un ragazzo che mi piaceva, mi ha spinto ad avvicinarmi a lei.
Premetto che, inizialmente, non mi aspettavo che Maria fosse così esuberante e spregiudicata, inoltre anche così particolarmente vanitosa, in particolar modo, quando uscivamo ed eravamo a stretto contatto con i maschi.
Mi sono sentita, in virtù già delle mie insicurezze e atteggiamenti di bassa autostima, minacciata dalla sua presenza, appunto non avendo mai digerito il fatto che potesse risultare più brillante e bella di me.
Forse, in parte, è dovuto al fatto che la mia autostima dipendeva, e dipende più da fattori esterni, come: degli sguardi, numero di conquiste.
Mi sento ancora più inadeguata, quando penso che Maria avrebbe fatto di tutto per farmi sentire bella, e io invece, avrei dato qualsiasi cosa pur di brillare più di lei.
Mi capita, tuttavia, di pensare ai momenti passati insieme e alle belle cose che, anche se non esplicitamente, mi ha insegnato oppure ho imparato da lei.
Quindi, non so che fare. So che devo attraversare un percorso interiore e risolvere il problema, ma ho bisogno almeno di un parere esperto.
E voglio scusarmi con lei dottoressa per essere così prolissa.
La ringrazio per la sua cordialità, in ogni modo.
Il diverbio era un ragazzo con cui uscivo, niente di importante, che preferì la compagnia di lei alla mia.
Successivamente, un altro ragazzo, per me ai tempi dell'accaduto importantissimo, cercò di "flirtare" con Maria, seguendola sui social e mettendole dei likes.
L'ho scoperto grazie alla mia amica stessa, che dopo due giorni senza avermi scritto, me lo disse senza nemmeno degnarmi prima di un "come stai?"
Quando abbiamo stretto amicizia, io ero entusiasta di avere un'amica come Maria e pensavo, addirittura, di aver trovato l'anima gemella, ma il bisogno di fare amicizie, forse, e il fatto che fosse la sorella di un ragazzo che mi piaceva, mi ha spinto ad avvicinarmi a lei.
Premetto che, inizialmente, non mi aspettavo che Maria fosse così esuberante e spregiudicata, inoltre anche così particolarmente vanitosa, in particolar modo, quando uscivamo ed eravamo a stretto contatto con i maschi.
Mi sono sentita, in virtù già delle mie insicurezze e atteggiamenti di bassa autostima, minacciata dalla sua presenza, appunto non avendo mai digerito il fatto che potesse risultare più brillante e bella di me.
Forse, in parte, è dovuto al fatto che la mia autostima dipendeva, e dipende più da fattori esterni, come: degli sguardi, numero di conquiste.
Mi sento ancora più inadeguata, quando penso che Maria avrebbe fatto di tutto per farmi sentire bella, e io invece, avrei dato qualsiasi cosa pur di brillare più di lei.
Mi capita, tuttavia, di pensare ai momenti passati insieme e alle belle cose che, anche se non esplicitamente, mi ha insegnato oppure ho imparato da lei.
Quindi, non so che fare. So che devo attraversare un percorso interiore e risolvere il problema, ma ho bisogno almeno di un parere esperto.
E voglio scusarmi con lei dottoressa per essere così prolissa.
La ringrazio per la sua cordialità, in ogni modo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.7k visite dal 01/11/2020.
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