Senso di tristezza

Buonasera Dottori,

Vi scrivo in quanto Ho vissuto il primo grande amore durato 10 anni amore, che ho sentito nel profondo e come prima esperienza mi ha toccato in maniera molto molto intima, però arrivato un certo punto qualcosa si è spezzato.

Sarebbe facile adesso dire che la colpa è dell'altra persona, credo che un rapporto che finisce molto spesso si hanno parti di colpe in maniera a volte proporzionali a volte direttamente o inversamente proporzionali.

Sicuramente il nostro rapporto aveva delle pecche, le due che mi vengono in mente più gravi sono la mancanza di dialogo e non intendo il parlare di tutto ma il dialogo inteso come affrontare i problemi di una certa natura all'interno della coppia, e la fiducia in quanto dall'altra parte c'era una gelosia ossessiva mentre da parte mia questo sentimento era sotto sviluppato, che non è un bene.

Fatto sta che è arrivato un certo punto La mia testa ha iniziato a sentirsi in difficoltà, confusa, ho attraversato un periodo difficile, ed ho stretto un'amicizia troppo forte con quella che è poi diventata la mia fidanzata portandomi lentamente lontano dalla mia fidanzata di all'epoca.

Non so perché è successo questo c'ho riflettuto abbastanza ma non so dare una dinamica, So solamente che è un certo punto ero stanco, stanco di rincorrere, stanco di dover sempre chiedere spiegazioni, stanco di cercare Forse nella maniera sbagliata di riuscire a far funzionare il rapporto, o forse di pensare di cambiare e diventare qualcosa adatto per far funzionare il rapporto...non lo so probabilmente a volte si vivono dei grandi amori ma con persone perfettamente incompatibili con noi stessi.

So per certo che un certo punto mi sono sentito in dovere di lasciargli l'opportunità di poter trovare una via migliore e forse irrazionalmente l'amore che ho sempre provato dei tuoi confronti mi ha portato a volerla lasciare andare libera visto che credevo fosse quello che lei volesse in quel momento.

Il fatto è che dopo sei mesi dalla nostra rottura sono iniziato a stare molto male avevo dei grandi sbalzi d'umore avevo una forte ansiatanto è che non riuscivo più a lavorare né a dormire.

Nella maniera sbagliata (ero fidanzato con un'altra) e utilizzando sicuramente le parole meno opportune ho cercato di riconquistarla Ma alla fine il tutto è naufragato con un nulla di fatto, trascinandomi in un senso di depressione continua.

Negli ultimi cinque anni ho avuto diverse storie eppure non riesco a staccarmi da lei ad un certo punto non riuscendo Mi sono rivolto a uno psicoterapeuta per farmi aiutare
Abbiamo fatto un lavoro molto accurato e profondo e riscoprendo dei traumi infantili che mi porto dietro eppure non riesco a dimenticare la mia ex.

Quindi cari dottori vi chiedo è possibile che una persona pur avendo vissuto una storia travagliata ad un certo punto non riesca a togliersi di dosso la stessa?
e quali sono i meccanismi di solito agiscono sulla mente o nella psiche per portarla a vincolarsi in questa maniera così profonda?
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Buongiorno. Credo che la strada migliore sia non interrompere il percorso con lo psicoterapeuta.
Per quanto tempo è andato? Ha interrotto o gli incontri stanno continuando? Grazie al percorso che ha fatto fino ad ora sono emersi punti importanti ma, evidentemente, poichè il suo disagio e la sua sofferenza non l'hanno lasciata, è fondamentale perseverare e continuare a farsi aiutare.
Mi faccia sapere.
FC

Dr.ssa Dederica Cairoli

[#2]
Utente
Utente
salve Dottoressa,

i miei ringraziamenti innanzi tutto.
Le assicuro che non è facile per me scrivere questi sentimenti , ci sono giorni nei quali veramente sento il peso del mondo e di una forza negativa che sembra accanirsi contro di me.
So che continuare con la terapia sia fondamentale, ma non ne ho più la forza ..sono stanco di sentirmi fuori posto, sbagliato, di essere continuamente il " vecchio brontolone", di farmi troppe domande.
La mia terapia dura da circa 3 anni, che come ripeto mi hanno portato a capire aspetti di me, non proprio belli da vedere, sedute che ancora adesso, per via del mio lavoro, effettuo con una cadenza di circa ogni 2 settimane.
Non capisco il perché, ma non riesco a dimenticarla, eppure quando stavamo insieme spesso volevo scappare.
E' come se dentro di me ci fosse una dipendenza da ciò che perdo, una sorta di tristezza latente che si attiva nel momento che perdo qualcosa .il non saper buttare ..lasciare andare.
Poi c'è il discorso dell'amore .perché non riesco ad amare...perché non provo quel sentimento profondo...che ti fa superare le barriere, le difficoltà...le differenze ..
Sembra quasi che io viva le mie storie come una sorta di impegno lavorativo con compiti...ruoli...incombenze
Ma dopo un po' ho bisogno di aria...di non essere troppo legato...di avere una sorta di liberta nel poter fare le mie cose...i miei bisogni
Sono incapace di amare, lo so .e il dolore di questo amore finito alimenta ancor più il mio egoismo .
Penso a me stesso...peggio di come lo facevo prima, dove spesso decidevo e imponevo il mio volere...ed ora...ancor di più...mi sto trascinando senza un obbiettivo e procrastinando su decisioni importanti .e quel che è peggio, illudendo e ferendo persone a me vicine.
Avvolte penso che l'unica soluzione sia andare via e ricominciare da zero, dove nessuno ti conosce, dove poter scrivere su un foglio bianco da zero e non è vigliaccheria...ma salvezza

Grazie mille
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Buongiorno. Per scrivere su un foglio bianco e ricominciare non è necessario alcuno "spostamento fisico", tutto deve nascere dalla sua soggettività.
Anche vivendo una relazione, di qualunque natura, ci si deve e può sentire liberi. Liberi non coincide con non rispettosi verso l'altro, la coppia non è necessariamente fusione ma unione di due singolarità.
Può essere che non abbia ancora incontrato la persona giusta e che stia idealizzando sia la relazione passata che la definizione stessa di amore.
Ribadisco che il percorso terapeutico è proprio un modo per "scrivere su un foglio bianco" ed il luogo dove NON sentirsi mai fuori posto, sbagliato, un " vecchio brontolone", che si fa troppe domande" (per riprendere le sue parole).
Farsi domande è proprio il modo per andare nel profondo e "salvarsi".
Mi faccia sapere
FC
[#4]
Utente
Utente
Buonasera
Mi scuso per la lunghezza di questa lettera e vi ringrazio per la cortese attenzione.
Purtroppo a volte aprire certi canali corrisponde a ricevere un impeto di parole che non si può fermare.
Perché da un'altra parte su un foglio bianco come le dicevo, Dottoressa, è necessario in quanto i luoghi dove si ha trascorso parte della propria esistenza sono troppo pieni e intrinsechi dell'essenza di quell'amore che è finito e quindi ci sono dei ricordi che non si possono cancellare e ferite che non si possono sanare.
Io credo che parte del mio problema è che io non riesco a dare una definizione a quello che è successo mi mancano gli ingranaggi dei pezzi del puzzle perché non riesco a capire il mio comportamento che è stato, e non riesco nemmeno a trovare una giustificazione per come mi sono comportato perché sono stato sempre una persona molto razionale in quello che faceva.
Forse a volte le persone a forza di sopportare molto alla fine esplodono o si lasciano andare non lo so .. o forse ci sono amori che sono così che si devono perdere per ritrovare l'essenza stessa del loro esistere, avvolte anche da una sola delle parti.
Le parole non,dette le situazioni fraintese,la deformazione della realtà,il vittimismo gratuito sono tante piccole pietre che alla fine appesantiscono un rapporto..
Lei mi ha detto l'altra volta che forse stavo idealizzando quella relazione, è probabile,non lo escludo però posso dirle che il dolore che mi porto dentro nel pensare a lei alla nostra storia finita a come mi sono comportato e a come potrebbe essere oggi lei lontana da me mi provoca uno strazio che non so descrivere.
Dottoressa io credo che io sia ormai incapacitato a riuscire a provare un sentimento abbastanza profondo da definirlo amore e forse mi viene il dubbio che nemmeno all'epoca è stato tutto questo grande amore, forse all'inizio sì ma poi le cose sono andate in direzione ben diversa perché mi sono sentito quasi in condizione da proteggermi cosa che sistematicamente poi è avvenuta in altre relazioni.Quindi sono consapevole che effettivamente e molto probabilmente la mia capacità di amare non è sufficiente per ciò che lo stesso richiede .
Questo perché sono una persona fragile che non riesce a gestire aspetti della propria vita guardando avanti ma preferisce rimanere ancorato al passato credendo che sia lì la vera felicità anche se nei momenti in cui quel passato era presente non mi dava la felicità che cercavo.
Le posso assicurare che non smetterò la terapia,anche se le devo dire che non ho più tanta fiducia in essa in quanto ormai sono 2 anni che seguo regolarmente le sedute e mi accorgo che forse mi dovrei fare aiutare da una cura farmacologica e da uno psichiatra per gestire i miei stati di ansia e soprattutto per cercare di fermare questi pensieri ossessivi.
Se sono stato sfortunato e non ho trovato la persona giusta non so dirlo, però è anche vero che non credo che esistono delle persone giuste, probabilmente è vero che ci siano delle persone che si incastrano più o meno con i nostri caratteri,ma credo che la differenza la faccia sempre la capacità e la voglia di venirsi incontro e di non dare troppo adito a ciò che ci circonda, Invece questo è ciò che succede regolarmente, l'opinione che diamo agli altri e soprattutto purtroppo nel mondo in cui viviamo gestito dai social network le apparenze che vogliamo dare è che forse diamo a tutto e tutti.
Sono deluso?si..molto..perché credevo che forse meritavamo una seconda oppurtunità, ma non per il tempo trascorso, quello no, mi ha arricchito, ma resta il fatto che non puoi farti amare da chi non vuole, ma ci sono frasi e situazioni che ti vengono addossate, e che poi invece rivedi nell'altro e allora li ti chiedi" vale la pena Amare?chi era la persona che avevo a fianco? la conoscevo?"
Sono stanco di tutto, e non ho vogli più di impegnarmi, sono spento...per usare le parole di un noto cantante.

Grazie