Ansia ed estrema difficoltà nel trattenere le feci ed incontinenza
Buongiorno Dottori,
scrivo per esporre il mio problema che mi attanaglia da mesi (forse ormai da anni) e che dal titolo del consulto penso possa già essere intuito.
Purtroppo in determinati momenti soffro d'ansia e questo mi porta ad avere degli episodi molto spiacevoli che, se non mi hanno rovinato la vita, l'hanno sicuramente resa molto meno piacevole e rilassata rispetto una volta.
Premetto che sono sempre stato una persona molto tranquilla che ha vissuto le proprie giornate più o meno serenamente più o meno come tutti.
L'incubo è iniziato una mattina, mentre andavo al lavoro ho iniziato ad avvertire lo stimolo di defecare (come del resto mi era capitato, e come, direi, possa capitare a tutti un sacco di volte).
Mentre procedevo in auto lo stimolo aumentava ed io "stringevo" nell'attesa di arrivare al lavoro da li a pochi minuti e liberarmi.
Una volta arrivato sul posto di lavoro (ero solo) ero veramente al limite, corro in bagno già pensando "ce l'ho fatta", faccio per tirarmi giù i pantaloni e, sarà stata la fretta o l'ansia a mille, mi si incastra in qualche modo la cintura e non riesco a slacciarla...è stato terribile, praticamente non me la sono "fatta addosso" ma non sono riuscito ad arrivare al water e scusate l'immagine, l'ho fatta fuori, oltretutto semi liquida e moltissima.
Vi risparmio i dettagli del "dopo" per sistemare il tutto che potete, purtroppo immaginare.
Una volta passato il momento critico ho "dimenticato" la cosa e per qualche mese sono andato avanti, sempre ogni tanto facendo "corse" in bagno ma nella norma.
Il secondo drammatico episodio è stato, appunto dopo qualche mese dal primo, ad una mostra.
Per fortuna eravamo praticamente solo io e mia moglie.
Ad un certo punto avverto lo stimolo e chiedo a mia moglie (che era nell'organizzazione) se ci fosse un bagno e mi assicura di si.
Lo stimolo aumenta, chiedo del bagno ma in realtà questo bagno "non si trova", arrivo allo stremo, e scusate il termine, in preda all'ansia me la faccio addosso.
Anche qui vi risparmio i dettagli del ritorno in fretta e furia a casa.
Vi dico solo che in questa situazione e in generale (ne ho sempre parlato) mia moglie è sempre stata estremamente comprensiva sulla cosa.
Aggiungo solo che sono andato chiaramente dal medico di base che mi ha visitato e non ha riscontrato emorroidi o altro.
Ho fatto tutti gli esami ed è tutto ok.
Prendo diosmectal e colilen frequentemente.
Ora so che il mio problema è abbastanza frequente, ma quello che, ovviamente, mi preoccupa e arrivare a non trattenerla (cosa già sperimentata come detta) che non mi sembra così frequente in chi soffre di questo problema.
Mi sono deciso a scrivere perchè questa mattina ho avuto un episodio simile, sempre in arrivo al lavoro, sempre in estrema ansia "del momento" (o attacco di panico?) per fortuna risolto senza "danni".
E niente, qualsiasi aiuto o consiglio è ovviamente graditissimo per risolvere o migliorare la situazione.
Grazie mille
scrivo per esporre il mio problema che mi attanaglia da mesi (forse ormai da anni) e che dal titolo del consulto penso possa già essere intuito.
Purtroppo in determinati momenti soffro d'ansia e questo mi porta ad avere degli episodi molto spiacevoli che, se non mi hanno rovinato la vita, l'hanno sicuramente resa molto meno piacevole e rilassata rispetto una volta.
Premetto che sono sempre stato una persona molto tranquilla che ha vissuto le proprie giornate più o meno serenamente più o meno come tutti.
L'incubo è iniziato una mattina, mentre andavo al lavoro ho iniziato ad avvertire lo stimolo di defecare (come del resto mi era capitato, e come, direi, possa capitare a tutti un sacco di volte).
Mentre procedevo in auto lo stimolo aumentava ed io "stringevo" nell'attesa di arrivare al lavoro da li a pochi minuti e liberarmi.
Una volta arrivato sul posto di lavoro (ero solo) ero veramente al limite, corro in bagno già pensando "ce l'ho fatta", faccio per tirarmi giù i pantaloni e, sarà stata la fretta o l'ansia a mille, mi si incastra in qualche modo la cintura e non riesco a slacciarla...è stato terribile, praticamente non me la sono "fatta addosso" ma non sono riuscito ad arrivare al water e scusate l'immagine, l'ho fatta fuori, oltretutto semi liquida e moltissima.
Vi risparmio i dettagli del "dopo" per sistemare il tutto che potete, purtroppo immaginare.
Una volta passato il momento critico ho "dimenticato" la cosa e per qualche mese sono andato avanti, sempre ogni tanto facendo "corse" in bagno ma nella norma.
Il secondo drammatico episodio è stato, appunto dopo qualche mese dal primo, ad una mostra.
Per fortuna eravamo praticamente solo io e mia moglie.
Ad un certo punto avverto lo stimolo e chiedo a mia moglie (che era nell'organizzazione) se ci fosse un bagno e mi assicura di si.
Lo stimolo aumenta, chiedo del bagno ma in realtà questo bagno "non si trova", arrivo allo stremo, e scusate il termine, in preda all'ansia me la faccio addosso.
Anche qui vi risparmio i dettagli del ritorno in fretta e furia a casa.
Vi dico solo che in questa situazione e in generale (ne ho sempre parlato) mia moglie è sempre stata estremamente comprensiva sulla cosa.
Aggiungo solo che sono andato chiaramente dal medico di base che mi ha visitato e non ha riscontrato emorroidi o altro.
Ho fatto tutti gli esami ed è tutto ok.
Prendo diosmectal e colilen frequentemente.
Ora so che il mio problema è abbastanza frequente, ma quello che, ovviamente, mi preoccupa e arrivare a non trattenerla (cosa già sperimentata come detta) che non mi sembra così frequente in chi soffre di questo problema.
Mi sono deciso a scrivere perchè questa mattina ho avuto un episodio simile, sempre in arrivo al lavoro, sempre in estrema ansia "del momento" (o attacco di panico?) per fortuna risolto senza "danni".
E niente, qualsiasi aiuto o consiglio è ovviamente graditissimo per risolvere o migliorare la situazione.
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
visto che chiede qualunque consiglio, mi lancio, dopo aver precisato che non ho competenze in questo campo e non ho alcuna pretesa di starle scrivendo cose che abbiano fondamento. Gliele scrivo perché posso immaginare il suo disagio e la sua preoccupazione, per cui ritengo più utile un'indicazione non professionale a tutto campo, anziché lasciar cadere il suo appello nel vuoto.
Primo punto: lei scrive che la sua dieta è basata su verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce e poca carne; mi pare proprio quella che si raccomanda a chi soffre di stitichezza.
Provi per un mese a ridurre drasticamente verdura e frutta, sostituendole con spremute occasionali di agrumi dove predomini il limone; a mangiare molto riso in bianco, ad evitare del tutto il pane e la pizza sostituendoli con gallette. E' sicuro di non avere intolleranza al glutine o al lievito? Eviti anche il latte, specie quello intero.
Secondo punto: ha fatto un intervento alla cistifellea. Perché, quali sintomi aveva? Ha fatto qualche ecografia e almeno una colonscopia, in seguito? Si potrebbe essere creata qualche aderenza post-intervento? Sa nulla di eventuali micro-formazioni nel suo colon?
Due miei pazienti affetti da sclerosi multipla hanno sintomi simili ai suoi. Le suggerirei di valutare anche la presenza di eventuali malattie genetiche o autoimmuni.
Potrebbe leggere due libri recenti che trova anche in rete, uno è "L'intestino felice", l'altro, lungamente distribuito nelle farmacie, edizioni Aboca, è "Dalle calorie alle molecole", del dottor Pier Luigi Rossi, molto illuminante su cosa sono glutine e lattosio segretamente aggiunti a qualunque cibo dall'industria alimentare.
Infine, il consiglio di fondo, sgradevole ma utile: anziché lasciarsi limitare l'esistenza, indossi il pannolone e ne porti sempre uno di ricambio. E' molto meno terribile di quello che si immagina.
Auguri, e ci tenga al corrente.
visto che chiede qualunque consiglio, mi lancio, dopo aver precisato che non ho competenze in questo campo e non ho alcuna pretesa di starle scrivendo cose che abbiano fondamento. Gliele scrivo perché posso immaginare il suo disagio e la sua preoccupazione, per cui ritengo più utile un'indicazione non professionale a tutto campo, anziché lasciar cadere il suo appello nel vuoto.
Primo punto: lei scrive che la sua dieta è basata su verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce e poca carne; mi pare proprio quella che si raccomanda a chi soffre di stitichezza.
Provi per un mese a ridurre drasticamente verdura e frutta, sostituendole con spremute occasionali di agrumi dove predomini il limone; a mangiare molto riso in bianco, ad evitare del tutto il pane e la pizza sostituendoli con gallette. E' sicuro di non avere intolleranza al glutine o al lievito? Eviti anche il latte, specie quello intero.
Secondo punto: ha fatto un intervento alla cistifellea. Perché, quali sintomi aveva? Ha fatto qualche ecografia e almeno una colonscopia, in seguito? Si potrebbe essere creata qualche aderenza post-intervento? Sa nulla di eventuali micro-formazioni nel suo colon?
Due miei pazienti affetti da sclerosi multipla hanno sintomi simili ai suoi. Le suggerirei di valutare anche la presenza di eventuali malattie genetiche o autoimmuni.
Potrebbe leggere due libri recenti che trova anche in rete, uno è "L'intestino felice", l'altro, lungamente distribuito nelle farmacie, edizioni Aboca, è "Dalle calorie alle molecole", del dottor Pier Luigi Rossi, molto illuminante su cosa sono glutine e lattosio segretamente aggiunti a qualunque cibo dall'industria alimentare.
Infine, il consiglio di fondo, sgradevole ma utile: anziché lasciarsi limitare l'esistenza, indossi il pannolone e ne porti sempre uno di ricambio. E' molto meno terribile di quello che si immagina.
Auguri, e ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Gentile utente,
un amico medico mi dice che alcuni pazienti, privati della vescichetta biliare, hanno reazioni come la sua: il fegato emette la bile direttamente nell'intestino e provoca le scariche diarroiche, specie dopo l'ingestione di certi cibi. Ha contattato il chirurgo che l'ha operata?
Ancora auguri.
un amico medico mi dice che alcuni pazienti, privati della vescichetta biliare, hanno reazioni come la sua: il fegato emette la bile direttamente nell'intestino e provoca le scariche diarroiche, specie dopo l'ingestione di certi cibi. Ha contattato il chirurgo che l'ha operata?
Ancora auguri.
[#3]
Utente
Buongiorno Dott.ssa, la ringrazio per il Suo interessamento e per i suggerimenti che mi ha fornito (leggerò sicuramente in primis i libri consigliati).
Voglio solo precisare che il motivo per il quale ho deciso di "raccontare tutta la mia storia" nella sezione psicologia è perché sono arrivato a pensare che la causa del mio problema sia, almeno in buona parte, psicosomatica.
Questo perché le "urgenze" (o forse meglio "emergenze") mi succedono sempre al di fuori dalle mie zone di confort.
Fondamentalmente quando sono a casa (mia o di parenti o amici, insomma, dove ho un bagno certo a disposizione) non ho mai avuto un singolo episodio di urgenza.
In più mi accorgo che quando ho lo stimolo, questo viene amplificato esponenzialmente al crescere dell'ansia e così si crea un circolo vizioso che mi porta a non farcela a reggere....ho in parte mitigato il problema facendo, quando sento lo stimolo dei respiri profondi, questo mi ha aiutato non poco in determinate situazioni e in alcuni casi proprio "salvato" dal cedimento.
Resta comunque una lotta che affronto sovente a suon di respirazioni per arrivare al finalmente al bagno in tempo (che alla lunga sta. E appunto a volte, l'ansia e l'agitazione per l'urgenza hanno comunque la meglio...
Voglio solo precisare che il motivo per il quale ho deciso di "raccontare tutta la mia storia" nella sezione psicologia è perché sono arrivato a pensare che la causa del mio problema sia, almeno in buona parte, psicosomatica.
Questo perché le "urgenze" (o forse meglio "emergenze") mi succedono sempre al di fuori dalle mie zone di confort.
Fondamentalmente quando sono a casa (mia o di parenti o amici, insomma, dove ho un bagno certo a disposizione) non ho mai avuto un singolo episodio di urgenza.
In più mi accorgo che quando ho lo stimolo, questo viene amplificato esponenzialmente al crescere dell'ansia e così si crea un circolo vizioso che mi porta a non farcela a reggere....ho in parte mitigato il problema facendo, quando sento lo stimolo dei respiri profondi, questo mi ha aiutato non poco in determinate situazioni e in alcuni casi proprio "salvato" dal cedimento.
Resta comunque una lotta che affronto sovente a suon di respirazioni per arrivare al finalmente al bagno in tempo (che alla lunga sta. E appunto a volte, l'ansia e l'agitazione per l'urgenza hanno comunque la meglio...
[#4]
Gentile utente,
provi comunque per un mese una dieta da cui siano eliminati anche i legumi, che mi ero dimenticata di segnalarle nella mia precedente.
La sua osservazione sulla componente psicologica delle urgenze senz'altro convince. Rimane il fatto che le manovre aggiranti devono passare per la sfera organica: prova ne sono i farmaci che riescono a ridurre drasticamente la peristalsi "selvaggia".
Mi faccia sapere quello che pensa dei libri, quando li avrà letti.
Auguri.
provi comunque per un mese una dieta da cui siano eliminati anche i legumi, che mi ero dimenticata di segnalarle nella mia precedente.
La sua osservazione sulla componente psicologica delle urgenze senz'altro convince. Rimane il fatto che le manovre aggiranti devono passare per la sfera organica: prova ne sono i farmaci che riescono a ridurre drasticamente la peristalsi "selvaggia".
Mi faccia sapere quello che pensa dei libri, quando li avrà letti.
Auguri.
[#5]
Utente
Buongiorno Dott.ssa e Dottori, come suggerito ho interpellato il chirurgo che mi ha operato a metà 2017 per chiedere se fosse plausibile che la mia problematica derivasse dall'operazione.
In sostanza mi è stato detto che è assai improbabile che i sintomi (o sindrome) post colecistectomia appaiano tempo dopo l'operazione e che dovrebbero invece, in caso, presentarsi abbastanza presto e migliorare col tempo.
Specifico che sono stato operato a maggio 2017 e le prime avvisaglie del problema le ho avute circa un anno fa, diciamo estate 2019. Prima nessun problema.
Potreste darmi un parere su questa lettura della situazione?
Grazie mille ancora
In sostanza mi è stato detto che è assai improbabile che i sintomi (o sindrome) post colecistectomia appaiano tempo dopo l'operazione e che dovrebbero invece, in caso, presentarsi abbastanza presto e migliorare col tempo.
Specifico che sono stato operato a maggio 2017 e le prime avvisaglie del problema le ho avute circa un anno fa, diciamo estate 2019. Prima nessun problema.
Potreste darmi un parere su questa lettura della situazione?
Grazie mille ancora
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 17k visite dal 14/09/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.