Premetto che sono figlia unica e ultimamente non sopporto proprio i miei genitori

Gentili dottori, volevo dirvi che ho seguito il vostro consiglio di continuare ad uscire con ragazzi che me lo propongono, ma ogni volta che mi trovo in loro compagnia(anche se sembra che mi stia divertendo) desiderei essere da un'altra parte o a volte di voler vedere seduto davanti a me il mio ex...e in quel momento vorrei propro alzarmi e andarmene...Passati due giorni maturo sentimenti che mi portano al pianto e a volte anche alla disperazione e perdo il cammino che stavo cercando di percorrere...La cosa che mi fa arrabbiare molto, poi, è che ogni volta che torno a casa dopo essere uscita con un ragazzo i miei mi chiedono sempre: "Allora come è andata(stavolta!)?" e giuro che in quel momento vorrei mettermi ad urlare ma non lo faccio e li liquido con un semplice "Bene" e poi sparisco nella mia solitudine. Premetto che sono figlia unica e ultimamente non sopporto proprio i miei genitori. Mi stanno sempre addosso, continuano a farmi domande a cui ho già risposto o a cui non voglio rispondere e finisco per rispondere sempre male. Non riesco più ad abbracciarli e a farmi abbracciare; o mi divincolo o rimango immobile come un sasso. Nonostante cerchi di "mandarmi avanti" e a condurre una vita quanto meno normale loro riescono sempre a destabilizzarmi e a farmi piombare di nuovo nel baratro correggendomi in continuazione, sgridandomi appena appena sbaglio qualcosa e addirittura l'altra sera a pretendere di sapere come devo fare il mio lavoro (nel senso di professione). Vi spiego: io sono una cantante e l'altra sera sentendomi cantare (ero molto stanca)dal nulla mi hanno detto che gli sembra che io non abbia più la stessa potenza vocale di prima. Addirittura mi hanno detto: "se ti rifiuti di cantare canzoni che prima eseguivi vuol dire che non ti senti più in grado". Ho cercato di spiegargli che un cantante ha bisogno di prepararsi bene i pezzi difficili e se non se la sente di cantarli non vuol dire che ha perso la voce, ma solo che per il momento non se la sente. Loro però niente, non mi ascoltavano neanche o peggio pensavano di essere nel giusto pur non sapendo che cosa significhi cantare. Mi sono sentita ferita nel profondo, incompresa e perduta, senza una via d'uscita. Se non riesco a sentirmi padrona delle mia azioni e delle mie decisioni neanche nel mio lavoro cosa mi resta? Per questo evito di parlare il più possibile con loro, perchè è insopportabile quello che avolte mi sento dire...Cosa devo fare?
spero di essere stata abbastanza chiara ed esaustiva.
Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza è stata abbastanza chiara da poter comprendere la possibilità che lei, essendo ancora in una fase di elaborazione dallo stress di perdita del suo ex, ingigantisca, forse, rimproveri, osservazioni, critiche dei suoi genitori o che interpreti in modo piuttosto esagerato determinate esperienze. Forse è arrivato il momento di chedere un consulto psicologico affinchè possa evere un confronto diretto per poter meglio elaborare i suoi vissuti di disagio.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentile dr. Vincentiis, capisco...ma io vorrei farcela da sola, anche perchè non me lo posso permettere. Non vorrei che i fatti che le ho riportato le appaiano come dei capricci, perchè non è così...Io veramente sto lottando ma se ciò che ho intorno mi dà addosso pur sapendo la mia situazione, mi viene naturale irritarmi e chiudermi, capisce? Tuttavia so che nella vita è impossibile ripararsi da "minacce"/influenze esterne, ma almeno dai miei genitori mi aspetterei un po' di tatto nelle cose che mi dicono dato che sanno come sto...Io ci soffro molto, mi comprende? Vorrei poter risolvere i miei problemi senza che loro me ne creino degli altri che mi fanno cadere nell'insicrezza e nell'ansia, anche perchè il lavoro è l'unica cosa che mi resta.
Grazie per la diponibilità
Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, anche presso un consultorio famigliare potrebbe trovare uno psicologo con il quale confrontarsi ed avere qualche consiglio in merito. Comprendo il suo disagio ed è proprio per questo che le consiglio l'opportunità di una consulenza. Se ci adagiamo sul fatto di volercela fare da soli si rischia di reiterare alcuni comportamenti (senza rendersene conto) che possono far peggiorare il problema. E' frequentissimo che più si tenta di risolvere un problema più si fa qualcosa che lo peggiora perchè nessuno ci fa capire che proprio ciò che stiamo facendo forse lo sta peggiorando. I rischi sono questi.

cordialmente
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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentile dottore la ringrazio, è solo che speravo proprio di non arrivare a questo punto...mi sentirei malata...Forse vi ho consultato troppe volte? Se l'ho fatto mi dispiace, anche perchè mi sono iscritta con l'unico scopo di poter parlare di difetti e problemi che vorrei risolvere e quindi stare melglio e per un periodo ci sono riuscita. So che possono esserci rischi del tipo che dice lei, è solo che mi rattrista il fatto di ricorrere a terze persone, mi fa sentire ancora più male. Non fraintenda questa risposta, sono tranquilla tutto sommato...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
signorina nessun problema. In questa sede le è stato dato un consiglio che la orienta verso una possibile soluzione. Ora sta a lei decidere se il livello di disagio che prova è tale da sentire la necessità di un aiuto o meno. Tuttavia se il disagio dovesse essere tanto l'idea di non ricorrere ad una terza persona affinchè non ci si senta più malati non solo non ci permette di ricevere il giusto aiuto ma, come conseguenza di questo, ci fa diventare davvero più malati.
cordialmente
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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
La ringrazio, proprio per questo so che alla fine non cambierebbe molto e che si arriverebbe alla fine di una terapia senza aver risolto granchè. Parlo per esperienza per che al liceo noi ragazzi godevamo di uno psicologo che su appuntamento teneva delle sedute in cui potevo esporre tutti i miei problemi e disagi...Alla fine della seduta il problema non l'avevo risolto, mi aveva aiutato come state facendo voi, ma non vi aveva cambiato tanto la vita. Alla fine mi sono ritrovata a risolvere comunque da sola il problema, capisce? Per questo parlare con lei o parlare di persona a uno specialista non farebbe molta differenza secondo me, ma magarai mi sbaglio. comunque ci penserò. Volevo solo sapere se in ogni caso posso continuare a consultarvi(?), non vorrei far sembrare questa cosa un vizio nè tanto meno vorrei sembrare dipendente! Ci tengo a dire che se chiedo consulti è semplicemente perchè mi aiutano a stare meglio...

Cordiali saluti
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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
La ringrazio, proprio per questo so che alla fine non cambierebbe molto e che si arriverebbe alla fine di una terapia senza aver risolto granchè. Parlo per esperienza per che al liceo noi ragazzi godevamo di uno psicologo che su appuntamento teneva delle sedute in cui potevo esporre tutti i miei problemi e disagi...Alla fine della seduta il problema non l'avevo risolto, mi aveva aiutato come state facendo voi, ma non vi aveva cambiato tanto la vita. Alla fine mi sono ritrovata a risolvere comunque da sola il problema, capisce? Per questo parlare con lei o parlare di persona a uno specialista non farebbe molta differenza secondo me, ma magarai mi sbaglio. comunque ci penserò. Volevo solo sapere se in ogni caso posso continuare a consultarvi(?), non vorrei far sembrare questa cosa un vizio nè tanto meno vorrei sembrare dipendente! Ci tengo a dire che se chiedo consulti è semplicemente perchè mi aiutano a stare meglio...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, il punto è che se si vuole "cambiare la propria vita" ciò non può avvenire online, battendo qualche tasto davanti a un monitor e leggendo le risposte. Oppure pensava seriamente, che fosse possibile?

Per i problemi dove si tratta semplicemente di ricerca d'informazioni, come ad esempio sapere qual è la miglior ricetta per fare la torta margherita, internet è perfetta. Ma se il problema è di tipo relazionale, come il suo, un'eventuale soluzione potrà trovarla solo recandosi di persona da uno specialista e lavorare insieme a lui per risolverlo, seguendo le indicazioni che le verranno date.

Il fatto che non sia riuscita a risolvere attraverso lo psicologo della scuola non significa che la psicologia o la psicoterapia non possano aiutarla: significa solamente che QUELLA particolare serie di colloqui che ha avuto non ha risolto. Punto. Oltretutto, lo psicologo a scuola non fa una vera e propria terapia, ma ciò che tecnicamente si definisce "sostegno", ovvero un ascolto attivo che però non interviene in profondità.

Pensa che sia meglio sbattere la testa da soli contro il proprio orgoglio, che ci fa aver paura di esser considerati "malati", e continuare a soffrire ancora, oppure andare da un esperto e lasciarsi aiutare? Se le venisse un'infezione da qualche parte, se la terrebbe oppure cercherebbe aiuto?

Si riduce tutto a questo. Ma se ancora ritiene di non aver sofferto abbastanza, continui pure, è un diritto che le spetta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentile dr. Santonocito, sono pienamente consapevole del fatto che non è possibile risolvere i problemi su internet. Questa consulenza mi aiuta e mi da la forza, con i vostri consigli, a trovare un metodo per risolvere i miei disagi. So che ho sofferto abbastanza e proprio per questo voglio dire "basta" cercando di reagire ed è quello che sto facendo. Possibile che non sia possibile compiere un percorso da soli come sto facendo? Molte persone soffrono eppure non tutti vanno da uno psicologo e nonostante tutto risolvono i loro problemi tranquillamente. Con ciò non voglio escludere questa possibilità, sono una persona molto aperta, mi creda e vorrei capire. Voglio solo sapere se sono così "irrecuperabile", capisce?

Grazie per la disponibilità
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ciò che stiamo facendo qui non è consulenza. Capisce? Non è diagnosi, non è terapia, non è nemmeno un sostegno come quello che ha avuto a scuola. È un semplice ORIENTAMENTO che forniamo alle persone, ma non potrebbe essere nulla di più, per i motivi che le ho spiegato.

Il punto non è se sia possibile o meno farcela da soli. Certo che è possibile, succede tutti i giorni che le persone si risolvano da sole i problemi. Il punto è che lei, EVIDENTEMENTE, finora non c'è riuscita. E non c'è assolutamente niente di male in ciò. A volte ci si riesce, a volte no e questo non deve automaticamente far scattare giudizi o colpe o preoccupazioni del tipo: "Ah, ce la devo fare a ogni costo da sola, altrimenti vuol dire che sono malata". Mi perdonerà se glielo dico, ma questo è un atteggiamento stupido. Per questo le dico che no, evidentemente lei finora non ha sofferto abbastanza, oppure non è così aperta come dice di essere, altrimenti si sarebbe già decisa a farsi vedere.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Capisco dottore, quindi: visto che non me lo posso permettere a chi mi potrei rivolgere?

Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Nel servizio pubblico lavorano molti professionisti capaci, che potrebbero essere in grado di darle una mano. A Milano esisterà certamente la possibilità di rivolgersi al CUP (sportello unico) della sua ASL chiedendo un primo colloquio psicologico gratuito. È possibile che l'appuntamento non le sia dato immediatamente, a causa della grande richiesta di questo tipo di servizi, ma lì potrà esporre dettagliatamente i suoi problemi e chiedere un aiuto concreto. In base al primo colloquio, potrà esserle suggerito un percorso adatto a lei, e potrà scegliere se accettare o meno. Tanto per farle un esempio, nella zona di Firenze per un ciclo di 8 sedute di sostegno o psicoterapeutiche si paga un ticket di soli 36,15 euro.

Cordiali saluti
[#13]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
La ringrazio dottore, andrò ad informarmi.

Grazie mille
Cordiali saluti