La figlia del mio compagno non mi vuole in casa con loro
Buongiorno, volevo chiedere un consiglio perché non so come comportarmi in questa situazione.
Da inizio anno ho un compagno che è separato con una figlia di 12 anni.
Inizialmente la figlia è stata stupenda con me, mi abbracciava, diceva a suo padre che era felice che lui non fosse più solo (lei passa più tempo a casa della madre, anche se per logica loro dovrebbero tenerla al 50% a testa).
Inizialmente gli unici problemi sono stati creati dalla sua ex, purtroppo una persona abbastanza cattiva, mi ha diffamato con la figlia e con i loro amici comuni e anche via social con calunnie completamente prive di fondamento, stiamo procedendo con l'avvocato per vedere che si può fare.
Premetto che non sono io la causa della loro separazione, sono arrivata dopo.
Con la figlia i problemi sono recenti.
All'inizio mi vedeva poco come era giusto che sia, per qualche ora, per una pizza assieme, ecc, poi gradualmente sempre un po' di più.
Durante le vacanze di agosto abbiamo passato 5 giorni a casa assieme.
Sembrava andasse tutto bene, abbiamo fatto anche shopping assieme.
Il padre è molto premuroso, le chiede sempre se sta bene o le manca qualcosa, quando sa che deve venire a casa le compra cose buone da mangiare, le fa il sugo che le piace, cose così.
Durante questi 5 giorni li lasciavo da soli la sera nel soggiorno a giocare con i videogiochi e vedevo che lei era molto entusiasta.
Una sera è successo invece il finimondo.
Ha iniziato a dire che aveva mal di pancia e ansia, che le veniva da svenire.
È andata nella sua camera e ha chiamato la madre e ha iniziato a urlarle di venirla a prendere (la madre era andata a dormire dal suo amante per la quale c'è stata la separazione, ma non stanno assieme come coppia, così ha detto) e ha iniziato a fare delle sceneggiate pazzesche, come se fosse una piccola bambina, io ero sconvolta e imbarazzata.
A un certo punto dice: "sto male e se sto male almeno uno dei due genitori deve esserci! " Quando ha detto questa frase il mio compagno era seduto lì accanto.
C'è stato il gelo.
Lui ha dormito con lei nella stanza.
Abbiamo fatto tutti la notte in bianco.
Il giorno dopo doveva stare con la nonna paterna e invece è corsa da sua madre.
Lei ha detto di star male perché le mancava la madre ed è abituata a stare sempre con lei.
(Non le ho creduto).
Dopo due giorni chiama la ex moglie e dice al mio compagno che la figlia non mangia più, che ha chiamato per portarla dalla psicologa e che non vuole che io dorma a casa di lui, che neanche lei può portarsi il suo "compagno" perché la figlia fa così, e che lui per colpa mia sta perdendo al figlia, che si è sentita trascurata.
Io ho preso tutte le mie cose e me ne sono andata, mi sono sentita come la causa di tutti i mali.
Qualche giorno fa ho rivisto la figlia e ho fatto finta di nulla, lei ha detto al padre che posso andarli a trovare basta che non dorma la. La bambina dorme ancora nel letto della madre quando sta da lei. Non so che fare.
Da inizio anno ho un compagno che è separato con una figlia di 12 anni.
Inizialmente la figlia è stata stupenda con me, mi abbracciava, diceva a suo padre che era felice che lui non fosse più solo (lei passa più tempo a casa della madre, anche se per logica loro dovrebbero tenerla al 50% a testa).
Inizialmente gli unici problemi sono stati creati dalla sua ex, purtroppo una persona abbastanza cattiva, mi ha diffamato con la figlia e con i loro amici comuni e anche via social con calunnie completamente prive di fondamento, stiamo procedendo con l'avvocato per vedere che si può fare.
Premetto che non sono io la causa della loro separazione, sono arrivata dopo.
Con la figlia i problemi sono recenti.
All'inizio mi vedeva poco come era giusto che sia, per qualche ora, per una pizza assieme, ecc, poi gradualmente sempre un po' di più.
Durante le vacanze di agosto abbiamo passato 5 giorni a casa assieme.
Sembrava andasse tutto bene, abbiamo fatto anche shopping assieme.
Il padre è molto premuroso, le chiede sempre se sta bene o le manca qualcosa, quando sa che deve venire a casa le compra cose buone da mangiare, le fa il sugo che le piace, cose così.
Durante questi 5 giorni li lasciavo da soli la sera nel soggiorno a giocare con i videogiochi e vedevo che lei era molto entusiasta.
Una sera è successo invece il finimondo.
Ha iniziato a dire che aveva mal di pancia e ansia, che le veniva da svenire.
È andata nella sua camera e ha chiamato la madre e ha iniziato a urlarle di venirla a prendere (la madre era andata a dormire dal suo amante per la quale c'è stata la separazione, ma non stanno assieme come coppia, così ha detto) e ha iniziato a fare delle sceneggiate pazzesche, come se fosse una piccola bambina, io ero sconvolta e imbarazzata.
A un certo punto dice: "sto male e se sto male almeno uno dei due genitori deve esserci! " Quando ha detto questa frase il mio compagno era seduto lì accanto.
C'è stato il gelo.
Lui ha dormito con lei nella stanza.
Abbiamo fatto tutti la notte in bianco.
Il giorno dopo doveva stare con la nonna paterna e invece è corsa da sua madre.
Lei ha detto di star male perché le mancava la madre ed è abituata a stare sempre con lei.
(Non le ho creduto).
Dopo due giorni chiama la ex moglie e dice al mio compagno che la figlia non mangia più, che ha chiamato per portarla dalla psicologa e che non vuole che io dorma a casa di lui, che neanche lei può portarsi il suo "compagno" perché la figlia fa così, e che lui per colpa mia sta perdendo al figlia, che si è sentita trascurata.
Io ho preso tutte le mie cose e me ne sono andata, mi sono sentita come la causa di tutti i mali.
Qualche giorno fa ho rivisto la figlia e ho fatto finta di nulla, lei ha detto al padre che posso andarli a trovare basta che non dorma la. La bambina dorme ancora nel letto della madre quando sta da lei. Non so che fare.
[#1]
Gent.ma Utente,
La situazione è complessa e andrebbe analizzata con calma. L’unica indicazione che posso fornirle è quella di andare col suo compagno a parlarne con un professionista che vi aiuti a gestire la situazione. È possibile che la figlia, preadolescente, si stia confrontando con la separazione e che possa vedere la madre come vittima (se lei si fosse posta così ai suoi occhi per es). Quindi non si perda d’animo e trovate un professionista che si occupi di relazione con cui analizzare e gestire la situazione.
I miei più cordiali saluti
La situazione è complessa e andrebbe analizzata con calma. L’unica indicazione che posso fornirle è quella di andare col suo compagno a parlarne con un professionista che vi aiuti a gestire la situazione. È possibile che la figlia, preadolescente, si stia confrontando con la separazione e che possa vedere la madre come vittima (se lei si fosse posta così ai suoi occhi per es). Quindi non si perda d’animo e trovate un professionista che si occupi di relazione con cui analizzare e gestire la situazione.
I miei più cordiali saluti
Dr. Laura Izzi www.psicologabenesseretorino.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta. Sì la madre fa proprio la vittima, sia con la figlia sia in contesto sociale, la seconda cosa le riesce non molto bene perché tutti sanno che è stata lei a tradire il marito e andare via di casa, comunque questo non mi riguarda, l'unica cosa che mi crea effettivi problemi è proprio il fatto che dica a sua figlia che sono una poco di buono e che suo padre la trascura a causa mia. Ovviamente lei è molto legata alla madre e penso che a forza di sentir dire certe cose se ne sia convinta, nonostante avessimo iniziato con un ottimo rapporto. Anche il fatto di portare la figlia dalla psicologa è rimasta sola una minaccia, questo mi fa molto arrabbiare visto che ha usato questa cosa contro di me, io ho detto al mio compagno che visto che la madre non lo fa lo faccia lui.
[#3]
Gent.ma Utente,
Sì certamente aiutare la ragazzina è necessario ma affinché l’intervento sia efficace è necessario che il padre comprenda come aiutare la figlia. Quindi in primo luogo deve essere lui a parlare con lo specialista. E visto che lei comprende bene la situazione e può essere un buon supporto per il padre oltre che per la vostra relazione di coppia, potrebbe almeno in prima battuta andare con lui.
Cordiali saluti
Sì certamente aiutare la ragazzina è necessario ma affinché l’intervento sia efficace è necessario che il padre comprenda come aiutare la figlia. Quindi in primo luogo deve essere lui a parlare con lo specialista. E visto che lei comprende bene la situazione e può essere un buon supporto per il padre oltre che per la vostra relazione di coppia, potrebbe almeno in prima battuta andare con lui.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.3k visite dal 24/08/2020.
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