Ansia e ipocondria
Buongiorno, ringrazio anticipatamente per le risposte.
Chiedo un consulto per un problema che mi affligge ormai da alcuni mesi.
Racconto brevemente la mia storia.
Sono un'uomo di 42 anni che a Giugno in seguito ad un problema intestinale il medico mi fa sottoporre ad un'eco addome dalla quale non risulta nulla a livello intestinale ma una idronefrosi al rene sinistro e mi consigliano una uro-tac per approfondire il problema.
Da qui inizia il mio calvario, in passato in seguito ad altri problemi di salute avevo già avuto episodi di ansia legati alla paura delle malattie ma mai come in questo caso... Eseguo la Tac dalla quale non risulta niente ai reni, colon perfettamente canalizzato, pancreas nella norma... niente... tutto apposto ma io non me ne sto e comincio a stare male e ad avere crisi di pianto per qualsiasi cosa, la paura mi devasta e mi concentro e fisso sul mio intestino convincendomi di avere un cancro al colon.
I problemi intestinali sono frequentissimi e più ne ho più mi ansio sino a sviluppare un'ossessione per la mia attività intestinale e nei confronti dell'alimentazione al punto che arrivo a non mangiare per paura di stare male.
Aumentano le crisi d'ansia e i miei famigliari mi mandano da uno psicologo il quale dice che l'ipocondria è conseguenza della mia separazione avvenuta 3 anni fa e mai metabolizzata ed affrontata (dopo un periodo "euforico" mi sono chiuso in me stesso isolandomi da tutti e concentrandomi solo sul rapporto con le mie due figlie).
Le sedute portano a dalla mille problemi caratteriali risalenti alla mia formazione come uomo ma l'ipocondria rimane.
Effettuo altri esami e visite tra cui sangue occulto nelle feci (vissuto con puro terrore perché primo screening per il cancro al colon) esito negativo, ma non mi tranquillizzo e continua l'ansia ed i disturbi intestinali.
Il medico attribuisce questi ultimi al mio stato ansioso oltre ogni limite e mi prescrive oltre ad un'antinfiammatorio intestinale uno psicofarmaco, il Deniban, mezza pastiglia al giorno.
Ora io non ho mai preso nulla del genere e quello che vorrei sapere è quali conseguenze può avere l'assunzione di questo farmaco e se è davvero necessario usarlo per contrastare la mia ansia.
Chiedo un consulto per un problema che mi affligge ormai da alcuni mesi.
Racconto brevemente la mia storia.
Sono un'uomo di 42 anni che a Giugno in seguito ad un problema intestinale il medico mi fa sottoporre ad un'eco addome dalla quale non risulta nulla a livello intestinale ma una idronefrosi al rene sinistro e mi consigliano una uro-tac per approfondire il problema.
Da qui inizia il mio calvario, in passato in seguito ad altri problemi di salute avevo già avuto episodi di ansia legati alla paura delle malattie ma mai come in questo caso... Eseguo la Tac dalla quale non risulta niente ai reni, colon perfettamente canalizzato, pancreas nella norma... niente... tutto apposto ma io non me ne sto e comincio a stare male e ad avere crisi di pianto per qualsiasi cosa, la paura mi devasta e mi concentro e fisso sul mio intestino convincendomi di avere un cancro al colon.
I problemi intestinali sono frequentissimi e più ne ho più mi ansio sino a sviluppare un'ossessione per la mia attività intestinale e nei confronti dell'alimentazione al punto che arrivo a non mangiare per paura di stare male.
Aumentano le crisi d'ansia e i miei famigliari mi mandano da uno psicologo il quale dice che l'ipocondria è conseguenza della mia separazione avvenuta 3 anni fa e mai metabolizzata ed affrontata (dopo un periodo "euforico" mi sono chiuso in me stesso isolandomi da tutti e concentrandomi solo sul rapporto con le mie due figlie).
Le sedute portano a dalla mille problemi caratteriali risalenti alla mia formazione come uomo ma l'ipocondria rimane.
Effettuo altri esami e visite tra cui sangue occulto nelle feci (vissuto con puro terrore perché primo screening per il cancro al colon) esito negativo, ma non mi tranquillizzo e continua l'ansia ed i disturbi intestinali.
Il medico attribuisce questi ultimi al mio stato ansioso oltre ogni limite e mi prescrive oltre ad un'antinfiammatorio intestinale uno psicofarmaco, il Deniban, mezza pastiglia al giorno.
Ora io non ho mai preso nulla del genere e quello che vorrei sapere è quali conseguenze può avere l'assunzione di questo farmaco e se è davvero necessario usarlo per contrastare la mia ansia.
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Gentile utente
Secondo le analisi condotte è emerso che il suo problema è di natura psicologica. Il suo terapeuta e il suo medico sono d'accordo che le sue manifestazione sintomatiche siano attribuibili all'ansia.
Da quanto racconta, sembra che la terapia sia iniziata da poco.
Detto tutto questo mi sembra che i professionisti in campo stiano agendo correttamente, capisco anche la sua diffidenza (se non si fida di se stesso, difficilmente mi potrò fidare di altri), ma credo che lei dovrebbe affidarsi con fiducia ad entrambi, altrimenti non potrà riprendere la sua vita in mano e la fiducia verso se stesso.
Cordialmente Dottor Fabiano
Secondo le analisi condotte è emerso che il suo problema è di natura psicologica. Il suo terapeuta e il suo medico sono d'accordo che le sue manifestazione sintomatiche siano attribuibili all'ansia.
Da quanto racconta, sembra che la terapia sia iniziata da poco.
Detto tutto questo mi sembra che i professionisti in campo stiano agendo correttamente, capisco anche la sua diffidenza (se non si fida di se stesso, difficilmente mi potrò fidare di altri), ma credo che lei dovrebbe affidarsi con fiducia ad entrambi, altrimenti non potrà riprendere la sua vita in mano e la fiducia verso se stesso.
Cordialmente Dottor Fabiano
Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782
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Utente
La ringrazio per la confortante risposta ma spesso mi sento come bloccato in un "pozzo nero" fatto di ricerche su internet ed autodiagnosi e l'ansia aumenta fermando ogni mio intento e voglia d'agire e reagire...Ho iniziato da 2 giorni col Deniban con mezza pastiglia da aumentare ad una dopo una settimana e il mio medico dice che è troppo presto per vedere risultati apprezzabili,seguirò il consiglio che mi ha dato lei e darò fiducia a chi mi ha in cura.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 27/09/2020.
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