Sono stata con un narcisista e non me ne sono accorta?
Non so se cercare di capire la persona con cui sono stata mi aiuterà a stare meglio.
Stavamo insieme da quattro anni.
Lui ha più di 30 anni, non ancora totalmente indipendente e questo gli causa una grave insoddisfazione.
Non è stato per me facile stargli vicino, sembrava sempre che nessuno potesse capirlo, io in primis, ma l'ho sempre spronato ed incoraggiato dandogli tutto il mio supporto.
Si sentiva spesso superiore agli altri ed a volte si arrabbiava ed innervosiva per poco.
Specifico che non ha mai usato questo atteggiamento con me, anzi mi ha sempre trattato più che bene, riempendomi di attenzioni e carinerie.
Ma spesso mi rendevo conto che i suoi bisogni e le sue necessità venivano prima di ogni cosa, anche di me.
Ho sempre giustificato queste mancanza di "sacrifici" da parte sua scambiandola per indole caratteriale.
Spesso e volentieri ero io che "adattavo" le mie esigenze alle sue, ma lo facevo senza pressioni e di mia spontanea volontà perché comunque ero molto innamorata e non lo ritenevo un peso, anche perché anche lui faceva gesti carini per me.
Zero gelosie e zero problemi di fiducia.
Non abbiamo mai avuto crisi, problemi o litigi se non alcune occasioni in cui io gli facevo notare delle piccole cose che non mi erano piaciute.
In quelle occasioni invece di parlare e confrontarci (si trattava di piccolezze) mi metteva subito in discussione.
Io, da persona insicura, mi sentivo in colpa.
Passati questi episodi che sono stati davvero pochi, tutto è andato per il meglio per molto tempo.
Io mi sentivo più sicura di me, lui sembrava sempre più coinvolto, sempre attento e preoccupato per me.
Se all'inizio mi faceva soffrire il fatto che non facesse abbastanza per vedersi, nell'ultimo periodo era proprio lui ad insistere per passare più tempo insieme.
Mi sentivo fortuna ad avere al mio fianco un bravo ragazzo, una persona d'oro.
Certo la sua insoddisfazione, la sua critica/invidia verso gli altri erano sempre lì, ma pensavo che lavorando duramente le soddisfazioni personali arrivano.
Invece un bel giorno qualunque mi lascia perché non mi ama più.
Non ci sono stati segnali che potessero farmi immaginare una cosa del genere, anzi.
La cosa peggiore è che lui ha maturato tutto in un lasso di tempo non tanto breve e quando me lo ha comunicato era sicuro, senza alcuna volontà di provare in qualche modo a fare qualcosa.
Lui avrà anche sofferto come ha detto, ma ha avuto tutto il tempo per accettare e metabolizzare la fine del suo sentimento e quindi della storia, a me non ha dato nemmeno quello.
Solo un grande vuoto e tanti interrogativi.
Fino a qualche ora prima aveva mille attenzioni e premure per me, quando ha svuotato il sacco era freddo e non si è più interessato a me, come se fossi un oggetto vecchio.
Non capisco perché illudere fino all'ultimo una persona con cui hai condiviso tanto.
Ha detto che non sono stata io, non ho avuto alcun atteggiamento sbagliato, ma è lui che non si sentiva più di continuare (cosa che ha specificato a tutti)
Stavamo insieme da quattro anni.
Lui ha più di 30 anni, non ancora totalmente indipendente e questo gli causa una grave insoddisfazione.
Non è stato per me facile stargli vicino, sembrava sempre che nessuno potesse capirlo, io in primis, ma l'ho sempre spronato ed incoraggiato dandogli tutto il mio supporto.
Si sentiva spesso superiore agli altri ed a volte si arrabbiava ed innervosiva per poco.
Specifico che non ha mai usato questo atteggiamento con me, anzi mi ha sempre trattato più che bene, riempendomi di attenzioni e carinerie.
Ma spesso mi rendevo conto che i suoi bisogni e le sue necessità venivano prima di ogni cosa, anche di me.
Ho sempre giustificato queste mancanza di "sacrifici" da parte sua scambiandola per indole caratteriale.
Spesso e volentieri ero io che "adattavo" le mie esigenze alle sue, ma lo facevo senza pressioni e di mia spontanea volontà perché comunque ero molto innamorata e non lo ritenevo un peso, anche perché anche lui faceva gesti carini per me.
Zero gelosie e zero problemi di fiducia.
Non abbiamo mai avuto crisi, problemi o litigi se non alcune occasioni in cui io gli facevo notare delle piccole cose che non mi erano piaciute.
In quelle occasioni invece di parlare e confrontarci (si trattava di piccolezze) mi metteva subito in discussione.
Io, da persona insicura, mi sentivo in colpa.
Passati questi episodi che sono stati davvero pochi, tutto è andato per il meglio per molto tempo.
Io mi sentivo più sicura di me, lui sembrava sempre più coinvolto, sempre attento e preoccupato per me.
Se all'inizio mi faceva soffrire il fatto che non facesse abbastanza per vedersi, nell'ultimo periodo era proprio lui ad insistere per passare più tempo insieme.
Mi sentivo fortuna ad avere al mio fianco un bravo ragazzo, una persona d'oro.
Certo la sua insoddisfazione, la sua critica/invidia verso gli altri erano sempre lì, ma pensavo che lavorando duramente le soddisfazioni personali arrivano.
Invece un bel giorno qualunque mi lascia perché non mi ama più.
Non ci sono stati segnali che potessero farmi immaginare una cosa del genere, anzi.
La cosa peggiore è che lui ha maturato tutto in un lasso di tempo non tanto breve e quando me lo ha comunicato era sicuro, senza alcuna volontà di provare in qualche modo a fare qualcosa.
Lui avrà anche sofferto come ha detto, ma ha avuto tutto il tempo per accettare e metabolizzare la fine del suo sentimento e quindi della storia, a me non ha dato nemmeno quello.
Solo un grande vuoto e tanti interrogativi.
Fino a qualche ora prima aveva mille attenzioni e premure per me, quando ha svuotato il sacco era freddo e non si è più interessato a me, come se fossi un oggetto vecchio.
Non capisco perché illudere fino all'ultimo una persona con cui hai condiviso tanto.
Ha detto che non sono stata io, non ho avuto alcun atteggiamento sbagliato, ma è lui che non si sentiva più di continuare (cosa che ha specificato a tutti)
[#1]
Gentile utente,
noi ci occupiamo di chi ci scrive,
evitando di fornire valutazioni e pareri su terze persone, come da Linee Guida.
Venendo dunque a Lei,
occupare del tempo a interrogarsi su di lui chiedendosi se fosse o meno "un narcisita",
non La aiuterà ad elaborare un lutto che al momento risulta molto cocente.
La persona di cui si deve interessare ora è se stessa,
prendendosi cura della Sua ferita che - se opportunamente trattata - potrà diventare cicatrice.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
noi ci occupiamo di chi ci scrive,
evitando di fornire valutazioni e pareri su terze persone, come da Linee Guida.
Venendo dunque a Lei,
occupare del tempo a interrogarsi su di lui chiedendosi se fosse o meno "un narcisita",
non La aiuterà ad elaborare un lutto che al momento risulta molto cocente.
La persona di cui si deve interessare ora è se stessa,
prendendosi cura della Sua ferita che - se opportunamente trattata - potrà diventare cicatrice.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta.
La mia difficoltà maggiore non è tanto l'accettare la fine del suo sentimento, ma il modo usato. Quando mi ha informato della sua decisione di mettere fine alla nostra relazione, non riconoscevo in lui la persona con cui sono stata, quella che fino al giorno prima aveva mille premure e gesti romantici per me. La cosa peggiore è stato il sapere che questa cosa maturava in lui da tempo, ma non ha mai smesso di comportarsi da fidanzato affettuoso, sapendo che per me la notizia sarebbe stata del tutto inaspettata. Mi è crollato tutto ; la persona al mio fianco è sempre stata la stessa, sia quando mi amava che quando non lo faceva più. La sua giustificazione è stata che si è comportato così perché doveva capire da solo e che non voleva farmi soffrire. Ma come poteva immaginare di non farmi soffrire se era lui il primo che fino a poche ore prima mi parlava di progetti da fare nel breve e nel lungo termine e mi riempiva di attenzioni?
La mia difficoltà maggiore non è tanto l'accettare la fine del suo sentimento, ma il modo usato. Quando mi ha informato della sua decisione di mettere fine alla nostra relazione, non riconoscevo in lui la persona con cui sono stata, quella che fino al giorno prima aveva mille premure e gesti romantici per me. La cosa peggiore è stato il sapere che questa cosa maturava in lui da tempo, ma non ha mai smesso di comportarsi da fidanzato affettuoso, sapendo che per me la notizia sarebbe stata del tutto inaspettata. Mi è crollato tutto ; la persona al mio fianco è sempre stata la stessa, sia quando mi amava che quando non lo faceva più. La sua giustificazione è stata che si è comportato così perché doveva capire da solo e che non voleva farmi soffrire. Ma come poteva immaginare di non farmi soffrire se era lui il primo che fino a poche ore prima mi parlava di progetti da fare nel breve e nel lungo termine e mi riempiva di attenzioni?
[#4]
Utente
La ringrazio ancora una volta. Purtroppo la grande delusione e l'abbandono improvviso mi spingono a voler cercare un "perché" a tutti i costi,anche se mi rendo conto che non ne traggo alcun giovamento, anzi affiorano sentimenti negativi verso la persona che forse avevo un po' troppo "idealizzato". Seguirò i suoi consigli e cercherò di pensare a me stessa.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 30/09/2020.
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