Confusione identità sessuale
Salve, sono una ragazza di quasi 25 anni e sto seguendo una terapia da un tot di mesi circa 7, mi sento molto fortunata nella scelta del teraupeta perché credo sia veramente perspicace è risolutivo ma cerco adesso di spiegarvi quali sono le mie difficoltà in breve per quanto possibile.
La paura di poter essere Borderline mi ha portato in terapia e ne ho parlato fin da subito, col tempo è nato fuori che soffro del Complesso di Elettra che mi porta ad essere affascianata da uomini più grandi (il mio ultimo ex ne aveva 34 infatti) e tramite il gioco della seduzione voglio legarli a me, a volte anche solo per sfida come a far vedere a me stessa di poter ottenere qualunque uomo io voglia (che tramite il sesso potrebbe anche essere possibile no?
! ) , ma non sono una ragazza che si dipinge così, ho avuto solo due uomini fin ora importanti e con cui ho condiviso le coccole eppure sta emergendo adesso questo lato di me deduttivo che nemmeno io conoscevo.
La mia prima dichiarazione d amore infatti è stata proprio dedicata al mio terapeuta di cui mi sono innamorata, transfert amoroso è poi erotico, lui non ha mai ricambiato ed è stato molto delicato a gestire il rifiuto dicendomi che sono una bella ragazza ma è innamorato di sua moglie e della sua vita è che comunque non sarebbe corretto neanche per me stessa approfittare della situazione ecc.
È stato difficile accettare questo rifiuto e non sono sicura tutt ora di averlo ben digerito ma invece di sotterrare la terapia come avevo pensato a volte, ho deciso di andare in fondo è capire perché è successo.
Sembra sia stato questo complesso di Elettra ad aver causato ciò, parlando sempre più della sessualità è emerso che in circostanze di compagnia maschile mi sento più piccola e da proteggere, con le donne invece mi sento quasi un uomo (e non mi sento x niente a mio agio) e in dovere quasi di responsabilità verso loro.
Ho confusione non capisco da dove viene questa confusione, se deriva sempre da questo complesso (penso di avere inconsciamente il pene) e che esercizi posso fare per debellare questa cosa?
Io sto continuando la terapia ma non so fino a quanto potrò sostenerla economicamente e mi mette ansia anche questo per cui cerco di arrivare alla soluzione il prima possibile e chiedo aiuto in questo forum a voi dottori.
Un’altra indicazione che posso darmi è che in passato ho fatto un po’ il maschiaccio volitivamente (nei vestiti e nei comportamenti) per sentirmi più accettata da loro ed essere trattata alla pari (come se loro fossero più forti) , mentre dalle donne mi sentivo invidiata e giudicata come se mi potessero togliere qualcosa (nel mio periodo forse più stabile da piccola) e quell’atteggiamento mascolino mi aiutava a distanziare questo sguardo di invidia.
La stessa situazione si riflette in famiglia, con mio padre non voglio farmi notare femminile e nascondo le mie forme (penso x colpa di un trauma avuto col lui da piccola) e con mia madre mi vergogno perché non voglio mi invidii.
La paura di poter essere Borderline mi ha portato in terapia e ne ho parlato fin da subito, col tempo è nato fuori che soffro del Complesso di Elettra che mi porta ad essere affascianata da uomini più grandi (il mio ultimo ex ne aveva 34 infatti) e tramite il gioco della seduzione voglio legarli a me, a volte anche solo per sfida come a far vedere a me stessa di poter ottenere qualunque uomo io voglia (che tramite il sesso potrebbe anche essere possibile no?
! ) , ma non sono una ragazza che si dipinge così, ho avuto solo due uomini fin ora importanti e con cui ho condiviso le coccole eppure sta emergendo adesso questo lato di me deduttivo che nemmeno io conoscevo.
La mia prima dichiarazione d amore infatti è stata proprio dedicata al mio terapeuta di cui mi sono innamorata, transfert amoroso è poi erotico, lui non ha mai ricambiato ed è stato molto delicato a gestire il rifiuto dicendomi che sono una bella ragazza ma è innamorato di sua moglie e della sua vita è che comunque non sarebbe corretto neanche per me stessa approfittare della situazione ecc.
È stato difficile accettare questo rifiuto e non sono sicura tutt ora di averlo ben digerito ma invece di sotterrare la terapia come avevo pensato a volte, ho deciso di andare in fondo è capire perché è successo.
Sembra sia stato questo complesso di Elettra ad aver causato ciò, parlando sempre più della sessualità è emerso che in circostanze di compagnia maschile mi sento più piccola e da proteggere, con le donne invece mi sento quasi un uomo (e non mi sento x niente a mio agio) e in dovere quasi di responsabilità verso loro.
Ho confusione non capisco da dove viene questa confusione, se deriva sempre da questo complesso (penso di avere inconsciamente il pene) e che esercizi posso fare per debellare questa cosa?
Io sto continuando la terapia ma non so fino a quanto potrò sostenerla economicamente e mi mette ansia anche questo per cui cerco di arrivare alla soluzione il prima possibile e chiedo aiuto in questo forum a voi dottori.
Un’altra indicazione che posso darmi è che in passato ho fatto un po’ il maschiaccio volitivamente (nei vestiti e nei comportamenti) per sentirmi più accettata da loro ed essere trattata alla pari (come se loro fossero più forti) , mentre dalle donne mi sentivo invidiata e giudicata come se mi potessero togliere qualcosa (nel mio periodo forse più stabile da piccola) e quell’atteggiamento mascolino mi aiutava a distanziare questo sguardo di invidia.
La stessa situazione si riflette in famiglia, con mio padre non voglio farmi notare femminile e nascondo le mie forme (penso x colpa di un trauma avuto col lui da piccola) e con mia madre mi vergogno perché non voglio mi invidii.
[#1]
Buongiorno,
non so che tipo di terapia stia seguendo: alcune lavorano con modalità e obiettivi che richiedono ben più di 7 mesi e altre, con diversi obiettivi e modalità, sono più brevi. Alcune terapie danno indicazioni ed "esercizi" altre no.
Mi sembra che stia facendo un buon lavoro con il suo terapeuta, riuscendo ad affrontare temi importanti, che però hanno la necessità di tempo perché portino un cambiamento nelle sue modalità di pensiero e di approccio maturate in 25 anni. Non entro, quindi, nel merito dei contenuti perché sarebbe per lei ancora più confusivo e controproducente.
Le suggerisco di parlare con il suo terapeuta di questa "ansia" da risorse che si esauriscono. Magari potete valutare una modalità con dei periodi di sospensione (per rinsaldare sia le finanze che le nuove riflessioni che avete condiviso) e ripresa.
Un saluto
non so che tipo di terapia stia seguendo: alcune lavorano con modalità e obiettivi che richiedono ben più di 7 mesi e altre, con diversi obiettivi e modalità, sono più brevi. Alcune terapie danno indicazioni ed "esercizi" altre no.
Mi sembra che stia facendo un buon lavoro con il suo terapeuta, riuscendo ad affrontare temi importanti, che però hanno la necessità di tempo perché portino un cambiamento nelle sue modalità di pensiero e di approccio maturate in 25 anni. Non entro, quindi, nel merito dei contenuti perché sarebbe per lei ancora più confusivo e controproducente.
Le suggerisco di parlare con il suo terapeuta di questa "ansia" da risorse che si esauriscono. Magari potete valutare una modalità con dei periodi di sospensione (per rinsaldare sia le finanze che le nuove riflessioni che avete condiviso) e ripresa.
Un saluto
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 964 visite dal 14/10/2020.
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