L'università mi ha fatto odiare la vita

Buongiorno! Sono una studentessa della facoltà di Economia, fuoricorso di ben 5 anni.

Non ho apprezzato sin dal principio questo percorso, nonostante l'abbia scelto io e non mi sia stato imposto.
L'ho scelto perchè, nonostante non avesse materie che mi piacessero e non rispondesse alle mie aspirazioni (adoro le materie scientifiche e ho sempre desiderato diventare biologo) avevo paura di dover ricominciare daccapo con le relazioni sociali (con me si erano iscritti alcuni miei compagni di scuola superiore).
Io sono nata in una città del Sud Italia, ma ho vissuto in città diverse a causa del lavoro di mio padre e ricominciare non sempre è stato facile.

Ho chiesto ai miei genitori di poter cambiare facoltà, ma la risposta fu negativa.
Al massimo potevo cambiare università ma non facoltà (cioè passare da Economia nella città A ad Economia nella città B, entrambe vicino casa).
Ho minacciato di lasciare del tutto l'università, perchè se non potevo cambiare facoltà non aveva senso continuare e mi è stato risposto che se lo avessi fatto, avremmo lasciato la città in cui vivo (e che adoro... È l'unica tra le tante città in cui ho vissuto che considero casa) per tornare al Sud.
Ho proposto una via di mezzo, di lavorare e studiare (ero disposta anche a pagarmi le tasse universitarie) ed anche in questo caso la risposta è stata negativa.
Da allora la mia vita è un inferno: ho continuato a studiare e a dare esami con non poche difficoltà e con più di un professore che mi invitava a cambiare strada, motivando che questa non era adatta alla mia persona.
Oggi i miei genitori sanno che mi manca un esame alla laurea, ma in realtà me ne mancano 3 e non ho avuto ancora il coraggio di dirglielo a distanza di anni.
Ho frequentato anche lo sportello psicologico della mia università per capire come uscire da questa situazione, ma non ho risolto nulla.
Mi avevano consigliato un percorso che ho intrapreso solo in parte.
La parte che non ho attuato era dire ai miei genitori che mi mancavano quei 2 esami in più.
Ho paura di una loro reazione violenta.
Non ho avuto il coraggio di dirgli che andavo da uno psicologo (sono contrari al rivolgersi a questa figura), come avrei fatto a dirgli degli esami mancati?
Avevo pensato ad una via di fuga: andare via di casa per dover rendere conto solo a me stessa della mia fallimentare carriera, degli specialisti ai quali mi rivolgo, ecc; ma sto avendo difficoltà a trovare un lavoro che mi consenta di sostenermi in toto.
Cosa dovrei fare? Questa situazione sta rovinando anche altri aspetti della mia vita. Un esempio? Sono fidanzata da 4 anni.. Entrambi soffriamo del fatto che non possiamo fare una vacanza insieme, poiché i miei genitori sono contrari ("La Luna di Miele si fa dopo le nozze! " dicono) ed io non avendo un lavoro ed i soldi, non posso fare diversamente.
Io non voglio vivere se devo vivere così. Non reggo più.

Grazie a coloro che risponderanno e chiedo scusa per essermi dilungata così... Il malessere è tanto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

genitori che hanno tuttora un posto importante nella sua vita,
nonostante Lei abbia superato i 25 anni.
Ben poco sappiamo della Sua vita,
se sia figlia unica,
se i Suoi genitori vadano d'accordo oppure si alleino per riuscire a rimanere coppia,
quale sia il Suo carattere e le Sue caratteristiche rispetto al conflitto,
e tutto il resto.

D'altra parte Lei ha già fatto una parte del percorso psicologico,
fermandosi però sulla soglia della difficoltà:
dire ai Suoi genitori che Le mancano 3 esami, e non 1.

Se non fosse stata l'Università,
probabilmente ci sarebbe stato qualche altro motivo di tacito contrasto in i Suoi, ad es.
l'impossibilità di una vacanza con il Suo fidanzato,
oppure
l'impossibilità di dire ai suoi che andava dallo Psicologo..

Come pensa che possiamo aiutarLa
noi, online,
se neppure l'aiuto psicologico di persona è riuscito a darLe il coraggio della verità?
"Aiutati che il ciel t'aiuta", suggerisce la saggezza popolare.
Dovrà trovare la forza per fare un passettino; affrontare il conflitto può essere l'obiettivo.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
È vero, i miei genitori occupano ancora un posto importante nella mia vita, ma non sono gli unici. Le persone più importanti per me sono anche mia sorella minore (più dei miei genitori), il mio fidanzato e qualche mia amica.
I miei genitori proprio in questo periodo non vanno d'accordo. Non è la prima volta che accade, quindi sono abituata. Quello che mi dispiace è che quando mio padre litiga con mia madre, coinvolge anche noi figlie. Ad esempio: se non rivolge la parola a mia madre, non la rivolge nemmeno a noi.
Io quando ero molto piccola ero legata a lui. Col passare degli anni mi sono completamente distaccata. C'è un rapporto basato sul rispetto e basta, almeno da parte mia.
Se non fossi stata all'università sicuramente ci sarebbero stati altri motivi di contrasto... Già ci sono!
Detto questo, ho detto a mia madre delle passate sedute dallo psicologo (le ho interrotte da poco convinta che non mi stessero aiutando). C'è rimasta male, ma ha rispettato la mia scelta. Potrebbe essere questo un inizio?
La ringrazio per avermi risposto. Mi ha aiutato a riflettere.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Il passo che Lei ha fatto, e che finora non aveva avuto coraggio di fare
- confidare a Sua madre di aver effettuato delle sedute dallo Psicologo -
è importante e significativo
e fa ben sperare.
Significa che - quando sa come utilizzarle - le risorse dentro di sè le ha.

A tale proposito Le consiglio vivamente di riprendere un percorso psicologico, se può.
Occorre infatti accelerare attraverso il supporto psicologico un percorso personale di crescita ed autonomia che altrimenti
- se non preso in carico -
renderebbe lento e inutilmente sofferto il processo di distanziamento interiore dai Suoi genitori
(passaggio fisiologico verso l'età psicologicamente adulta)
e che La porterebbe ad una sempre maggiore asimmetria tra la Sua età anagrafica e quella psicologica.
Tenga conto di verificare sempre che lo/a Psicologo/a scelta sia anche Psicoterapeuta, cioè abilitato/a a curare.

Se ritiene, ci tenga al corrente sulle Sue scelte.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente. Riprenderò il percorso psicologico intrapreso (spero il prima possibile, ma le tempistiche non dipendono solo da me) e vi terrò al corrente, perchè no.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Ci farà piacere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti