Lui mi piace ma ho sabotato una potenziale relazione

Buonasera Dottori,
avrei bisogno di un consiglio.
Due mesi fa ho iniziato a frequentare un ragazzo conosciuto da poco: c’era feeling fin dalla prima volta che ci siamo visti, lui mi piaceva e avevo desiderio di conoscerlo.
Mi stavo vedendo con un’altra persona ma una relazione senza impegno in cui ci vediamo ogni tanto e nessuno dei due è coinvolto sentimentalmente.
Lui lo sapeva perchè lo avevo accennato con gli amici la prima volta che ci siamo visti.
Le prime volte che siamo usciti da soli mi ha chiesto se fossi impegnata, gli ho detto che non mi consideravo tale ma avevo bisogno di capire alcune cose (è la verità), avevo bisogno di tempo e lui ha accettato che mi vedessi ancora con un altro.
Dopo qualche uscita ha cominciato a tirarmi frecciatine, a farmelo pesare e abbiamo litigato spesso per questo.
Mi sento in colpa a frequentare due persone (infatti in questo periodo ho visto l’altro solo tre volte) perchè so che non è giusto, l’unico motivo per cui lo faccio è che voglio fare esperienze perchè è la prima volta che ho una relazione, ho paura di impegnarmi in una storia e di perdermi qualcosa o che mi mancherà qualcosa in futuro (ho 29 anni, sono in ritardo).
Molte mie amiche hanno avuto parecchie storie e a me sembra di perdermi delle esperienze che potrei fare, ho sempre avuto un pessimo rapporto con il mio corpo e una bassa autostima, per questo non piacevo a nessuno anche se negli ultimi tempi le cose sono migliorate.
A lui non ho detto tutto questo, gli ho detto che sono stata timida, che nella vita ho avuto poche storie e per questo sento il bisogno di fare esperienze, non intendo dirgli altro perchè è un aspetto della mia vita che non mi piace e non voglio esporre.
Lui ha spesso insistito per sapere quanti amanti avessi avuto, se fossi stata io a lasciare o no perchè ha paura che lo faccia soffrire, o dettagli sulla mia storia con l’altro, mi sono sempre rifiutata di rispondere perchè penso siano cose molto intime che a lui non serve sapere e che dovrebbe conoscermi per come sono ora, non per come ero.
Mi dice che gli parlo troppo poco di me e gli sembra di non conoscermi ma non è vero, qualcosa gli dico solo che sono molto chiusa e non mi piace parlare di me.
Ieri dopo che abbiamo passato tutta la giornata e la sera precedente insieme tra alti e bassi, mi ha detto che gli piaccio molto e vorrebbe continuare ma solo se ci siamo solo noi due.
Ho chiesto qualche giorno per riflettere ma lui ha detto che non vuole stare in un limbo e ieri sera ci siamo lasciati anche se nessuno dei due voleva, siamo stati sulla porta molto tempo.
Non so cosa mi ha bloccata, lui mi fa sempre domande molto personali sulle mie emozioni e io non voglio condividere tutto, a volte sono cose troppo intime.
so che voglio rompere con l’altro ma non so perchè non gliel’ho detto e ho voluto aspettare.
Possibile che non sia innamorata?
Eppure quando non lo vedevo mi mancava, ora non so cosa provo, se è stato un abbaglio o no, so solo che sto molto male.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38 10
Gentile ragazza,
penso farebbe bene a consultare uno psicologo per capire se ci siano fattori psicologici che la bloccano nella acquisizione di un partner. Abbastanza spesso traumi pregressi negli approcci con l'altro sesso o prime relazioni di attaccamento difficili fanno sì che la persona si autoboicotti o abbia paure o remore nella ricerca di un partner stabile e soddisfacente.

Ovviamente lo psicologo stesso, in tali casi, può operare affinché tali difficoltà vengano attenuate e superate.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio per la risposta.
Sicuramente tutti i matrimoni che ho avuto modo di conoscere da vicino (dei miei genitori e dei parenti stretti) possono aver cambiato il mio atteggiamento verso le relazioni: in tutti i casi le coppie sono rimaste insieme ma ci sono stati tradimenti da parte degli uomini (ripetuti più volte nel caso di mio padre) e cura della casa lasciata solo alla donna, nonostante entrambi lavorassero. È una dinamica che io rifiuto con tutta me stessa, ho un lavoro, vivo da sola e sono indipendente, per me avere una relazione non puó diventare prendermi cura di tutti gli aspetti della vita del partner. Sicuramente ho anche paura di perdere la mia indipendenza, acquisita con non poca fatica, qualora dovessi avere una relazione.
Per quanto riguarda il consulto con uno psicologo, ci ho pensato più volte ma non saprei proprio come dirlo alla mia famiglia: a parte il fatto che loro non credono nella categoria (a torto), non hanno idea penso che io abbia tutti questi traumi irrisolti.
Le chiedo infine, se posso, se esistono eventualmente libri o articoli che potrebbero aiutarmi per lo meno a prendere coscienza di certi meccanismi mentali che mi bloccano.
Grazie e buon lavoro
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38 10
Buonasera,
non è obbligata a dire alla sua famiglia che consulta uno psicologo.
Mi sembra che lei abbia già individuato tematiche importanti che potrebbero "boicottarla" nella ricerca di una soddisfacente realizzazione sentimentale e non ricordo pubblicazioni specifiche sull'argomento.
In ogni caso la psicologia è disciplina in cui la soggettività e l'individualità sono centrali, soprattutto per impostare i percorsi terapeutici. La terapia inoltre si nutre anche della relazione con il terapeuta per cui essa è senz'altro preferibile, per ottenere dei risultati, a diverse letture.