è naturale provare certi sentimenti nei confronti del partner? come posso comportarmi?

Gentilissimi dottori,
Ho 26 anni e da due ho una relazione stabile con un ragazzo.
Io e lui abbiamo deciso di partecipare a dei concorsi pubblici negli Enti Locali: lui per una posizione direttiva (laureato in giurisprudenza), io per una più bassa (laureata in Scienze Storiche, per cui non compatibile con una posizione più in alto).
Ci prepariamo in maniera del tutto autonoma, dal momento che lui, nonostante le mie richieste, non ha acconsentito ad aiutarmi, dicendomi di non avere tempo.
Io non mi ero mai approcciata a certe materie, ma con tenacia mi sono impegnata.
A un mese dal mio concorso gli chiedo qualche dritta e lui mi fa un elenco di argomenti necessari per il superamento della prova.
È molto sicuro di quello che dice, io mi fido.
Arriva il giorno della prova e è un disastro: i suoi consigli sono stati inutili.
Lui, però, al suo concorso riesce ad arrivare nella rosa dei finalisti e a ottenere il posto.
Io mi sento una fallita e inizio a provare una rabbia incontenibile nei suoi confronti.
Sostanzialmente gli do la colpa per il mio fallimento.
Preciso che, a scanso di equivoci, tutti gli argomenti erano stati da me studiati con attenzione: nell'ultimo mese, però, mi ero concentrata su quelli più importanti (a detta sua).
Mi ha ferito che non abbia trovato del tempo per aiutarmi, perché come è stata un'occasione per lui, poteva esserlo anche per me.
Alla domanda "perché non mi hai aiutato?
" Lui ha risposto "Certo, per poi fallire entrambi".
Sono arrabbiata e delusa.
Come posso fare per capirmi, capirlo e stare meglio?
Grazie di cuore.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
distinguerei tra due diversi problemi: il primo è la sua tendenza ad affidarsi al partner, pericolosa per la sua autostima e per gli effetti pratici.
Perché ha pensato che lui avrebbe saputo suggerirle gli argomenti necessari per il superamento della prova? Facevate in pratica due concorsi diversi. Se alcuni argomenti fossero stati davvero più importanti, perché avrebbe dovuto capirlo lui, e non lei stessa?
Inoltre diffido di quelli che fanno un elenco di questo tipo: finiscono per impoverire la propria preparazione globale.
Veniamo al secondo problema, connesso al primo dalla sua tendenza ad affidarsi ad altri.
Lei chiede al suo ragazzo di "aiutarla" e lui rifiuta per mancanza di tempo. Lei si trova davanti a materie con le quali non si era mai confrontata (giuridiche? amministrative?); ma esistono Wikipedia e svariati manualetti.
Alla fine lui vince il concorso e lei no.
Qui vanno considerati molti elementi, a partire dal numero dei posti messi a concorso confrontato col numero dei partecipanti nei due settori; ma può darsi benissimo che lei si sia mostrata insicura al concorso, come sembra lo sia nella vita di tutti i giorni.
Anche nella prova scritta questa incertezza si vede.
Ho visto persone portarsi foglietti vari nascosti in mezzo al vocabolario o nei posti più improbabili e cercare poi affannosamente di ricordare in quale scarpa avevano celato questo o quell'argomento, sprecando tutte le energie in questa ricerca, senza rendersi conto di un fatto elementare: l'unico archivio da cui possiamo attingere un argomento preciso, e in cui possiamo effettuarne l'idonea elaborazione, è il nostro cervello. Persa la fiducia in questo, copiare serve a poco.
Quelli che hanno copiato, prima a scuola, poi all'università, si trovano sempre impreparati nello studio e nelle prove dei concorsi. In pratica hanno appreso una cosa sola: che loro, da soli, non ce la fanno.
Mi auguro che questo non sia il suo caso; ma siamo comunque di fronte ad una donna giovane, con una laurea, che si sente insufficiente e che prova risentimento verso chi non le ha fatto da supporto.
Il suo ragazzo forse avverte la sua fragilità, e ne fa uno strumento per sentirsi grande, forte e realizzato.
Sarà una modalità antipatica di porsi in un rapporto, ma rifletta che non è solo lui ad averla determinata.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Avevo tutti i manuali e ho seguito tutte le lezioni del caso per fare il concorso. Era la prima volta che mi confrontarci col diritto amministrativo e ho chiesto a lui di aiutarmi a capire certi passaggi e a entrare nella materia. Lui ha fatto talmente tanti concorsi che mi sono sentita di affidarmici. Ce l'ho con lui perché forse penso che mi abbia consigliato cose senza metterci l'impegno e l'accuratezza che avrei usato io se mi avesse chiesto un consulto nella mia materia. Non so spiegarmi meglio: sono arrabbiata con me per essermi fidata (ma è una cosa che faccio spesso, come ha notato anche lei), ma anche con lui perché non è stato, a mio avviso, scrupoloso nel guidarmi nello studio. Diciamo che i miei sentimenti sono più complessi del "che disdetta, non ho passato il concorso!". Spero di essermi fatta capire, ma ho una confusione in testa che la metà sarebbe sufficiente.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
si è spiegata bene in tutte e due le sue email, tanto che nella mia prima risposta avevo scritto: "Il suo ragazzo forse avverte la sua fragilità, e ne fa uno strumento per sentirsi grande, forte e realizzato" e avevo aggiunto: "Sarà una modalità antipatica di porsi in un rapporto, ma rifletta che non è solo lui ad averla determinata".
Forse la sua tendenza a sentirsi insufficiente le ha fatto ignorare che avevo sottolineato le mancanze del suo ragazzo. Da specialista dei problemi di coppia segnalavo l'andamento collusivo della relazione: lei si fa piccola ed umile, lui grandeggia con qualche egoismo e arroganza.
Finché non uscirete da questo paradigma comportamentale, dubito che si potrà attuare tra voi la solidarietà, direi la complicità, che caratterizza una buona coppia.
Lei quindi ha le sue ragioni per sentirsi delusa e frustrata.
Quanto alla disdetta di non aver passato il concorso, credo bene che sia l'ultimo dei suoi pensieri, anche perché nel suo settore ci dovevano essere troppi concorrenti rispetto ai posti, e chissà che non abbia agito anche qualche raccomandazione.
C'è di buono che questo la spingerà a cercare lavoro nel suo campo specifico, il che è più gratificante, e forse a riflettere sulla sua relazione col partner. Inoltre il concorso fatto è comunque un'esperienza e un'acquisizione di conoscenze.
Se ho capito bene, lei non ha superato gli scritti? Ha riflettuto su quali errori aveva fatto?
Ci scriva ancora, se le è utile.
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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio moltissimo per la sua disponibilità. Ha ragione e mi ha aiutato a capirmi meglio. Non ho passato la prova preselettiva, che è un mix di tutto il diritto. Da una parte è forse meglio così, perché ho la possibilità di affermarmi in ambito accademico...chissà che non abbia provato per sentirmi più vicina al mondo del mio ragazzo. Dovrei essere più sicura, ma a volte mi è difficile. Non può immaginare quanto mi è stata di aiuto. Non è facile trovare un professionista disposto a prestarsi gratuitamente alle elucubrazioni di una giovane donna. Grazie!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Prego, cara, ma si affidi di più al suo intuito e non denigri le sue "elucubrazioni" come se fossero prive di senso, mentre ne hanno da vendere!