Forte paura quando mi sveglio
Salve, sono una ragazza di 22 anni e vi scrivo perché nonostante sia ormai grande ho ancora delle paure tipiche dell'infanzia, come il buio, gli spazi vuoti sotto il letto, dormire scoperta di notte ecc.
Stamattina ho iniziato a riflettere su una cosa che mi capita sempre ma a cui non avevo dato molto peso, ora che ci penso però vorrei un parere serio a riguardo.
Premetto che vivo con i miei genitori, quindi a casa mia c'è sempre gente, ma quando mi sveglio di mattina e tutti dormono, quindi sono l'unica persona sveglia in casa, ho sempre una forte paura, mi sposto da una stanza all'altra guardandomi continuamente in giro, se mi siedo al tavolo per fare colazione sposto la sedia in modo da non avere le gambe sotto il tavolo perché mi immagino "mostri" da film dell'orrore che se ne stanno nascosti da qualche parte sotto il tavolo, se vado in bagno e passo davanti allo specchio ho paura di vedere qualcosa di spaventoso dietro di me riflesso nello specchio, oppure chiudo le porte delle stanze in cui vado per paura di veder passare qualcosa che corre.
Sono davvero tante le scene che mi immagino e di cui sono terrorizzata, a volte invece mi capita di svegliarmi già pietrificata dalla paura (solitamente quando mi scopro durante il sonno e mi sveglio all'improvviso immersa nel buio ed esposta a ipotetici mostri nella stanza, in quel caso ho paura pure a muovermi per coprirmi).
Stamattina ad esempio mi sono svegliata pensando alle crisi mistiche e nell'alzarmi per fare colazione immaginavo cose spaventose a riguardo.
A volte mi capita anche di fantasticare su mia madre o mio padre che sbucano dal nulla con un sorriso malato e mi inseguono lentamente e continuando a sorridere, nonostante siano entrambi sanissimi e questa paura sia assolutamente infondata.
Non capisco come mai a 22 anni abbia ancora queste paure assurde, il tutto legato al buio e al sentirmi sola in un posto buio, perché se ci sono altre persone sveglie in casa o comunque se sono sola ma le tapparelle delle finestre sono tutte sollevate queste paure non mi vengono (questo non funziona con l'illuminazione artificiale).
In realtà a pensarci bene mi capita di avere questi pensieri terrificanti anche quando entro in casa dopo che i miei genitori sono usciti e tocca a me alzare tutte le tapparelle che loro hanno abbassato prima di uscire.
L'unica cosa che mi viene in mente che possa spiegare questa paura di stare da sola in luoghi bui è che quando ero piccola mio padre per scherzare mi spegneva la luce mentre ero in camera mia o in bagno e chiudeva la porta, a volte restava dietro la porta tenendola chiusa in modo che io non riuscissi a uscire, io ovviamente urlavo come una disperata ed ero spaventatissima, già di mio peró avevo paura del buio, infatti mi faceva questi scherzi perché sapeva che avevo paura.
Anche adesso se capita che mi faccia uno scherzo del genere mi spavento.
Spero che voi possiate aiutarmi in qualche modo a capirci di più, grazie in anticipo per le risposte.
Stamattina ho iniziato a riflettere su una cosa che mi capita sempre ma a cui non avevo dato molto peso, ora che ci penso però vorrei un parere serio a riguardo.
Premetto che vivo con i miei genitori, quindi a casa mia c'è sempre gente, ma quando mi sveglio di mattina e tutti dormono, quindi sono l'unica persona sveglia in casa, ho sempre una forte paura, mi sposto da una stanza all'altra guardandomi continuamente in giro, se mi siedo al tavolo per fare colazione sposto la sedia in modo da non avere le gambe sotto il tavolo perché mi immagino "mostri" da film dell'orrore che se ne stanno nascosti da qualche parte sotto il tavolo, se vado in bagno e passo davanti allo specchio ho paura di vedere qualcosa di spaventoso dietro di me riflesso nello specchio, oppure chiudo le porte delle stanze in cui vado per paura di veder passare qualcosa che corre.
Sono davvero tante le scene che mi immagino e di cui sono terrorizzata, a volte invece mi capita di svegliarmi già pietrificata dalla paura (solitamente quando mi scopro durante il sonno e mi sveglio all'improvviso immersa nel buio ed esposta a ipotetici mostri nella stanza, in quel caso ho paura pure a muovermi per coprirmi).
Stamattina ad esempio mi sono svegliata pensando alle crisi mistiche e nell'alzarmi per fare colazione immaginavo cose spaventose a riguardo.
A volte mi capita anche di fantasticare su mia madre o mio padre che sbucano dal nulla con un sorriso malato e mi inseguono lentamente e continuando a sorridere, nonostante siano entrambi sanissimi e questa paura sia assolutamente infondata.
Non capisco come mai a 22 anni abbia ancora queste paure assurde, il tutto legato al buio e al sentirmi sola in un posto buio, perché se ci sono altre persone sveglie in casa o comunque se sono sola ma le tapparelle delle finestre sono tutte sollevate queste paure non mi vengono (questo non funziona con l'illuminazione artificiale).
In realtà a pensarci bene mi capita di avere questi pensieri terrificanti anche quando entro in casa dopo che i miei genitori sono usciti e tocca a me alzare tutte le tapparelle che loro hanno abbassato prima di uscire.
L'unica cosa che mi viene in mente che possa spiegare questa paura di stare da sola in luoghi bui è che quando ero piccola mio padre per scherzare mi spegneva la luce mentre ero in camera mia o in bagno e chiudeva la porta, a volte restava dietro la porta tenendola chiusa in modo che io non riuscissi a uscire, io ovviamente urlavo come una disperata ed ero spaventatissima, già di mio peró avevo paura del buio, infatti mi faceva questi scherzi perché sapeva che avevo paura.
Anche adesso se capita che mi faccia uno scherzo del genere mi spavento.
Spero che voi possiate aiutarmi in qualche modo a capirci di più, grazie in anticipo per le risposte.
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Buongiorno, innanzitutto partiamo dalle componenti fisiologiche e quindi assolutamente "normali".
Come specie ci affidiamo alla vista come senso primario per individuare le possibili fonti di pericolo, è quindi funzionale alzare lo stato di allerta durante la notte o negli spazi bui.
Non è quindi raro che questa allerta, nelle situazioni descritte precedentemente, per varie ragioni, si trasformi in ansia o panico.
Quando però accade costantemente in situazioni che potremmo definire sicure non è più funzionale e si presenta il problema, come nel suo caso.
Mentre leggevo quanto da lei decritto, fin dalle prime righe, mi chiedevo se ci fosse uno o più eventi "traumatici" legati a quelle situazioni; successivamente le ha descritte consapevolmente.
Non è, anche in questo caso, raro che esperienze fortemente stressanti, specialmente vissute durante le fasi dello sviluppo, inneschino queste dinamiche.
Inoltre, come viene spesso affermato, quello che conta è la nostra percezione del pericolo. In quei momenti, da bambina, mentre suo padre le faceva questi scherzi non li viveva come tali.
Ancora una volta, intuitivamente, ha capito che queste paure sono irrazionali e infantili, ma provengono proprio da quell'esperienza vissute durante l'infanzia.
Tutto torna, non c'è nulla di "atipico".
Il mio consiglio, se ritiene che la situazione sia problematica, è quello di intraprendere un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta per trattare i suoi disturbi.
Personalmente lavorerei su due canali: esplicitamente con tecniche cognitivo-comportamentali e implicitamente con tecniche di rilassamento/ipnosi medica.
Spero di esserle stato d'aiuto, resto a disposizione.
Come specie ci affidiamo alla vista come senso primario per individuare le possibili fonti di pericolo, è quindi funzionale alzare lo stato di allerta durante la notte o negli spazi bui.
Non è quindi raro che questa allerta, nelle situazioni descritte precedentemente, per varie ragioni, si trasformi in ansia o panico.
Quando però accade costantemente in situazioni che potremmo definire sicure non è più funzionale e si presenta il problema, come nel suo caso.
Mentre leggevo quanto da lei decritto, fin dalle prime righe, mi chiedevo se ci fosse uno o più eventi "traumatici" legati a quelle situazioni; successivamente le ha descritte consapevolmente.
Non è, anche in questo caso, raro che esperienze fortemente stressanti, specialmente vissute durante le fasi dello sviluppo, inneschino queste dinamiche.
Inoltre, come viene spesso affermato, quello che conta è la nostra percezione del pericolo. In quei momenti, da bambina, mentre suo padre le faceva questi scherzi non li viveva come tali.
Ancora una volta, intuitivamente, ha capito che queste paure sono irrazionali e infantili, ma provengono proprio da quell'esperienza vissute durante l'infanzia.
Tutto torna, non c'è nulla di "atipico".
Il mio consiglio, se ritiene che la situazione sia problematica, è quello di intraprendere un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta per trattare i suoi disturbi.
Personalmente lavorerei su due canali: esplicitamente con tecniche cognitivo-comportamentali e implicitamente con tecniche di rilassamento/ipnosi medica.
Spero di esserle stato d'aiuto, resto a disposizione.
Dott. Simone Turati
Psicologo, Neuropsicologo e Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 20/08/2020.
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