Quale approccio terapeutico?

Buongiorno,

Riassumo la mia vicenda in poche parole.
Qualche anno fa conosco per lavoro questa ragazza giovane, molto più piccola di me.
Aveva allora 26 anni.
La trovo molto in gamba, inizio a collaborarci e dopo un paio d'anni la presento al mio capo, al quale fa un'ottima impressione.
Decide di assumerla a tempo indeterminato e me la affida, quindi in pratica diventa la mia collaboratrice.
Insieme lavoriamo benissimo.
Ma non solo, in meno di due anni diventiamo progressivamente sempre più amiche, passiamo molto tempo insieme anche a prescindere dal lavoro.
Lei esce da una vicenda sentimentale che l'ha molto ferita e che somiglia a quella che dieci anni fa ha ferito me, quindi divento un po' il suo riferimento anche in questo.
Finisce che senza volerlo me ne innamoro.
È così in gamba, simpatica, matura, socievole, riflessiva e allegra.
Non le dico nulla, ovviamente.
Negli ultimi mesi mi racconta di un flirt che sta avendo con un ragazzo e la cosa mi fa soffrire oltremodo.
Soprattutto perché quasi contemporaneamente diventa ancor più affettuosa con me, mi abbraccia spesso, mi tocca spesso, è complice e vuole stare spesso con me.

Questi i fatti.
Credo che tutto questo venga da problemi miei che ho cercato di affrontare come potevo ma senza mai un aiuto o un consulto.
Credo che sia il momento di farsi aiutare, perché questa relazione, da parte mia, ha qualcosa di non sano.
Vorrei però qualche indizio su cosa può aver scatenato questi sentimenti e quale potrebbe essere l'approccio terapeutico più efficace.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Sui motivi (spesso inconsci) per cui nascono gli amori o le infatuazioni ci sono fior di studi,
e solo attraverso un percorso psicologico è possibile capire - o meglio intuire - quale riguarda Lei.

Non si fissi sugli approcci teorici,
in molti problemi un buon feeling può essere molto importante ed efficace nell’approfondire e nel cambiare.

Se però desidera documentarsi, può leggere con attenzione questi due puntali articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Grazie della risposta. Dunque lei non ritiene che debba rivolgermi ad un professionista con una specifica formazione? Il mio timore è quello di affidarmi ad un terapeuta con approccio che non sia in grado di farmi risalire alla causa di questo sentimento, ma che si occupi solo dei "sintomi"
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gli Psicologi che sono anche Psicoterapeuti sono adeguatamente preparati e formati per curare.

L’approccio non è indifferente, ma non è tutto.
Le ho allegato di proposito del materiale di approfondimento al riguardo;
che però non mi conferma di aver letto.

Il resto va considerato con lo/a Psicoterapeuta.

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti