Qual è la differenza tra l'incapacità di gestire le proprie emozioni e la violenza?

Ciao a tutti,
Avrei una curiosità.
Spesso si sente parlare di violenza (fisica, psicologica, verbale etc) e l'uomo/donna violenti ci vengono presentati come persone che manifestano questa indole anche nel quotidiano di una relazione.
Cosa si può pensare e fare invece quando, nella coppia, uno dei due partner mostra una seria difficoltà nel gestire le proprie emozioni?
Parlo delle reazioni spropositate della rabbia, ad esempio, sproporzionate rispetto l'offesa ricevuta e che possono portare ad avere atteggiamenti fortemente aggressivi.
Anche qui si potrebbe parlare di violenza, però mancherebbe la componente della noncuranza, della svalutazione gratuita etc che nei rapporti violenti è presente nel quotidiano.
Inoltre, nel secondo caso, mi riferisco a chi ha la seria difficoltà a gestire tanto la rabbia quanto le altre emozioni, anche positive, una sorta di ipersensibilità ecco.
Da dove nascono queste difficoltà?
Potremmo anche qui parlare di mancanza di amore o, al contrario, di persone che reagiscono così proprio perché amano e vedono i conflitti di coppia portare a galla dinamiche irrisolte?


Grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Il servizio non risponde alle curiosità,
bensì ai disagi e malesseri di chi scrive.

Se, a parte la curiosità,
fosse questo il Suo caso,
La invitiamo a riformulare la domanda.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
Mi perdoni, la mia è una curiosità che evidentemente nasce da ciò che sto esperendo, altrimenti non avrei scritto qui. La mia domanda è questa: mi chiedo da dove possa nascere un simile disagio, se possiamo paragonarlo ad una forma di violenza e mancanza di amore sic et simpliciter (e, quindi ,allontanarsene), o bensì accogliere questo insieme di dinamiche all'interno della coppia, per affrontarle, e se sì, come.

Aggiungo: la mia riflessione nasce anche dal fatto che la rabbia viene sempre molto semplicisticamente rifiutata ed etichettata, poco accolta. Un uomo che ha esplosioni di rabbia, ad esempio, viene etichettato subito come un violento e la prima cosa che sentiamo dire è "non ti ama, scappa". Ciò non viene fatto, ad esempio, se avesse esplosioni di ansia. Quindi mi chiedo quanto sia giusto allontanarsi da un uomo che ha difficoltà a gestire la rabbia "solo" in caso di litigio, e quanto invece debba essere compreso e sostenuto.