Padre narcisista e svalutazione della figlia
Gentilissimi Dottori,
scrivo questo consulto per poter avere qualche delucidazione in merito al comportamento di mio padre.
Mio padre ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo nei miei confronti e infatti non c'è mai stato un classico rapporto padre-figlia tra noi: io ho sempre cercato di ottenere la sua approvazione e di assecondarlo in tutto per farmi volere bene, lui difficilmente manifesta il suo affetto e il più delle volte è ostile e non gli va mai bene nulla (se non quando rispondi a qualche sua richiesta, gli fai un regalo che lui ha espressamente richiesto, sei particolarmente servizievole nei suoi confronti, etc.
). Mia mamma è una donna molto buona, ma totalmente succube del marito, fa fatica a contraddirlo e si fa spesso trattare da zerbino.
Negli anni mio padre è riuscito a minare la mia autostima e a rendermi ansiosa in molteplici aspetti della mia vita, faccio qualche esempio: mi sono laureata con 108 e invece di essere contento sottolineava come non avessi preso 110, ho un buon posto di lavoro (non scontato per una giovane di 27 anni) e più volte fa battute sadiche sul fatto che "lavoro per una PICCOLA AZIENDA", mi ripete da quando sono piccola di non fare figli perchè non sarei in grado, ecc.
È come se cercasse di danneggiarmi e di sabotarmi, nonostante io sia sua figlia.
Ho spesso percepito invidia da parte sua verso i miei successi e la ciliegina sulla torta è stato il suo distruggermi psicologicamente quando è venuto a vedere per la prima volta la casa in cui tra poco andrò a vivere con il mio fidanzato.
Si tratta di un appartamento che io e il mio futuro compagno abbiamo arredato da soli, con amore e fatica: nonostante avessi cercato di coinvolgere mio padre invitandolo nelle prime fasi di sopralluogo, lui ha sempre rifiutato sostenendo che "non ha senso vedere una casa vuota, chiamami una volta arredata e pronta".
Praticamente non si è mai interessato di questa cosa.
Ero molto contenta di mostrarla ai miei genitori una volta finita, ma lui da quando è venuto non fa che ripetermi che non ho avuto buon gusto nell'arredo e che il quartiere è orribile.
All'inizio ho cercato di "lasciar correre", ma dopo l'ennesima frecciatina sono scoppiata a piangere e sono giorni che ci rimugino e sto male.
La sua reazione è stata quella di dirmi che come al solito sono troppo debole e che crollo con niente.
Continuo a chiedermi cosa può spingere un padre a demoralizzare la figlia invece di sostenerla.
Vivo da sempre con l'ansia e la paura di sbagliare, paura di sentirmi dire che sono un'incapace.
Facendo qualche ricerca online, mio padre sembra proprio corrispondere all'identikit del narcisista, voi esperti cosa ne pensate?
Può un padre essere invidioso (non geloso!) della propria figlia?
Come gestirlo?
Andando a convivere avrò l'opportunità di distaccarmi da persone tossiche, ma sono comunque preoccupata di lasciare sola mia madre...Ho anche una sorella 18enne che ha atteggiamenti simili a quelli del padre.
Grazie in anticipo per il Vs aiuto
scrivo questo consulto per poter avere qualche delucidazione in merito al comportamento di mio padre.
Mio padre ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo nei miei confronti e infatti non c'è mai stato un classico rapporto padre-figlia tra noi: io ho sempre cercato di ottenere la sua approvazione e di assecondarlo in tutto per farmi volere bene, lui difficilmente manifesta il suo affetto e il più delle volte è ostile e non gli va mai bene nulla (se non quando rispondi a qualche sua richiesta, gli fai un regalo che lui ha espressamente richiesto, sei particolarmente servizievole nei suoi confronti, etc.
). Mia mamma è una donna molto buona, ma totalmente succube del marito, fa fatica a contraddirlo e si fa spesso trattare da zerbino.
Negli anni mio padre è riuscito a minare la mia autostima e a rendermi ansiosa in molteplici aspetti della mia vita, faccio qualche esempio: mi sono laureata con 108 e invece di essere contento sottolineava come non avessi preso 110, ho un buon posto di lavoro (non scontato per una giovane di 27 anni) e più volte fa battute sadiche sul fatto che "lavoro per una PICCOLA AZIENDA", mi ripete da quando sono piccola di non fare figli perchè non sarei in grado, ecc.
È come se cercasse di danneggiarmi e di sabotarmi, nonostante io sia sua figlia.
Ho spesso percepito invidia da parte sua verso i miei successi e la ciliegina sulla torta è stato il suo distruggermi psicologicamente quando è venuto a vedere per la prima volta la casa in cui tra poco andrò a vivere con il mio fidanzato.
Si tratta di un appartamento che io e il mio futuro compagno abbiamo arredato da soli, con amore e fatica: nonostante avessi cercato di coinvolgere mio padre invitandolo nelle prime fasi di sopralluogo, lui ha sempre rifiutato sostenendo che "non ha senso vedere una casa vuota, chiamami una volta arredata e pronta".
Praticamente non si è mai interessato di questa cosa.
Ero molto contenta di mostrarla ai miei genitori una volta finita, ma lui da quando è venuto non fa che ripetermi che non ho avuto buon gusto nell'arredo e che il quartiere è orribile.
All'inizio ho cercato di "lasciar correre", ma dopo l'ennesima frecciatina sono scoppiata a piangere e sono giorni che ci rimugino e sto male.
La sua reazione è stata quella di dirmi che come al solito sono troppo debole e che crollo con niente.
Continuo a chiedermi cosa può spingere un padre a demoralizzare la figlia invece di sostenerla.
Vivo da sempre con l'ansia e la paura di sbagliare, paura di sentirmi dire che sono un'incapace.
Facendo qualche ricerca online, mio padre sembra proprio corrispondere all'identikit del narcisista, voi esperti cosa ne pensate?
Può un padre essere invidioso (non geloso!) della propria figlia?
Come gestirlo?
Andando a convivere avrò l'opportunità di distaccarmi da persone tossiche, ma sono comunque preoccupata di lasciare sola mia madre...Ho anche una sorella 18enne che ha atteggiamenti simili a quelli del padre.
Grazie in anticipo per il Vs aiuto
[#1]
Gentile utente ,
LEI
si chiede ".. cosa può spingere un padre a demoralizzare la figlia invece di sostenerla..",
domanda senza risposta visto che non conosciamo il padre...
Parlando in generale, i motivi possono essere legati alla relazione con la figlia, ma anche strettamente personali in rapporto al carattere paterno.
IO
però mi chiedo se non sia giunto il momento per questa figlia 27enne di smettere
di cercare una approvazione che non arriverà,
di amplificare gli sforzi senza alcun risultato,
di essere bambina anzichè donna che si nutre dell'amore di sè e del ragazzo che ama.
Finche siamo piccoli l'approvazione dei genitori è imprescindibile, è il nutrimento che ci fa crescere.
Talvolta se non la abbiamo ricevuta da piccoli ci si incaponisce a recuperare da grandi. Ma il tempo (psichico) è ormai passato.
Da grandi il distanziamento psicologico è un passo di crescita inevitabile.
anche se faticoso e qualche volta doloroso.
Provi a pensarci.
Si rifaccia viva.
Dott. Brunialti
LEI
si chiede ".. cosa può spingere un padre a demoralizzare la figlia invece di sostenerla..",
domanda senza risposta visto che non conosciamo il padre...
Parlando in generale, i motivi possono essere legati alla relazione con la figlia, ma anche strettamente personali in rapporto al carattere paterno.
IO
però mi chiedo se non sia giunto il momento per questa figlia 27enne di smettere
di cercare una approvazione che non arriverà,
di amplificare gli sforzi senza alcun risultato,
di essere bambina anzichè donna che si nutre dell'amore di sè e del ragazzo che ama.
Finche siamo piccoli l'approvazione dei genitori è imprescindibile, è il nutrimento che ci fa crescere.
Talvolta se non la abbiamo ricevuta da piccoli ci si incaponisce a recuperare da grandi. Ma il tempo (psichico) è ormai passato.
Da grandi il distanziamento psicologico è un passo di crescita inevitabile.
anche se faticoso e qualche volta doloroso.
Provi a pensarci.
Si rifaccia viva.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 13.7k visite dal 06/10/2020.
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