Dolori psicosomatici
Salve, da un po' di giorni avverto dolori allo stomaco, compresi di nausea proprio prima di iniziare a lavorare.
Mi spiego meglio, ho 20 anni e questo e il mio quarto lavoro.
Lavoro come commessa stagista, 40 ore settimanali e un giorno di riposo alla settimana, il posto dove lavoro da inizio agosto e abbastanza lontano da casa mia, ci metto due ore ad andare e due ore a tornare e questo effettivamente mi crea ancora più stanchezza.
Facendo un esempio se inizio alle 11 e finisco alle 19.00 esco di casa alle 8.45 e torno la sera alle 20.30/21.00.
Le colleghe sono tutte molto più grandi di me e io vengo abbastanza sfruttata Essendo a appunto stagista.
Io cerco di sopportare sempre e tenere dentro perché un po tutti ci sono passati, ma essendo il 4 lavoro e non il primo e sopratutto venendo da un lavoro precedente abbastanza simile dove diciamo ero io a comandare gli altri sento tanto questa imposizione e ne soffro molto di piu rispetto appunto chi inizia come primo lavoro.
Finita questa premessa iniziale, nell ultima settimana mi sveglio piangendo dalla stanchezza dalla non voglia di andare al lavoro ma ci vado comunque, arrivo sempre qualche decina di minuti prima e mi sento sempre bene ma appena devo entrare inizio ad avvertire nausea e forti mal di stomaco che durano tutta la giornata e spesso le mie colleghe e il mio capo se ne accorgono, ho fatto qualche giorno a casa ma quando sto a casa o finisco di lavorare o anche solo se sono in pausa sto meglio, il problema è quando sono dentro che lavoro che inizio a stare male.
Prima pensavo avessi un problema di stomaco o non avevo digerito la cena della sera prima, ma sta veramente succedendo ogni giorno e sempre nelle stesse modalità.
Vorrei sapere da voi dei consigli utili sia per l ansia e il pianto la mattina che per evitare tutti questi dolori.
Grazie per l attenzione attendo risposta
Mi spiego meglio, ho 20 anni e questo e il mio quarto lavoro.
Lavoro come commessa stagista, 40 ore settimanali e un giorno di riposo alla settimana, il posto dove lavoro da inizio agosto e abbastanza lontano da casa mia, ci metto due ore ad andare e due ore a tornare e questo effettivamente mi crea ancora più stanchezza.
Facendo un esempio se inizio alle 11 e finisco alle 19.00 esco di casa alle 8.45 e torno la sera alle 20.30/21.00.
Le colleghe sono tutte molto più grandi di me e io vengo abbastanza sfruttata Essendo a appunto stagista.
Io cerco di sopportare sempre e tenere dentro perché un po tutti ci sono passati, ma essendo il 4 lavoro e non il primo e sopratutto venendo da un lavoro precedente abbastanza simile dove diciamo ero io a comandare gli altri sento tanto questa imposizione e ne soffro molto di piu rispetto appunto chi inizia come primo lavoro.
Finita questa premessa iniziale, nell ultima settimana mi sveglio piangendo dalla stanchezza dalla non voglia di andare al lavoro ma ci vado comunque, arrivo sempre qualche decina di minuti prima e mi sento sempre bene ma appena devo entrare inizio ad avvertire nausea e forti mal di stomaco che durano tutta la giornata e spesso le mie colleghe e il mio capo se ne accorgono, ho fatto qualche giorno a casa ma quando sto a casa o finisco di lavorare o anche solo se sono in pausa sto meglio, il problema è quando sono dentro che lavoro che inizio a stare male.
Prima pensavo avessi un problema di stomaco o non avevo digerito la cena della sera prima, ma sta veramente succedendo ogni giorno e sempre nelle stesse modalità.
Vorrei sapere da voi dei consigli utili sia per l ansia e il pianto la mattina che per evitare tutti questi dolori.
Grazie per l attenzione attendo risposta
[#1]
Gentile Utente,
sembra proprio che il suo corpo stia esprimendo la sua avversione a questo lavoro, come lei ha ben colto. Stagista a 40 ore settimanali di certo ci sono delle condizioni che lei in qualche modo rifiuta, che non può accettare. Conviene verbalizzarle, esprimerle e riconoscerle in maniera cosciente e non continuare a mandare giù una serie di fattori che sono difficili da accettare.
Il pianto e i dolori spingono ad analizzare il perchè lei debba accettare tutto questo e un lavoro che non le piace.
E' il quarto lavoro: cosa è accaduto le altre volte? Tutti quesiti che meritano un approfondimento in contesto adeguato.
I consigli sono quelli di tirare fuori queste emozioni che sono espresse attraverso il corpo e di riconoscere ciò che non può accettare.
sembra proprio che il suo corpo stia esprimendo la sua avversione a questo lavoro, come lei ha ben colto. Stagista a 40 ore settimanali di certo ci sono delle condizioni che lei in qualche modo rifiuta, che non può accettare. Conviene verbalizzarle, esprimerle e riconoscerle in maniera cosciente e non continuare a mandare giù una serie di fattori che sono difficili da accettare.
Il pianto e i dolori spingono ad analizzare il perchè lei debba accettare tutto questo e un lavoro che non le piace.
E' il quarto lavoro: cosa è accaduto le altre volte? Tutti quesiti che meritano un approfondimento in contesto adeguato.
I consigli sono quelli di tirare fuori queste emozioni che sono espresse attraverso il corpo e di riconoscere ciò che non può accettare.
Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli
Psicologa Psicoterapeuta Aneb
psicologia.udine@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 795 visite dal 07/09/2020.
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