Come mai nessun ragazzo prova a conoscermi?
Buonasera, la domanda è ingenua ma ad oggi non riesco a capire come mai i ragazzi non si approcciano mai a me, sono in terapia da 3 mesi e sono conscia di essere io stessa la fonte del mio soffrire, sono una ragazza molto timida e chiusa, non conosco nessuno in questa regione poichè sono stata per molti anni fuori, mi hanno detto più volte che sono bella, ma è una bellezza futile, perchè alla fine i ragazzi non mi approcciano mai, magari mi guardano ma finisce lì, anche in facoltà non mi parlano nemmeno a pagarli, tutto questo contribuisce alla mia bassa autostima, ogni giorno mi sento più brutta e indesiderata, non capisco cosa sbaglio, colpita dalla lucidità alcune risposte date a quesiti simili vi ho quindi posto il mio.
PS: ultimo ma non ultimo soffro di depressione e manie persecuzione, credo che queste due problematiche inficiano su questa situazione così disperata che mi fa tanto soffrire.
PS: ultimo ma non ultimo soffro di depressione e manie persecuzione, credo che queste due problematiche inficiano su questa situazione così disperata che mi fa tanto soffrire.
[#1]
Gentile utente,
è in terapia da soli tre mesi e ha già ricevuto la diagnosi che riferisce? Per il suo disturbo prende dei farmaci? E che tipo di terapia sta seguendo?
Inoltre perché non ha posto la sua domanda direttamente al curante, che ha modo di incontrarla personalmente?
Noi da qui non sappiamo nulla né del suo carattere, né dei suoi modi, né di quegli elementi fisici che possono costituire un deterrente all'avvicinarla.
A proposito, anche le ragazze hanno difficoltà ad accostarsi, a chiederle informazioni, a dialogare con lei?
E lei riesce ad avvicinare ragazze e ragazzi, di sua iniziativa?
Venendo all'aspetto, la sua altezza può forse incutere soggezione in ragazzi di statura piccola, ma bisogna ancora valutare la piacevolezza dei lineamenti e della sagoma, l'abbigliamento, l'igiene, l'alito, la pettinatura.
Tutte cose che sono il biglietto di presentazione di una persona, e che vanno curate.
Provi a parlarne col curante, o ci scriva dandoci più particolari.
è in terapia da soli tre mesi e ha già ricevuto la diagnosi che riferisce? Per il suo disturbo prende dei farmaci? E che tipo di terapia sta seguendo?
Inoltre perché non ha posto la sua domanda direttamente al curante, che ha modo di incontrarla personalmente?
Noi da qui non sappiamo nulla né del suo carattere, né dei suoi modi, né di quegli elementi fisici che possono costituire un deterrente all'avvicinarla.
A proposito, anche le ragazze hanno difficoltà ad accostarsi, a chiederle informazioni, a dialogare con lei?
E lei riesce ad avvicinare ragazze e ragazzi, di sua iniziativa?
Venendo all'aspetto, la sua altezza può forse incutere soggezione in ragazzi di statura piccola, ma bisogna ancora valutare la piacevolezza dei lineamenti e della sagoma, l'abbigliamento, l'igiene, l'alito, la pettinatura.
Tutte cose che sono il biglietto di presentazione di una persona, e che vanno curate.
Provi a parlarne col curante, o ci scriva dandoci più particolari.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buon pomeriggio, la depressione purtroppo mi è stata diagnosticata 7 anni fa, al tempo mi gettai a capo fitto dallo psichiatra senza risolvere nulla, per scelta personale decisi di chiudere con gli psicofarmaci e di risolvere i traumi dovuti a una famiglia a di delinquenti (delinquenti nei miei confronti). Torniamo al presente, certo, ho fatto presente allo psicologo questo mio problema, inizialmente ha dato colpa all'altezza facendomi indignare, sono molto orgogliosa della mia altezza, poi disse di cambiare capelli o modo di vestire, l'inutilità della risposta mi fece rimanere male, ho dei capelli lunghi e mossi, color mogano, nulla di stravagante o brutto da vedere, mi vesto in modo giovanile ma allo stesso tempo classico, camicia, jeans col pastello e giacca lunga, mocassino e Borsalino, ci tengo inoltre a precisare che tengo molto alla mia igiene. Ha ragione purtroppo il mio quesito è molto generico, le ragazze hanno difficoltà ad avvicinarmi, da quando sono all'università mi sono resa conto che le ho sempre cercate io per prima, se con le ragazze non ho difficoltà ad approcciare con i ragazzi è tutto il contrario, non ci riesco e se in un negozio il commesso è un ragazzo, sento il forte desiderio di scappare via a prescindere, divento involontariamente rigida e scostante e fatico a guardarlo in volto. Mi ero dimenticata la parte dei lineamenti, posso dire con tranquillità che miei sono piacevoli, non per essere presuntuosa ma bensì oggettiva, ho un corpo a clessidra, viso ovoidale, occhi e labbra grandi, però quando sono sola monto sempre involontariamente un trito ghigno, dicono che metto in soggezione le persone.
PS: ho cambiato psicologa da poco, penso mi saprà dare un aiuto concreto rispetto all'altro psicologo.
PS: ho cambiato psicologa da poco, penso mi saprà dare un aiuto concreto rispetto all'altro psicologo.
[#3]
Gentile utente,
uno psicologo le ha indicato alcuni possibili ostacoli che i giovani incontrano nell'instaurare un cordiale rapporto con lei, ma lei -significativamente- non lo ha preso in considerazione, anzi ha cambiato psicologo.
Che l'altezza femminile sia un ostacolo nelle relazioni d'amore è noto. Esserne orgogliosa peggiora le cose. Inalberare "un trito ghigno" completa l'opera, infatti anche altri, non solo lo psicologo, le dicono che lei mette in soggezione le persone. La bellezza stessa, specie se accompagnata da modi superbi, inibisce i contatti; ma lei non lo crede.
Ai più semplici cambiamenti (abbigliamento e pettinatura) ugualmente si è ribellata.
Perché dunque chiedere ancora qual è la ragione che impedisce agli uomini di accostarsi a lei?
Spera forse di sentirsi dire che il mondo è sbagliato, mentre lei invece è perfetta?
Io penso che i suoi curanti le abbiano detto fin dall'adolescenza che l'indice della malattia è nella resistenza al cambiamento, la rigidità, che è anche la ragione per cui non è facile guarire.
Si è malati perché ci si è irrigiditi, e non si guarisce perché ci si aggrappa a questa rigidità, costituita da una serie di idee, comportamenti, emozioni che abbiamo adottato a suo tempo come baluardo contro una "minaccia" che non c'è più, oppure che va affrontata con metodi adulti e flessibili; nel suo caso, fidando nell'aiuto del curante, non opponendosi sistematicamente a lui.
E' dalla malattia che occorre difendersi, non dalla cura.
Lei avrà certamente una sua idea sul perché gli uomini non si accostano a lei... e nemmeno lei a loro, a quanto pare. Provi a buttare giù, per scritto, tutte la ragioni che le vengono in mente, anche le più strampalate. Vedrà che questo le sarà d'aiuto.
Quale facoltà universitaria frequenta, e con quali esiti?
Auguri.
uno psicologo le ha indicato alcuni possibili ostacoli che i giovani incontrano nell'instaurare un cordiale rapporto con lei, ma lei -significativamente- non lo ha preso in considerazione, anzi ha cambiato psicologo.
Che l'altezza femminile sia un ostacolo nelle relazioni d'amore è noto. Esserne orgogliosa peggiora le cose. Inalberare "un trito ghigno" completa l'opera, infatti anche altri, non solo lo psicologo, le dicono che lei mette in soggezione le persone. La bellezza stessa, specie se accompagnata da modi superbi, inibisce i contatti; ma lei non lo crede.
Ai più semplici cambiamenti (abbigliamento e pettinatura) ugualmente si è ribellata.
Perché dunque chiedere ancora qual è la ragione che impedisce agli uomini di accostarsi a lei?
Spera forse di sentirsi dire che il mondo è sbagliato, mentre lei invece è perfetta?
Io penso che i suoi curanti le abbiano detto fin dall'adolescenza che l'indice della malattia è nella resistenza al cambiamento, la rigidità, che è anche la ragione per cui non è facile guarire.
Si è malati perché ci si è irrigiditi, e non si guarisce perché ci si aggrappa a questa rigidità, costituita da una serie di idee, comportamenti, emozioni che abbiamo adottato a suo tempo come baluardo contro una "minaccia" che non c'è più, oppure che va affrontata con metodi adulti e flessibili; nel suo caso, fidando nell'aiuto del curante, non opponendosi sistematicamente a lui.
E' dalla malattia che occorre difendersi, non dalla cura.
Lei avrà certamente una sua idea sul perché gli uomini non si accostano a lei... e nemmeno lei a loro, a quanto pare. Provi a buttare giù, per scritto, tutte la ragioni che le vengono in mente, anche le più strampalate. Vedrà che questo le sarà d'aiuto.
Quale facoltà universitaria frequenta, e con quali esiti?
Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.4k visite dal 07/10/2020.
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