Terrore nel fidarsi del partner
Buongiorno.
Finalmente, dopo anni (circa 7) e una forte depressione da parte mia, caratterizzata da comportamenti violento e aggressivi nei confronti del partner, il mio compagno si è deciso di staccare il cordone onbelicale che, fino ad oggi, mi ha costretto a subire una vita che assolutamente non volevo, caratterizzata dalla convivenza (per me forzata) con la sua famiglia, anche se in nuclei abitativi semi indipendenti.
Ora ci stiamo muovendo per trovare una nostra soluzione abitativa ma ammetto che le mie paure sono infinite.
Prima ancora di iniziare la convivenza ero stata chiara che, viste alcune situazioni per me indigeribili, li non sarei voluta stare; mi aveva promesso che sarebbe stata momentanea, ma come scritto sopra, siamo al giro di boa dei 7 anni.
Ad oggi siamo arrivati a questo perchè ormai non mi reggo più: sono diventata aggressiva, disamorata e poco rispettosa nei confronti di tutti.
La mia paura sta nel fatto che la mia fiducia, già di base molto labile verso il prossimo, è quasi inesistente... Per procedere finalmente verso la mia libertà fisica e mentale, devo accollarmi la maggior parte degli oneri relativi all'acquisto della casa, compresa la necessità di una piccola ipoteca sull'abitazione a me intestata in cui vive mia madre.
Ho paura che il mio compagno si ritragga dall'impegno economico della condivisione della rata del mutuo, del fatto o che essendo cresciuto con la famiglia che gli risolveva ogni problema (parlo di un uomo di 38 anni) scappi di fronte le prime difficoltà e l'unico modo che mi porta a procedere è concentrarmi sul fatto che questa scelta faccia in primis bene a me, ma resto ancorata ad una sorta di rallentamento per via della forte ansia che mi prende nel pensare di fare un passo del genere con a fianco questa persona, che in 7 anni ha deliberatamente scelto di ignorare ogni mia rimostranze circa i cambiamenti voluti dalla sua famiglia per la nostra vita... Ormai il discorso di casa è diventato un tale handicap per me da vincolare la mia esistenza, rendendomi apatica, triste e disamorata della vita stessa... Tutte sensazioni che non posso permettermi di provare anche per via di un bimbo piccolo che non merita di avere una mamma sempre triste e arrabbiata... Non so come muovermi
Finalmente, dopo anni (circa 7) e una forte depressione da parte mia, caratterizzata da comportamenti violento e aggressivi nei confronti del partner, il mio compagno si è deciso di staccare il cordone onbelicale che, fino ad oggi, mi ha costretto a subire una vita che assolutamente non volevo, caratterizzata dalla convivenza (per me forzata) con la sua famiglia, anche se in nuclei abitativi semi indipendenti.
Ora ci stiamo muovendo per trovare una nostra soluzione abitativa ma ammetto che le mie paure sono infinite.
Prima ancora di iniziare la convivenza ero stata chiara che, viste alcune situazioni per me indigeribili, li non sarei voluta stare; mi aveva promesso che sarebbe stata momentanea, ma come scritto sopra, siamo al giro di boa dei 7 anni.
Ad oggi siamo arrivati a questo perchè ormai non mi reggo più: sono diventata aggressiva, disamorata e poco rispettosa nei confronti di tutti.
La mia paura sta nel fatto che la mia fiducia, già di base molto labile verso il prossimo, è quasi inesistente... Per procedere finalmente verso la mia libertà fisica e mentale, devo accollarmi la maggior parte degli oneri relativi all'acquisto della casa, compresa la necessità di una piccola ipoteca sull'abitazione a me intestata in cui vive mia madre.
Ho paura che il mio compagno si ritragga dall'impegno economico della condivisione della rata del mutuo, del fatto o che essendo cresciuto con la famiglia che gli risolveva ogni problema (parlo di un uomo di 38 anni) scappi di fronte le prime difficoltà e l'unico modo che mi porta a procedere è concentrarmi sul fatto che questa scelta faccia in primis bene a me, ma resto ancorata ad una sorta di rallentamento per via della forte ansia che mi prende nel pensare di fare un passo del genere con a fianco questa persona, che in 7 anni ha deliberatamente scelto di ignorare ogni mia rimostranze circa i cambiamenti voluti dalla sua famiglia per la nostra vita... Ormai il discorso di casa è diventato un tale handicap per me da vincolare la mia esistenza, rendendomi apatica, triste e disamorata della vita stessa... Tutte sensazioni che non posso permettermi di provare anche per via di un bimbo piccolo che non merita di avere una mamma sempre triste e arrabbiata... Non so come muovermi
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Gentile utente,
solo pochi giorni fa concludevamo la risposta al Suo consulto precedente con queste parole:
"... Ma la vita è Sua.
Noi qui Le abbiamo fornito alcuni strumenti di lettura della situazione (per quanto è fattibile online) e indicazioni di un possibile percorso;
il resto tocca a Lei di persona e in presenza.
Il numero di telefono della Sua Psy c’è l’ha..."
Lei, invece, sceglie di scrivere nuovamente qui,
per una situazione che si è "arricchita" di ulteriori aspetti di complessità anche sul versante economico, in grado di condizionare il Suo futuro.
Noi qui comprendiamo il Suo bisogno di aiuto,
ma il nostro aiuto si manifesta nell'indicarLe la via corretta da seguire.
Non creda che un consulto online possa aiutarLa a districare i numerosi fili della sua vita complessa, perchè non è possibile, nemmeno se gli Specialisti che rispondono sono ricchi di esperienza e di competenza.
Ci dispiace, ma è così.
Non attenda oltre. Non operi delle scelte impegnative senza essersi confrontata con una Professionista.
Dott. Brunialti
solo pochi giorni fa concludevamo la risposta al Suo consulto precedente con queste parole:
"... Ma la vita è Sua.
Noi qui Le abbiamo fornito alcuni strumenti di lettura della situazione (per quanto è fattibile online) e indicazioni di un possibile percorso;
il resto tocca a Lei di persona e in presenza.
Il numero di telefono della Sua Psy c’è l’ha..."
Lei, invece, sceglie di scrivere nuovamente qui,
per una situazione che si è "arricchita" di ulteriori aspetti di complessità anche sul versante economico, in grado di condizionare il Suo futuro.
Noi qui comprendiamo il Suo bisogno di aiuto,
ma il nostro aiuto si manifesta nell'indicarLe la via corretta da seguire.
Non creda che un consulto online possa aiutarLa a districare i numerosi fili della sua vita complessa, perchè non è possibile, nemmeno se gli Specialisti che rispondono sono ricchi di esperienza e di competenza.
Ci dispiace, ma è così.
Non attenda oltre. Non operi delle scelte impegnative senza essersi confrontata con una Professionista.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 936 visite dal 19/10/2020.
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