Problemi familiari
Proverò a spiegare brevemente la situazione, vorrei avere un parere su questa questione perché penso di essere arrivata al limite della sopportazione, e non so se sono io il problema o no.
Il problema sta nel rapporto con mia mamma.
Non ho memoria di un abbraccio, di una carezza, di una gentilezza da parte sua.
Fin da quando sono piccola mi sono sentita un peso per lei, nonostante faccia molte cose per me.
Sembra però le faccia perché deve, perché è mia mamma (dal cucinare, al lavare, al darmi i soldi per la benzina e così via).
Insomma, non mi hai mai fatto mancare nulla dal punto di vista oggettivo, però l’amore si.
Non mi ha mai detto che mi vuole bene, non so davvero quando sia stata l’ultima volta che mi ha detto qualcosa di carino, che mi ha abbracciata o che mi ha fatto un complimento.
Non ricordo di averle mai parlato in modo tranquillo, ho sempre ansia che mi giudichi o mi urli contro.
Detto ciò non è possibile fare un discorso normale con lei su queste cose, inizierebbe a urlarmi e a darmi contro su tutto.
Lei urla sempre, mi trova sempre da ridire così non va bene questo è fatto male come al solito ti ho detto di fare così e mille altre cose che iniziano a pesarmi.
Iniziano a pesarmi nel senso che sono anni che sopporto il fatto che a lei non vada mai bene ciò che faccio, ciò che dico, però adesso non ce la faccio più.
Non penso di essere stupida.
Ma a volte mi ci fa sentire.
Sono settimane che piango tutti i giorni chiedendomi cosa ho fatto di male... cerco sempre di fare il meglio, di fare tutto ciò che chiede... ma alla fine dei conti nulla va bene e tutto ciò che fa è o urlarmi dietro o non parlarmi per qualche giorno (è molto lunatica e soprattutto permalosa).
Anche per delle banalità, per delle cavolate.
E io non riesco a capire cosa sbaglio e se in qualche modo potrebbe essere colpa mia.
Non so se è lei che è sempre troppo severa e cattiva con me
Sono obbligata a stare a casa con lei perché sono una studentessa e non posso permettermi di andarmene a vivere da sola, fosse per me, me ne sarei già andata da tanto tempo, anche se mi sentirei in colpa ad abbandonarla.
Vorrei uscire spesso e stare in giro in modo da vederla il meno possibile ma devo studiare e riesco a farlo bene quando sono a casa nella mia stanza;
se esco troppo spesso non è contenta, mi dice ma ancora esci?
Ah ok e quindi io ceno da sola?
o cose così...
quindi arrivo al punto di sentirmi in colpa e a rinunciare ad alcune cose e ad alcune uscite.
Io capisco sia sola (i miei sono separati da un bel po’ di anni) però io con il suo carattere non ce la faccio più.
Mi sento sempre sotto pressione, ho costantemente l’ansia di lei, ho paura che da un momento all’altro non mi parli più o che faccia le sue scenate.
Se c’è qualcuno che può aiutarmi o darmi delle dritte, sarebbe molto utile, vi ringrazio in anticipo.
Il problema sta nel rapporto con mia mamma.
Non ho memoria di un abbraccio, di una carezza, di una gentilezza da parte sua.
Fin da quando sono piccola mi sono sentita un peso per lei, nonostante faccia molte cose per me.
Sembra però le faccia perché deve, perché è mia mamma (dal cucinare, al lavare, al darmi i soldi per la benzina e così via).
Insomma, non mi hai mai fatto mancare nulla dal punto di vista oggettivo, però l’amore si.
Non mi ha mai detto che mi vuole bene, non so davvero quando sia stata l’ultima volta che mi ha detto qualcosa di carino, che mi ha abbracciata o che mi ha fatto un complimento.
Non ricordo di averle mai parlato in modo tranquillo, ho sempre ansia che mi giudichi o mi urli contro.
Detto ciò non è possibile fare un discorso normale con lei su queste cose, inizierebbe a urlarmi e a darmi contro su tutto.
Lei urla sempre, mi trova sempre da ridire così non va bene questo è fatto male come al solito ti ho detto di fare così e mille altre cose che iniziano a pesarmi.
Iniziano a pesarmi nel senso che sono anni che sopporto il fatto che a lei non vada mai bene ciò che faccio, ciò che dico, però adesso non ce la faccio più.
Non penso di essere stupida.
Ma a volte mi ci fa sentire.
Sono settimane che piango tutti i giorni chiedendomi cosa ho fatto di male... cerco sempre di fare il meglio, di fare tutto ciò che chiede... ma alla fine dei conti nulla va bene e tutto ciò che fa è o urlarmi dietro o non parlarmi per qualche giorno (è molto lunatica e soprattutto permalosa).
Anche per delle banalità, per delle cavolate.
E io non riesco a capire cosa sbaglio e se in qualche modo potrebbe essere colpa mia.
Non so se è lei che è sempre troppo severa e cattiva con me
Sono obbligata a stare a casa con lei perché sono una studentessa e non posso permettermi di andarmene a vivere da sola, fosse per me, me ne sarei già andata da tanto tempo, anche se mi sentirei in colpa ad abbandonarla.
Vorrei uscire spesso e stare in giro in modo da vederla il meno possibile ma devo studiare e riesco a farlo bene quando sono a casa nella mia stanza;
se esco troppo spesso non è contenta, mi dice ma ancora esci?
Ah ok e quindi io ceno da sola?
o cose così...
quindi arrivo al punto di sentirmi in colpa e a rinunciare ad alcune cose e ad alcune uscite.
Io capisco sia sola (i miei sono separati da un bel po’ di anni) però io con il suo carattere non ce la faccio più.
Mi sento sempre sotto pressione, ho costantemente l’ansia di lei, ho paura che da un momento all’altro non mi parli più o che faccia le sue scenate.
Se c’è qualcuno che può aiutarmi o darmi delle dritte, sarebbe molto utile, vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Cara scrittrice
Nel suo racconto, manca una informazione fondamentale, quanti anni ha?
Sembrerebbe una banalità, ma in base all'età che si ha ci sono delle tappe di vita da affrontare, a volte più dolorose a volte meno dolorose, tutto in base a cosa abbiamo vissuto e cosa pensiamo di noi.
Detto ciò, posso aggiungere che spesso le critiche attecchiscono nel momento in cui noi stessi dubitiamo dell'operato svolto, per tanto, il suo racconto denota una sua profonda incertezza. A mio modo di vedere non è utile capire chi "sbaglia" procedendo come fa sua madre al processo, ma comprendere cosa potrebbe fare lei per non sentirsi più bloccata in questa situazione.
Le Consiglio vivamente un percorso di terapia breve che le permetta di ritrovare il focus su se stessa e lavorare sulla sua sicurezza.
Cordialmente Dottor Fabiano
Nel suo racconto, manca una informazione fondamentale, quanti anni ha?
Sembrerebbe una banalità, ma in base all'età che si ha ci sono delle tappe di vita da affrontare, a volte più dolorose a volte meno dolorose, tutto in base a cosa abbiamo vissuto e cosa pensiamo di noi.
Detto ciò, posso aggiungere che spesso le critiche attecchiscono nel momento in cui noi stessi dubitiamo dell'operato svolto, per tanto, il suo racconto denota una sua profonda incertezza. A mio modo di vedere non è utile capire chi "sbaglia" procedendo come fa sua madre al processo, ma comprendere cosa potrebbe fare lei per non sentirsi più bloccata in questa situazione.
Le Consiglio vivamente un percorso di terapia breve che le permetta di ritrovare il focus su se stessa e lavorare sulla sua sicurezza.
Cordialmente Dottor Fabiano
Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782
[#3]
Cara utente,
Grazie a lei per la sua risposta.
Come le avevo accennato a 22 anni ci si inizia a interrogare sulla qualità dei rapporti famigliari, proprio per iniziare ad proiettarsi verso una propria vita autonoma, sia lavorativa che sentimentale. Proprio per questa fondamentale tappa, spesso complicata e difficile, a mio modo di vedere dovrebbe svolgere un percorso di psicoterapia breve o sostegno psicologico.
Per il lato economico, non lo metterei come una condizione a priori, anche perché prima prenderei contatto con un professionista, valuterei i costi che mi vengono richiesti e successivamente mi porrei la domanda su come poter ricavare tale cifra. Inoltre ci sono molte associazione che offrono servizi psicologici a basso costo.
Cordialmente Dottor Fabiano
Grazie a lei per la sua risposta.
Come le avevo accennato a 22 anni ci si inizia a interrogare sulla qualità dei rapporti famigliari, proprio per iniziare ad proiettarsi verso una propria vita autonoma, sia lavorativa che sentimentale. Proprio per questa fondamentale tappa, spesso complicata e difficile, a mio modo di vedere dovrebbe svolgere un percorso di psicoterapia breve o sostegno psicologico.
Per il lato economico, non lo metterei come una condizione a priori, anche perché prima prenderei contatto con un professionista, valuterei i costi che mi vengono richiesti e successivamente mi porrei la domanda su come poter ricavare tale cifra. Inoltre ci sono molte associazione che offrono servizi psicologici a basso costo.
Cordialmente Dottor Fabiano
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 728 visite dal 07/09/2020.
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