Paura di deludere mia madre
Gentile dottore,
Sono una donna di quasi 33 anni, con una laurea e un lavoro ancora non stabile anche se stimolante perché ricdvo feedback ed è attinente ai miei studi, ma è precario come le mie relazioni purtroppo.
Vivo ancora a casa con i miei e questo mi crea parecchio disagio per via di mia madre.
Mia madre è sempre stata una donna giudicante e per questo io non ho coraggio di prendere decisioni nella mia vita per paura di deluderla.
Ad esempio critica costantemente il fidanzato di mia sorella perché non ha un lavoro stabile, perché non le piace esteticamente e perché vivono con i genitori di lui.
Tantissime cose che mi frenano ad avere una relazione per paura di dover subire il suo giudizio.
Recentemente ho avuto una relazione con un uomo poco più grande di me che a mia madre piaceva molto.
Diciamo ho investito molto in quella relazione perché sapevo che a mia mamma sarebbe piaciuto quel ragazzo.
Laureato, con un buon reddito, bella auto e aspetto piacente.
Il problema è che mi ha delusa, mi criticava continuamente e mi faceva sentire fallita.
Diceva che a 33 anni non ho un lavoro stabile e non ero adatta a lui x una relazione duratura, cosa che invece reputo una critica eccessiva dato che sono laureata e faccio un lavoro che amo.
Lui invece preferiva facessi la cameriera perché sarebbe stato più stabile come lavoro.
Penso soffrisse di gelosia nei miei confronti dal momento che lui era laureato ma lavorava nell'azienda del padre, quindi sentiva il fallimento di non aver trovato lavoro attinente alla sua laurea (a differenza mia anche se precaria).
Mia madre fece tanto sforzo per non farci mollare, perché non avrei trovato ragazzo migliore ma poi quando gli raccontai tutto mi credette.
Ora sto conoscendo un ragazzo ma temo di presentaglielo per paura che lei scopra che non ha un buon lavoro ma fa il semplice operaio.
Il problema è che nemmeno io sono sicura della relazione perché temo che lei non approvi e sinceramente provo vergogna a presentaglielo.
Vorrei lasciarlo x non deluderla ma non riesco a stare sola.
Vedo le altre persone che hanno relazioni, una vita più felice di me e soffro costantemente x questo, ma non hanno una madre che gli rende la vita impossibile perfino nella scelta degli amici.
Non hanno una madre che da quando erano piccoli gli fa continui confronti con i propri cugini piu belli, più ricchi e più realizzati professionalmente e sentimentalmente di te da farti sentire costantemente insoddisfatta della vita.
Cosa mi consiglia di fare?
Taglio i ponti con lei e vivo la mia vita?
Io sto pensando di cambiare città pur di stare lontano da mia madre che mi sta rovinando la vita...
Sono una donna di quasi 33 anni, con una laurea e un lavoro ancora non stabile anche se stimolante perché ricdvo feedback ed è attinente ai miei studi, ma è precario come le mie relazioni purtroppo.
Vivo ancora a casa con i miei e questo mi crea parecchio disagio per via di mia madre.
Mia madre è sempre stata una donna giudicante e per questo io non ho coraggio di prendere decisioni nella mia vita per paura di deluderla.
Ad esempio critica costantemente il fidanzato di mia sorella perché non ha un lavoro stabile, perché non le piace esteticamente e perché vivono con i genitori di lui.
Tantissime cose che mi frenano ad avere una relazione per paura di dover subire il suo giudizio.
Recentemente ho avuto una relazione con un uomo poco più grande di me che a mia madre piaceva molto.
Diciamo ho investito molto in quella relazione perché sapevo che a mia mamma sarebbe piaciuto quel ragazzo.
Laureato, con un buon reddito, bella auto e aspetto piacente.
Il problema è che mi ha delusa, mi criticava continuamente e mi faceva sentire fallita.
Diceva che a 33 anni non ho un lavoro stabile e non ero adatta a lui x una relazione duratura, cosa che invece reputo una critica eccessiva dato che sono laureata e faccio un lavoro che amo.
Lui invece preferiva facessi la cameriera perché sarebbe stato più stabile come lavoro.
Penso soffrisse di gelosia nei miei confronti dal momento che lui era laureato ma lavorava nell'azienda del padre, quindi sentiva il fallimento di non aver trovato lavoro attinente alla sua laurea (a differenza mia anche se precaria).
Mia madre fece tanto sforzo per non farci mollare, perché non avrei trovato ragazzo migliore ma poi quando gli raccontai tutto mi credette.
Ora sto conoscendo un ragazzo ma temo di presentaglielo per paura che lei scopra che non ha un buon lavoro ma fa il semplice operaio.
Il problema è che nemmeno io sono sicura della relazione perché temo che lei non approvi e sinceramente provo vergogna a presentaglielo.
Vorrei lasciarlo x non deluderla ma non riesco a stare sola.
Vedo le altre persone che hanno relazioni, una vita più felice di me e soffro costantemente x questo, ma non hanno una madre che gli rende la vita impossibile perfino nella scelta degli amici.
Non hanno una madre che da quando erano piccoli gli fa continui confronti con i propri cugini piu belli, più ricchi e più realizzati professionalmente e sentimentalmente di te da farti sentire costantemente insoddisfatta della vita.
Cosa mi consiglia di fare?
Taglio i ponti con lei e vivo la mia vita?
Io sto pensando di cambiare città pur di stare lontano da mia madre che mi sta rovinando la vita...
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Gentile utente,
a parte le strane incongruenze nei dati che ci ha inviato (quanti anni ha davvero e qual è il suo rapporto peso/altezza?) temo che non ci abbia fornito i dati essenziali che la riguardano.
Mi soffermerò su due soli aspetti della sua lettera.
Lei, ad un'età senz'altro matura, si sposta senza apparente sofferenza tra un partner ricco che la maltratta e un operaio che può lasciare in qualunque momento perché tanto non piacerebbe a sua madre, e se non lo lascia subito è perché "non riesco a stare sola". Bel problema, non le pare?
Secondo problema di rilievo: non solo vive ancora coi suoi, ma sposta i suoi fallimenti e le sue incertezze sull'ingerenza di sua madre. Cosa le ha impedito fin qui di mettere dei paletti, anche quelli definitivi della non convivenza?
Cosa hanno detto gli psicologi che immagino lei abbia consultato e che ha abbandonati, credo, con la considerazione che non capivano il suo problema?
Mi corregga se sbaglio. A risentirci.
a parte le strane incongruenze nei dati che ci ha inviato (quanti anni ha davvero e qual è il suo rapporto peso/altezza?) temo che non ci abbia fornito i dati essenziali che la riguardano.
Mi soffermerò su due soli aspetti della sua lettera.
Lei, ad un'età senz'altro matura, si sposta senza apparente sofferenza tra un partner ricco che la maltratta e un operaio che può lasciare in qualunque momento perché tanto non piacerebbe a sua madre, e se non lo lascia subito è perché "non riesco a stare sola". Bel problema, non le pare?
Secondo problema di rilievo: non solo vive ancora coi suoi, ma sposta i suoi fallimenti e le sue incertezze sull'ingerenza di sua madre. Cosa le ha impedito fin qui di mettere dei paletti, anche quelli definitivi della non convivenza?
Cosa hanno detto gli psicologi che immagino lei abbia consultato e che ha abbandonati, credo, con la considerazione che non capivano il suo problema?
Mi corregga se sbaglio. A risentirci.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.5k visite dal 15/10/2020.
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