Quale psicoterapia intraprendere?
Buongiorno,
ho compiuto da un pò 50 anni e da almeno 20 anni la mia vita è stata fortemente disseminata da problemi di carattere psicologico e psichiatrico.
Sono sposato e ho 2 figlie.
Ho ancora un lavoro anche se fortemente a rischio ormai.
I problemi sono iniziati in modo più evidente, anche se con il senno del poi e con la consapevolezza mi ritengo essere stato sempre una persona problematica, con la fase adulta della mia vita quando ho cominiciato a lavorare e successivamente con il matrimonio.
Infatti risale a quel periodo l'inizio di una dipendenza dalla prostituzione che ancora oggi sebbene mi abbia portato molti problemi di coscienza e anche pratici molto dolorosi non ritengo di aver sconfitto del tutto.
Ma questo non penso essere il problema più grave ritengo di soffrire di una enorme insicurezza e fortissima disistima che nel tempo non ho fatto altro che rinforzare sia con le azioni che con i pensieri.
Ormai mi sono recluso in casa ed ho perso quasi tutti i contatti con amici e parenti, anche quei pochi che mi restavano, le uniche che mi sopportano con grandi difficoltà sono mia moglie e le mie figlie.
Mi sono completamente arreso e non passa giorno che non fantastico riguardo al suicidio.
il livello evolutivo reale è quello di un bambino non maggiore di 10 anni, sono in tutto e per tutto dipendente dalla mia famiglia, ma la cosa più tremenda è che anche affrontando le cose più banali sono sommerso dalla paura e dall'ansia che finiscono per sabotare il mio presunto obiettivo.
Mi sono affacciato al mondo della psicoterapia appunto 20 anni quando di fronte ai miei attacchi d'ansia e alle difficoltà nel fronteggiare le cose nuove mi sono rivolto ad un psichiatra credo di indirizzo freudiano ma potrei sbagliare su questo (anche su questo sono sempre andato un pò a caso oppure mi sono affidato a mia moglie).
La terapia non è durata molto credo qualche mese a più riprese, ma devo riconoscere che in una determinata circostanza, il terapeuta fu diretto nel dirmi la verità e cioè che soffrivo di un disturbo della personalità e che ero\sono un uomo con una insicurezza oceanica incapace di sostenere un qualsiasi ruolo sociale.
Anche se ho imparato a care spese che in psicologia qualsiasi cosa è un etichetta oggi ritengo che ciò che mi disse è la semplice realta per me.
Dopo di allora sono susseguiti diversi psicologi\psichiatri, ho fatto diversi TSO e sono fuggito in alcune situazioni di lavoro per sottrarmi alle mie responsabilità e all'ansia che ne derivava.
Ho fatto della strategia della fuga la mia unica strategia, sono sotto farmaci ma non seguo più alcuna terapia e la cosa più grave è che non ho nessun progetto su cui puntare.
Dato i miei molti insuccessi con i terapeuti sono qui a chiedervi un consiglio su una possibile strada da intraprendere anche se poi so che il problema è la mia fiducia e capacità di impegnarmi.
Grazie per l'attenzione
Fabio
ho compiuto da un pò 50 anni e da almeno 20 anni la mia vita è stata fortemente disseminata da problemi di carattere psicologico e psichiatrico.
Sono sposato e ho 2 figlie.
Ho ancora un lavoro anche se fortemente a rischio ormai.
I problemi sono iniziati in modo più evidente, anche se con il senno del poi e con la consapevolezza mi ritengo essere stato sempre una persona problematica, con la fase adulta della mia vita quando ho cominiciato a lavorare e successivamente con il matrimonio.
Infatti risale a quel periodo l'inizio di una dipendenza dalla prostituzione che ancora oggi sebbene mi abbia portato molti problemi di coscienza e anche pratici molto dolorosi non ritengo di aver sconfitto del tutto.
Ma questo non penso essere il problema più grave ritengo di soffrire di una enorme insicurezza e fortissima disistima che nel tempo non ho fatto altro che rinforzare sia con le azioni che con i pensieri.
Ormai mi sono recluso in casa ed ho perso quasi tutti i contatti con amici e parenti, anche quei pochi che mi restavano, le uniche che mi sopportano con grandi difficoltà sono mia moglie e le mie figlie.
Mi sono completamente arreso e non passa giorno che non fantastico riguardo al suicidio.
il livello evolutivo reale è quello di un bambino non maggiore di 10 anni, sono in tutto e per tutto dipendente dalla mia famiglia, ma la cosa più tremenda è che anche affrontando le cose più banali sono sommerso dalla paura e dall'ansia che finiscono per sabotare il mio presunto obiettivo.
Mi sono affacciato al mondo della psicoterapia appunto 20 anni quando di fronte ai miei attacchi d'ansia e alle difficoltà nel fronteggiare le cose nuove mi sono rivolto ad un psichiatra credo di indirizzo freudiano ma potrei sbagliare su questo (anche su questo sono sempre andato un pò a caso oppure mi sono affidato a mia moglie).
La terapia non è durata molto credo qualche mese a più riprese, ma devo riconoscere che in una determinata circostanza, il terapeuta fu diretto nel dirmi la verità e cioè che soffrivo di un disturbo della personalità e che ero\sono un uomo con una insicurezza oceanica incapace di sostenere un qualsiasi ruolo sociale.
Anche se ho imparato a care spese che in psicologia qualsiasi cosa è un etichetta oggi ritengo che ciò che mi disse è la semplice realta per me.
Dopo di allora sono susseguiti diversi psicologi\psichiatri, ho fatto diversi TSO e sono fuggito in alcune situazioni di lavoro per sottrarmi alle mie responsabilità e all'ansia che ne derivava.
Ho fatto della strategia della fuga la mia unica strategia, sono sotto farmaci ma non seguo più alcuna terapia e la cosa più grave è che non ho nessun progetto su cui puntare.
Dato i miei molti insuccessi con i terapeuti sono qui a chiedervi un consiglio su una possibile strada da intraprendere anche se poi so che il problema è la mia fiducia e capacità di impegnarmi.
Grazie per l'attenzione
Fabio
[#1]
Buongiorno,
mi dispiace che il suo incontro con uno psichiatra non sia stato fortunato perché come lei ha ben capito il suo è un problema di una condizione emotiva che non ha potuto evolvere come invece evolveva il resto del suo corpo e della sua mente.
Non posso confermare la sua definizione che "che in psicologia qualsiasi cosa è un etichetta" perché invece il compito della psicologia, e ancora maggiormente della psicoterapia analitica, è quello non di definire (spesso facciamo diagnosi solamente quando sono richieste dalle istituzioni) ma di curare qualunque persona si presenti con una sofferenza.
Certo la cura che può offrire uno psicoterapeuta richiede una forte partecipazione da parte del paziente perché si tratta di un lavoro che si svolge in due, si fa una strada insieme scoprendo e riparando pian piano quello che ha bisogno di essere riparato.
Ci pensi e si informi, anche alla sua età si può fare un buon lavoro che può aiutarla a stare meglio, a vivere più in armonia con la sua famiglia.
Si faccia coraggio, purtroppo quella di qualcosa che preso rapidamente ci faccia stare bene e faccia scomparire tutte le nostre difficoltà, è solo una fantasia magica.
Ma una buona psicoterapia analitica è una realtà che può essere percorsa.
Coraggio, per stare bene si deve rischiare un po'!
mi dispiace che il suo incontro con uno psichiatra non sia stato fortunato perché come lei ha ben capito il suo è un problema di una condizione emotiva che non ha potuto evolvere come invece evolveva il resto del suo corpo e della sua mente.
Non posso confermare la sua definizione che "che in psicologia qualsiasi cosa è un etichetta" perché invece il compito della psicologia, e ancora maggiormente della psicoterapia analitica, è quello non di definire (spesso facciamo diagnosi solamente quando sono richieste dalle istituzioni) ma di curare qualunque persona si presenti con una sofferenza.
Certo la cura che può offrire uno psicoterapeuta richiede una forte partecipazione da parte del paziente perché si tratta di un lavoro che si svolge in due, si fa una strada insieme scoprendo e riparando pian piano quello che ha bisogno di essere riparato.
Ci pensi e si informi, anche alla sua età si può fare un buon lavoro che può aiutarla a stare meglio, a vivere più in armonia con la sua famiglia.
Si faccia coraggio, purtroppo quella di qualcosa che preso rapidamente ci faccia stare bene e faccia scomparire tutte le nostre difficoltà, è solo una fantasia magica.
Ma una buona psicoterapia analitica è una realtà che può essere percorsa.
Coraggio, per stare bene si deve rischiare un po'!
Dr.ssa donatella fiocchi
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Ancora mi chiedo come tutto questo possa essere successo a me e anche se un certo grado di consapevolezza credo di averlo sempre avuto, dall'altra parte mi sono nascosto a questo grosso problema. Sono furioso con tutta la mia famiglia di origine che non solo non mi ha auitato ma se ne fregata alla grande. Sento di non farcela più, è come se volessi liberarmi di tutto anche se so che non è la soluzione. Il mio problema principale è che mi sento fortemente incapace di fare tutto, questo mi fa fare le cose con scarsa partecipazione o non farle proprio, tanto da essere diventato pigro o considerato tale. Per mia moglie sono un fardello da molti anni. Ma la paura è più forte di tutto e mi domina completamete anche se a vivere in questo modo è una condanna a morte. Un caro saluto.
[#3]
Gentile signore,
la definizione datale dallo psichiatra può essere stata una manovra azzardata e nociva se non accompagnata da altre in grado di neutralizzare la stessa definizione.
Lo scopo della terapia infatti è il benessere del paziente. La diagnosi è solo la prima parte del percorso, va continuamente aggiornata con il percorso stesso, e bisogna anche saperla dosare.
Se non ha ottenuto risultati finora e considerato che nella sua replica accenna a problemi con la sua famiglia di origine, il motivo potrebbe trovarsi proprio in questi problemi di rapporti interpersonali familiari che spesso continuano ad agire come macigni nel bloccare le potenzialità della persona.
Sul mio sito può trovare maggiori informazioni su come sbloccare problemi relazionali con una terapia breve, anche se ormai lontani nel tempo e con figure di riferimento non più in vita.
Cordiali saluti
la definizione datale dallo psichiatra può essere stata una manovra azzardata e nociva se non accompagnata da altre in grado di neutralizzare la stessa definizione.
Lo scopo della terapia infatti è il benessere del paziente. La diagnosi è solo la prima parte del percorso, va continuamente aggiornata con il percorso stesso, e bisogna anche saperla dosare.
Se non ha ottenuto risultati finora e considerato che nella sua replica accenna a problemi con la sua famiglia di origine, il motivo potrebbe trovarsi proprio in questi problemi di rapporti interpersonali familiari che spesso continuano ad agire come macigni nel bloccare le potenzialità della persona.
Sul mio sito può trovare maggiori informazioni su come sbloccare problemi relazionali con una terapia breve, anche se ormai lontani nel tempo e con figure di riferimento non più in vita.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Gentile signore,
capisco il suo stato d'animo, la reazione verso la propria famiglia dalla quale ci si è sentiti feriti o non aiutati è giusta e normale, ma ogni genitore in media fa quello che riesce o quello che la sua esperienza gli permette; con un buon terapeuta si può andare oltre proprio perché si può fare una buona esperienza di un rapporto in cui non si è lasciati soli con i propri problemi e si viene aiutati, poco a poco, a superare le paure e a ricostruire.
Ahimé le terapie brevi hanno risultati di durata breve, in casi di problemi profondi e antichi, come dimostrato da tantissime ricerche sull'efficacia della psicoterapia.
La sua rabbia e consapevolezza sono un buon inizio per un cambiamento, non perda il coraggio.
capisco il suo stato d'animo, la reazione verso la propria famiglia dalla quale ci si è sentiti feriti o non aiutati è giusta e normale, ma ogni genitore in media fa quello che riesce o quello che la sua esperienza gli permette; con un buon terapeuta si può andare oltre proprio perché si può fare una buona esperienza di un rapporto in cui non si è lasciati soli con i propri problemi e si viene aiutati, poco a poco, a superare le paure e a ricostruire.
Ahimé le terapie brevi hanno risultati di durata breve, in casi di problemi profondi e antichi, come dimostrato da tantissime ricerche sull'efficacia della psicoterapia.
La sua rabbia e consapevolezza sono un buon inizio per un cambiamento, non perda il coraggio.
[#5]
Per precisione, intendevo riferirmi ad una terapia breve strategico-gestaltica che utilizza sia i metodi delle terapie brevi non di derivazione psicoanalitica, sia un approccio più affine a quest'ultima.
Comunque anche le terapie brevi possono risolvere problemi interpersonali seri, anche se sono molto più orientate ad occuparsi del presente che del passato.
Comunque anche le terapie brevi possono risolvere problemi interpersonali seri, anche se sono molto più orientate ad occuparsi del presente che del passato.
[#6]
Gentile Sig. Fabio,
Tutti gli Psicologi e Psicoterapeuti si adoperano per il ben-essere dei loro pazienti-clienti,
pur partendo da differenti assunti teorici di base che hanno scelto sulla base delle proprie convinzioni; assunti teorici di base che vanno però dichiarati alla persona che si affida loro per essere aiutata.
Lei ci chiede una possibile strada psicoterapeutica da intraprendere, per usare le sue parole.
Ed ha ricevuto delle risposte dalle Colleghe, secondo i loro motivati punti di vista professionali.
Considerato che Lei ha esperienza di psicoterapia, Le suggerirei di documentarsi - anche - personalmente; ciò può essere assai utile per sentirsi protagonisti delle proprie scelte, sempre che la cosa interessi.
A tale scopo allego un importante e leggibilissimo contributo di Colleghi del Sito: https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .
E' altresì importantissima però la Sua consapevolezza del fatto che
"..so che il problema è la mia fiducia e capacità di impegnarmi..."
Può lavorare dunque su questo, per il momento,
affinchè un nuovo inizio di percorso psicologico non sia unicamente sulla base del *tipo di psicoterapia*,
quanto sul *tipo di impegno" che Lei è disposto/in grado di mettere in campo.
Vivissimi auguri.
Dott. Brunialti
Tutti gli Psicologi e Psicoterapeuti si adoperano per il ben-essere dei loro pazienti-clienti,
pur partendo da differenti assunti teorici di base che hanno scelto sulla base delle proprie convinzioni; assunti teorici di base che vanno però dichiarati alla persona che si affida loro per essere aiutata.
Lei ci chiede una possibile strada psicoterapeutica da intraprendere, per usare le sue parole.
Ed ha ricevuto delle risposte dalle Colleghe, secondo i loro motivati punti di vista professionali.
Considerato che Lei ha esperienza di psicoterapia, Le suggerirei di documentarsi - anche - personalmente; ciò può essere assai utile per sentirsi protagonisti delle proprie scelte, sempre che la cosa interessi.
A tale scopo allego un importante e leggibilissimo contributo di Colleghi del Sito: https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .
E' altresì importantissima però la Sua consapevolezza del fatto che
"..so che il problema è la mia fiducia e capacità di impegnarmi..."
Può lavorare dunque su questo, per il momento,
affinchè un nuovo inizio di percorso psicologico non sia unicamente sulla base del *tipo di psicoterapia*,
quanto sul *tipo di impegno" che Lei è disposto/in grado di mettere in campo.
Vivissimi auguri.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 18/09/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.