Conflitti con i genitori
Salve.
Premetto che ho genitori all'antica (purtroppo) e abbastanza anziani.
Io ho 22 anni, sono una studentessa.
Non ho mai dato grattacapi ai miei, anzi mi sono sempre limitata con le richieste.
Esco di sera solo il fine settimana e nel restante dei giorni studio fuori città.
Il problema è che nonostante il mio comportamento impeccabile in questi 22 anni di vita, loro non hanno intenzione di "mollare la presa" nei miei confronti.
Diciamo che mi hanno messa sotto una bolla di vetro.
Un esempio classico di discussione è la loro continua fissa con gli orari.
Ho un coprifuoco alle 23.30 (a questa età) e secondo loro non posso fare più tardi perché "sono stanchi e non ce la fanno ad aspettarmi svegli" ma in realtà è tutto frutto della loro possessivita'.
Non sono figlia unica, mia sorella è più grande e ha sempre ottenuto ciò che voleva puntando i piedi (per questo non ha un bel rapporto con i miei).
Preciso che conoscono le persone che frequento (ho anche un ragazzo) ma non so come poter guadagnarmi un po' di libertà in più per la mia età.
Questa situazione mi stressa abbastanza anche perché mi porta ad avere un'ansia perenne quando esco (guardare in continuazione l orologio, paura di tardare...).
Sono stanca di questa situazione... ma non saprei davvero come fare per far capir loro che alla mia età è giusto che io viva con più leggerezza e flessibilità.
Grazie in anticipo.
Premetto che ho genitori all'antica (purtroppo) e abbastanza anziani.
Io ho 22 anni, sono una studentessa.
Non ho mai dato grattacapi ai miei, anzi mi sono sempre limitata con le richieste.
Esco di sera solo il fine settimana e nel restante dei giorni studio fuori città.
Il problema è che nonostante il mio comportamento impeccabile in questi 22 anni di vita, loro non hanno intenzione di "mollare la presa" nei miei confronti.
Diciamo che mi hanno messa sotto una bolla di vetro.
Un esempio classico di discussione è la loro continua fissa con gli orari.
Ho un coprifuoco alle 23.30 (a questa età) e secondo loro non posso fare più tardi perché "sono stanchi e non ce la fanno ad aspettarmi svegli" ma in realtà è tutto frutto della loro possessivita'.
Non sono figlia unica, mia sorella è più grande e ha sempre ottenuto ciò che voleva puntando i piedi (per questo non ha un bel rapporto con i miei).
Preciso che conoscono le persone che frequento (ho anche un ragazzo) ma non so come poter guadagnarmi un po' di libertà in più per la mia età.
Questa situazione mi stressa abbastanza anche perché mi porta ad avere un'ansia perenne quando esco (guardare in continuazione l orologio, paura di tardare...).
Sono stanca di questa situazione... ma non saprei davvero come fare per far capir loro che alla mia età è giusto che io viva con più leggerezza e flessibilità.
Grazie in anticipo.
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Gentile utente,
può seguire l'esempio di sua sorella ma aggiustando il tiro, ossia ottenere la giusta libertà col sorriso e le belle parole. Dovrebbe partire da un evento preceduto da un discorso chiaro, tipo: "Stasera c'è il concerto di xy", oppure una cena di compleanno, la discoteca, un'altra qualunque occasione in cui si fa abitualmente tardi.
Alla richiesta: "E quando torni? Lo sai che non dormiamo finché non sei a casa" la sua sorridente risposta dovrebbe essere: "Non ho la minima idea di quando posso tornare, anche perché ho visto che stare col pensiero all'orologio mi stressa e rovina le mie relazioni sociali. State tranquilli e andate a dormire alla solita ora".
Se cominciano a fare storie, dica che anche questo la stressa e che del resto restare alzati ad aspettarla è una forma di controllo che la mortifica, e nient'altro.
Detto tra noi: solo un pensiero superstizioso può credere che aspettare il figlio alzati lo salvi da eventuali incidenti. Ovviamente è un ricatto morale.
Se non ce la fa da sola, e se dovesse subire ben altri ricatti (buttarla fuori di casa o non pagarle più gli studi) può ricorrere all'aiuto di uno psicologo, dicendo chiaro che ne ha bisogno per curare il suo stato di stress.
A proposito dei genitori "abbastanza anziani", come scrive, ho fatto un po' di conti: al massimo sua madre può avere 70 anni e suo padre qualcuno in più. Se è così, non sono molto anziani. Se hanno un'età maggiore di questa, rispetti la loro fragilità con ancora più dolcezza, ma non se ne lasci soffocare.
Auguri. Ci tenga al corrente.
può seguire l'esempio di sua sorella ma aggiustando il tiro, ossia ottenere la giusta libertà col sorriso e le belle parole. Dovrebbe partire da un evento preceduto da un discorso chiaro, tipo: "Stasera c'è il concerto di xy", oppure una cena di compleanno, la discoteca, un'altra qualunque occasione in cui si fa abitualmente tardi.
Alla richiesta: "E quando torni? Lo sai che non dormiamo finché non sei a casa" la sua sorridente risposta dovrebbe essere: "Non ho la minima idea di quando posso tornare, anche perché ho visto che stare col pensiero all'orologio mi stressa e rovina le mie relazioni sociali. State tranquilli e andate a dormire alla solita ora".
Se cominciano a fare storie, dica che anche questo la stressa e che del resto restare alzati ad aspettarla è una forma di controllo che la mortifica, e nient'altro.
Detto tra noi: solo un pensiero superstizioso può credere che aspettare il figlio alzati lo salvi da eventuali incidenti. Ovviamente è un ricatto morale.
Se non ce la fa da sola, e se dovesse subire ben altri ricatti (buttarla fuori di casa o non pagarle più gli studi) può ricorrere all'aiuto di uno psicologo, dicendo chiaro che ne ha bisogno per curare il suo stato di stress.
A proposito dei genitori "abbastanza anziani", come scrive, ho fatto un po' di conti: al massimo sua madre può avere 70 anni e suo padre qualcuno in più. Se è così, non sono molto anziani. Se hanno un'età maggiore di questa, rispetti la loro fragilità con ancora più dolcezza, ma non se ne lasci soffocare.
Auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 955 visite dal 03/09/2020.
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