Ansia sociale o paura di stare male?
Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni, sono fidanzato da 5 anni e ho molti amici.
Dal punto di vista sociale non penso mi manchi nulla.
Dal punto di vista fisico sono molto infelice in quanto sono nella norma per quanto riguarda l'altezza ma fin da piccolo sono sempre stato molto magro e di questo me ne sono sempre vergognato.
Di questo fatto non sono mai stato preso in giro dai miei coetanei se non 'scherzosamente'.
Inoltre sono sempre stato un tipo irrequieto e ansioso, se devo fare un esame mi inizio a preoccupare una settimana prima e quando devo fare una cosa mi preoccupo di cosa potrebbero pensare gli altri di me.
Una cosa che mi sta facendo vivere molto male negli ultimi anni è il fatto che quando devo pranzare o cenare fuori casa è come se mi si chiudesse lo stomaco e non riesco a mangiare o anche se mangio non mi godo il pasto come invece faccio sempre a casa mia, in quanto a casa mangio molto e anche volentieri.
Anche quando vado dai suoceri questo problema si presenta e io me ne vergogno perché non vorrei pensassero che non mi trovi bene con loro o non mi piaccia il cibo che mi offrono.
Vorrei consigli su come superare questo problema, tornare a vivere la normalità, godendo anche di momenti semplici come un pranzo o una cena.
A volte sono proprio arrabbiato con me stesso, incapace di superare questo 'problema' non so come andare avanti.
Mi serve aiuto.
Vi ringrazio per la disponibilità e per il sevizio gratuito che offrite in maniera molto gentile.
Cordiali saluti.
Sono un ragazzo di 22 anni, sono fidanzato da 5 anni e ho molti amici.
Dal punto di vista sociale non penso mi manchi nulla.
Dal punto di vista fisico sono molto infelice in quanto sono nella norma per quanto riguarda l'altezza ma fin da piccolo sono sempre stato molto magro e di questo me ne sono sempre vergognato.
Di questo fatto non sono mai stato preso in giro dai miei coetanei se non 'scherzosamente'.
Inoltre sono sempre stato un tipo irrequieto e ansioso, se devo fare un esame mi inizio a preoccupare una settimana prima e quando devo fare una cosa mi preoccupo di cosa potrebbero pensare gli altri di me.
Una cosa che mi sta facendo vivere molto male negli ultimi anni è il fatto che quando devo pranzare o cenare fuori casa è come se mi si chiudesse lo stomaco e non riesco a mangiare o anche se mangio non mi godo il pasto come invece faccio sempre a casa mia, in quanto a casa mangio molto e anche volentieri.
Anche quando vado dai suoceri questo problema si presenta e io me ne vergogno perché non vorrei pensassero che non mi trovi bene con loro o non mi piaccia il cibo che mi offrono.
Vorrei consigli su come superare questo problema, tornare a vivere la normalità, godendo anche di momenti semplici come un pranzo o una cena.
A volte sono proprio arrabbiato con me stesso, incapace di superare questo 'problema' non so come andare avanti.
Mi serve aiuto.
Vi ringrazio per la disponibilità e per il sevizio gratuito che offrite in maniera molto gentile.
Cordiali saluti.
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Gentile utente,
che lei sia ansioso si evince da ciascuna delle lettere che ci ha mandato, anche se di contenuto diverso.
Sembra anche di capire che quest'ansia sia determinata, o incrementata, da una sua eccessiva attenzione a sé stesso. Dovrebbe fare esercizi di distrazione da questo pensiero fisso, anche con l'aiuto di uno psicologo.
Per il problema che qui ci pone, le suggerirei un metodo che ha aiutato altri. Quando siede a tavola, si scusi dicendo che mangia molto lentamente e per questo preferisce servirsi porzioni molto ridotte, e si metta nel piatto la metà di quello che desidera.
Le persone beneducate non insistono, ma se qualcuno dovesse farlo, lei chiarisca che ha già sperimentato che forzarsi le dà mal di stomaco e nausea.
Vedrà che in questo modo, prendendo forchettate a lunghi intervalli e masticando molto a lungo, le cose dovrebbero migliorare.
Ci tenga al corrente.
che lei sia ansioso si evince da ciascuna delle lettere che ci ha mandato, anche se di contenuto diverso.
Sembra anche di capire che quest'ansia sia determinata, o incrementata, da una sua eccessiva attenzione a sé stesso. Dovrebbe fare esercizi di distrazione da questo pensiero fisso, anche con l'aiuto di uno psicologo.
Per il problema che qui ci pone, le suggerirei un metodo che ha aiutato altri. Quando siede a tavola, si scusi dicendo che mangia molto lentamente e per questo preferisce servirsi porzioni molto ridotte, e si metta nel piatto la metà di quello che desidera.
Le persone beneducate non insistono, ma se qualcuno dovesse farlo, lei chiarisca che ha già sperimentato che forzarsi le dà mal di stomaco e nausea.
Vedrà che in questo modo, prendendo forchettate a lunghi intervalli e masticando molto a lungo, le cose dovrebbero migliorare.
Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 03/09/2020.
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