Ansia-sensazione strana
Buongiorno,
Sono una ragazza di 20 anni e soffro di ansia ormai da 3 anni.
Sono fidanzata da 3 anni e mezzo ma ho sempre avuto uno strano problema che può sembrare banale ma per me non lo è: non riesco a dirgli no.
Spiego meglio: quando il mio ragazzo mi chiede di vederci, io dico sempre sì, mi sento praticamente obbligata.
Questo però non accade perchè lui mi obbliga, anzi, mi dice sempre che posso fare altro o di vedermi con le mie amiche ecc insomma per lui non c'è mai stato problema.
E' come se mi obbligassi da sola, ho letteralmente terrore a dirgli anche solo 'no, vediamoci domani' nonostante avrei voluto farlo molte volte perchè magari non avevo voglia o altri motivi.
Questo mi è sempre pesato in 3 anni, anche se ovviamente mi fa piacere vederlo e stare con lui.
Anche quando mi pesava terribilmente, andavo lo stesso.
Attualmente mi porto dietro altri problemi di ansia (ad esempio, ancora dopo 2 anni dalla maturità non riesco a decidere che facoltà fare e mi tiro sempre indietro anche se sono sicura al 100% di volerla fare), poi ho avuto episodi di pensieri ossessivi (di qualunque genere la mia ansia si attaccasse) 24 ore su 24, fino all'anno scorso.
(Stavo seguendo un percorso psicologico ma ho dovuto smettere a maggio di quest'anno per problemi economici, per questo chiedo consiglio qui)
Ma tornando al problema iniziale: ho così voluto obbligarmi invece per la prima volta a dirgli no e vedere cosa succedeva.
Non ce l'ho mai fatta, ho troppa paura, e alla fine cedevo sempre.
Se era però lui a dirmi no a quel punto, ero tranquilla.
La sensazione è bruttissima, quella che provo mentre sto per tornare a casa dopo avergli detto no.
Mi sento una bambina piccolissima che vaga nel nulla, nel buio totale, abbandonata.
Mi manca quasi l'equilibrio mentale, mi sento una specie di fantasma non definito.
Ho paura che se gli dicessi no il giorno dopo lui sparisca o non mi scriva più o semplicemente non ci sia più.
Chi mi da la certezza che invece non lo faccia?
Non so spiegarlo meglio se non descriverlo come una bambina sola, ignorata che si guarda intorno e non vede persone a cui importa di lei o addirittura che la odiano o fanno quasi apposta a ignorarla.
E' una sensazione troppo brutta e spaventosa da sopportare, così alla fine cedo sempre.
Allo stesso tempo però ho anche la sensazione che se lo facessi capirei tante cose: che cosa c'è davvero in quel buio e perchè io non voglio vedere?
Questo l'ho notato perchè ogni volta che sto per farlo ci sono dei pensieri intrusivi che mi fermano/ingannano. O inizio anche a pensare: 'ma se ti senti così male probabilmente è perchè non lo vuoi fare' e mi sento confusa anche lì: voglio o no? devo o no?
Quello che volevo chiedervi è: dovrei farmi forza invece e immergermi totalmente in questa sensazione anche se sono da sola ad affrontarla perchè il mio psicologo non c'è, o no?
Io onestamente sono stanca
Con lo psicologo sento che c'è qualcuno a tenermi la mano, però al momento economicamente non posso permettermelo...
Cosa dovrei fare?
Grazie mille
Sono una ragazza di 20 anni e soffro di ansia ormai da 3 anni.
Sono fidanzata da 3 anni e mezzo ma ho sempre avuto uno strano problema che può sembrare banale ma per me non lo è: non riesco a dirgli no.
Spiego meglio: quando il mio ragazzo mi chiede di vederci, io dico sempre sì, mi sento praticamente obbligata.
Questo però non accade perchè lui mi obbliga, anzi, mi dice sempre che posso fare altro o di vedermi con le mie amiche ecc insomma per lui non c'è mai stato problema.
E' come se mi obbligassi da sola, ho letteralmente terrore a dirgli anche solo 'no, vediamoci domani' nonostante avrei voluto farlo molte volte perchè magari non avevo voglia o altri motivi.
Questo mi è sempre pesato in 3 anni, anche se ovviamente mi fa piacere vederlo e stare con lui.
Anche quando mi pesava terribilmente, andavo lo stesso.
Attualmente mi porto dietro altri problemi di ansia (ad esempio, ancora dopo 2 anni dalla maturità non riesco a decidere che facoltà fare e mi tiro sempre indietro anche se sono sicura al 100% di volerla fare), poi ho avuto episodi di pensieri ossessivi (di qualunque genere la mia ansia si attaccasse) 24 ore su 24, fino all'anno scorso.
(Stavo seguendo un percorso psicologico ma ho dovuto smettere a maggio di quest'anno per problemi economici, per questo chiedo consiglio qui)
Ma tornando al problema iniziale: ho così voluto obbligarmi invece per la prima volta a dirgli no e vedere cosa succedeva.
Non ce l'ho mai fatta, ho troppa paura, e alla fine cedevo sempre.
Se era però lui a dirmi no a quel punto, ero tranquilla.
La sensazione è bruttissima, quella che provo mentre sto per tornare a casa dopo avergli detto no.
Mi sento una bambina piccolissima che vaga nel nulla, nel buio totale, abbandonata.
Mi manca quasi l'equilibrio mentale, mi sento una specie di fantasma non definito.
Ho paura che se gli dicessi no il giorno dopo lui sparisca o non mi scriva più o semplicemente non ci sia più.
Chi mi da la certezza che invece non lo faccia?
Non so spiegarlo meglio se non descriverlo come una bambina sola, ignorata che si guarda intorno e non vede persone a cui importa di lei o addirittura che la odiano o fanno quasi apposta a ignorarla.
E' una sensazione troppo brutta e spaventosa da sopportare, così alla fine cedo sempre.
Allo stesso tempo però ho anche la sensazione che se lo facessi capirei tante cose: che cosa c'è davvero in quel buio e perchè io non voglio vedere?
Questo l'ho notato perchè ogni volta che sto per farlo ci sono dei pensieri intrusivi che mi fermano/ingannano. O inizio anche a pensare: 'ma se ti senti così male probabilmente è perchè non lo vuoi fare' e mi sento confusa anche lì: voglio o no? devo o no?
Quello che volevo chiedervi è: dovrei farmi forza invece e immergermi totalmente in questa sensazione anche se sono da sola ad affrontarla perchè il mio psicologo non c'è, o no?
Io onestamente sono stanca
Con lo psicologo sento che c'è qualcuno a tenermi la mano, però al momento economicamente non posso permettermelo...
Cosa dovrei fare?
Grazie mille
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Gentile utente, dal suo racconto emerge il suo stato di profonda incertezza e insicurezza. Capisco la sua necessità di avere un sostegno psicologico che le permetta di riprendersi la sua vita, anche perché molto giovane. Si rivolga al Csm dove lei è residente, descrivendo la sua esigenza e il sui stato di disagio, così loro potranno prendersi carico della sua situazione. Questa è sicuramente la soluzione più economica. Inoltre ci sono anche associazioni territoriali, deve cercare nel suo, che la potrebbero supportare con percorsi di terapia a costi sociali. Spero, per la sua salute, che possa agire in tal senso il prima possibile.
Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 857 visite dal 22/10/2020.
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