Litigi continui fra genitori e impossibilità di vivere serena
Buonasera,
Chiedo un consulto pur essendo consapevole che la risoluzione completa delle mie problematiche può avvenire solo tramite l’incontro con uno psicoterapeuta che sappia valutare complessivamente la mia esperienza.
Sono comunque disperata, amareggiata, sconfortata e preda dei più angosciosi sentimenti.
Sono giovane e vivo ancora in casa con i miei genitori.
Questi litigano costantemente da quando sono nata.
In famiglia si è sempre respirata un’aria pesante, fatta di ostilità e recriminazioni, di accuse e di litigi verbalmente violenti.
In due casi isolati ci sono stati episodi più fisicamente violenti, con lancio di piatti, coltelli e altro.
Inutile dire che tutto questo si è sempre riversato sui figli, ma in particolar modo di di me perché sono stata figlia unica per dieci anni.
Poi, con la nascita di mio fratello minore, mi sono state affidate responsabilità emotive pesanti che mi hanno portato a crescere oltre misura e a sentirmi molto più vecchia dell’età che ho.
Ora anche mio fratello, pre adolescente, sta riscontrando gli stessi problemi ma con una variante più significativa, in quanto ha problemi di apprendimento.
Ma tralascio questo punto, troppo complesso da integrare in questo consulto.
In ogni caso, io sono stata da due psicoterapisti per risolvere i miei problemi personali (ansia, attacchi di panico, depressione, isolamento, ipocondria [tra l’altro ho due malattie autoimmuni! ] scarsa autostima ecc) ma non ci sono stati risultati di alcun tipo.
Ora mi ritrovo qui, di nuovo a chiedere aiuto, consapevole di dover affrontare un’altra dolorosa ricerca per un ennesimo psicoterapeuta.
Quello che voglio chiedere esplicitamente è se esistono dei metodi, delle tecniche per cercare di astrarmi dalla difficile situazione che vivo in casa.
I litigi sono ininterrotti, non c’è possibilità di ragionare e mettermi in mezzo per cercare di riappacificarli non ha mai portato ad alcun risultato.
Sono sordi ad ogni mia richiesta.
Cosa posso fare per evitare di svegliarmi la mattina e piangere per la paura di quale nuovo litigio porterà la giornata?
Cosa posso fare per stare tranquilla, staccarmi dalle loro dinamiche e pensare a me stessa?
Evidentemente non ho mai sviluppato alcun meccanismo che mi permetta di conservare un briciolo di positività.
Grazie in anticipo, spero di essermi spiegata in modo chiaro, nonostante tutto.
Chiedo un consulto pur essendo consapevole che la risoluzione completa delle mie problematiche può avvenire solo tramite l’incontro con uno psicoterapeuta che sappia valutare complessivamente la mia esperienza.
Sono comunque disperata, amareggiata, sconfortata e preda dei più angosciosi sentimenti.
Sono giovane e vivo ancora in casa con i miei genitori.
Questi litigano costantemente da quando sono nata.
In famiglia si è sempre respirata un’aria pesante, fatta di ostilità e recriminazioni, di accuse e di litigi verbalmente violenti.
In due casi isolati ci sono stati episodi più fisicamente violenti, con lancio di piatti, coltelli e altro.
Inutile dire che tutto questo si è sempre riversato sui figli, ma in particolar modo di di me perché sono stata figlia unica per dieci anni.
Poi, con la nascita di mio fratello minore, mi sono state affidate responsabilità emotive pesanti che mi hanno portato a crescere oltre misura e a sentirmi molto più vecchia dell’età che ho.
Ora anche mio fratello, pre adolescente, sta riscontrando gli stessi problemi ma con una variante più significativa, in quanto ha problemi di apprendimento.
Ma tralascio questo punto, troppo complesso da integrare in questo consulto.
In ogni caso, io sono stata da due psicoterapisti per risolvere i miei problemi personali (ansia, attacchi di panico, depressione, isolamento, ipocondria [tra l’altro ho due malattie autoimmuni! ] scarsa autostima ecc) ma non ci sono stati risultati di alcun tipo.
Ora mi ritrovo qui, di nuovo a chiedere aiuto, consapevole di dover affrontare un’altra dolorosa ricerca per un ennesimo psicoterapeuta.
Quello che voglio chiedere esplicitamente è se esistono dei metodi, delle tecniche per cercare di astrarmi dalla difficile situazione che vivo in casa.
I litigi sono ininterrotti, non c’è possibilità di ragionare e mettermi in mezzo per cercare di riappacificarli non ha mai portato ad alcun risultato.
Sono sordi ad ogni mia richiesta.
Cosa posso fare per evitare di svegliarmi la mattina e piangere per la paura di quale nuovo litigio porterà la giornata?
Cosa posso fare per stare tranquilla, staccarmi dalle loro dinamiche e pensare a me stessa?
Evidentemente non ho mai sviluppato alcun meccanismo che mi permetta di conservare un briciolo di positività.
Grazie in anticipo, spero di essermi spiegata in modo chiaro, nonostante tutto.
[#1]
Gentile utente,
con profondo sconforto e amarezza Lei ci presenta la Sua situazione,
la situazione difficile di una figlia cresciuta nel bel mezzo di continue liti della coppia genitoriale.
E ci chiede:
"Cosa posso fare per stare tranquilla, staccarmi dalle loro dinamiche e pensare a me stessa?"
Questo rappresenta il possibile obiettivo da proporre al terzo psicoterapeuta che si prenderà cura di Lei.
1.
Ma prima di iniziare l'ennesima psicoterapia rifletta profondamente
- su cosa Lei si aspetta da essa
e
- su cosa Lei è *veramente* disponibile e determinata a cambiare: in sè, non in loro.
La Psicoterapeuta da sola non fa nulla,
la psicoterapia da sola non è miracolosa.
Se non si matura gradualmente la capacità di affidarsi e la fiducia nella relazione terapeutica, non cambia nulla.
2.
"Cosa posso fare per evitare di svegliarmi la mattina e piangere per la paura di quale nuovo litigio porterà la giornata?", ci chiede ancora.
Si svegli e pensi che le liti sicuramente ci saranno. E' una vita che i due genitori vanno avanti così - a quanto Lei ci racconta - eppure non si separano (e fanno anche sesso, visto che 10 anni fa è nato Suo fratello);
*nè con te, nè senza di te* sembra essere il loro motto, ben noto a noi Psicoterapeuti.
Si svegli pensando alla giornata produttiva che La attende, alle tante cosa da fare per sè.
Quando è stanca di sentirli litigare esca di casa con determinazione, senza stare a subire eventuali colpevolizzazioni, e si faccia due passi attorno all'isolato guardando in alto (fisicamente e in senso metaforico).
Non si faccia obnubilare dalla speranza di poter fare qualcosa per loro:
non tocca alla figlia salvare la coppia genitoriale. E non è possibile: *Non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato*.
3.
Mi rendo conto di averLe detto parecchie cose,
alcune delle quali dure; quelle che Le avrei detto a voce incontrandoLa.
Ma so benissimo che non Le serviranno a nulla
se non le maturerà profondamente dentro di sè
anche attraverso una psicoterapia fatta seriamente.
Al proposito Le consiglio di rflettere a fondo su questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Cerchi una Psicoterapeuta con grande esperienza,
verifichi che sia veramente autorizzata alla psicoterapia, qui:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi .
Saluti cari!
Dott. Brunialti
con profondo sconforto e amarezza Lei ci presenta la Sua situazione,
la situazione difficile di una figlia cresciuta nel bel mezzo di continue liti della coppia genitoriale.
E ci chiede:
"Cosa posso fare per stare tranquilla, staccarmi dalle loro dinamiche e pensare a me stessa?"
Questo rappresenta il possibile obiettivo da proporre al terzo psicoterapeuta che si prenderà cura di Lei.
1.
Ma prima di iniziare l'ennesima psicoterapia rifletta profondamente
- su cosa Lei si aspetta da essa
e
- su cosa Lei è *veramente* disponibile e determinata a cambiare: in sè, non in loro.
La Psicoterapeuta da sola non fa nulla,
la psicoterapia da sola non è miracolosa.
Se non si matura gradualmente la capacità di affidarsi e la fiducia nella relazione terapeutica, non cambia nulla.
2.
"Cosa posso fare per evitare di svegliarmi la mattina e piangere per la paura di quale nuovo litigio porterà la giornata?", ci chiede ancora.
Si svegli e pensi che le liti sicuramente ci saranno. E' una vita che i due genitori vanno avanti così - a quanto Lei ci racconta - eppure non si separano (e fanno anche sesso, visto che 10 anni fa è nato Suo fratello);
*nè con te, nè senza di te* sembra essere il loro motto, ben noto a noi Psicoterapeuti.
Si svegli pensando alla giornata produttiva che La attende, alle tante cosa da fare per sè.
Quando è stanca di sentirli litigare esca di casa con determinazione, senza stare a subire eventuali colpevolizzazioni, e si faccia due passi attorno all'isolato guardando in alto (fisicamente e in senso metaforico).
Non si faccia obnubilare dalla speranza di poter fare qualcosa per loro:
non tocca alla figlia salvare la coppia genitoriale. E non è possibile: *Non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato*.
3.
Mi rendo conto di averLe detto parecchie cose,
alcune delle quali dure; quelle che Le avrei detto a voce incontrandoLa.
Ma so benissimo che non Le serviranno a nulla
se non le maturerà profondamente dentro di sè
anche attraverso una psicoterapia fatta seriamente.
Al proposito Le consiglio di rflettere a fondo su questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Cerchi una Psicoterapeuta con grande esperienza,
verifichi che sia veramente autorizzata alla psicoterapia, qui:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi .
Saluti cari!
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Dottoressa, la ringrazio moltissimo per le sue parole. È vero, sono difficili da accettare, specialmente perché mi rendo conto di non aver il coraggio di cambiare fino in fondo. Sono restia al cambiamento perché in alcune tappe della mia vita ci sono stati cambiamenti importanti che hanno avuto solo esiti negativi per la mia psiche e per la mia salute, quindi tendo ad associare al cambiamento il dolore della separazione, della malattia, della mancanza di fiducia nel futuro.
La ricerca del terzo terapeuta non si dimostra affatto facile in questo particolare periodo storico, ma è necessaria. Spero di trovare un professionista di cui fidarmi.
Riguardo il suo consiglio pratico di uscire fuori quando i miei litigano, trovo sia giusto e andrebbe applicato, ma che fare quando si ha paura che in mia assenza le liti degenerino? Non è sano, ma se sono presente ho la sensazione (fasulla) di riuscire a controllarli. Non è così, ma è questo il motivo che mi spinge a rimanere, anche nella speranza di poter in qualche modo proteggere mio fratello minore.
La ringrazio ancora per le sue parole e i suoi consigli.
La ricerca del terzo terapeuta non si dimostra affatto facile in questo particolare periodo storico, ma è necessaria. Spero di trovare un professionista di cui fidarmi.
Riguardo il suo consiglio pratico di uscire fuori quando i miei litigano, trovo sia giusto e andrebbe applicato, ma che fare quando si ha paura che in mia assenza le liti degenerino? Non è sano, ma se sono presente ho la sensazione (fasulla) di riuscire a controllarli. Non è così, ma è questo il motivo che mi spinge a rimanere, anche nella speranza di poter in qualche modo proteggere mio fratello minore.
La ringrazio ancora per le sue parole e i suoi consigli.
[#3]
La paura La ingabbia e Le impedisce di cambiare.
Capisco il desiderio e la speranza di proteggere Suo fratello,
non capisco quello di proteggere i Suoi genitori da loro stessi. Cosa che tocca proprio a loro fare per sè.
Lei è solo la figlia...
Così inolre corre il rischio di rimanere con loro a vita, non avrà via di scampo dato che loro presumibilmente non cambieranno.
Se Lei non è decisa a fare un passo in questo senso, al terzo Terapeuta seguirà il quarto ecc.,
ma senza successo.
Legga con attenzione l'articolo sulla psicoterapia;
al momento non vedo buone premesse per un ulteriore percorso,
spero di sbagliare.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Capisco il desiderio e la speranza di proteggere Suo fratello,
non capisco quello di proteggere i Suoi genitori da loro stessi. Cosa che tocca proprio a loro fare per sè.
Lei è solo la figlia...
Così inolre corre il rischio di rimanere con loro a vita, non avrà via di scampo dato che loro presumibilmente non cambieranno.
Se Lei non è decisa a fare un passo in questo senso, al terzo Terapeuta seguirà il quarto ecc.,
ma senza successo.
Legga con attenzione l'articolo sulla psicoterapia;
al momento non vedo buone premesse per un ulteriore percorso,
spero di sbagliare.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Ho letto con attenzione l’articolo, infatti.
Non capisco il giudizio espresso nella sua ultima frase. Nell’articolo infatti ha scritto che le persone cercano un terapeuta perché *bloccate*. Se non ci riprovo io, che sono la manifestazione vivente del blocco, allora chi dovrebbe provare ad andare dallo psicologo? Lei mi consiglia di attendere ancora?
Se ho esitato fino a questo momento, evidentemente è anche perché la terapia proposta dai professionisti da cui sono stata non faceva proprio al caso mio. Raccontare i sogni e parlare costantemente del passato, seppur liberatorio nei primi mesi, non servì a modificare i miei pensieri e atteggiamenti disfunzionali del presente.
La ringrazio ancora.
Non capisco il giudizio espresso nella sua ultima frase. Nell’articolo infatti ha scritto che le persone cercano un terapeuta perché *bloccate*. Se non ci riprovo io, che sono la manifestazione vivente del blocco, allora chi dovrebbe provare ad andare dallo psicologo? Lei mi consiglia di attendere ancora?
Se ho esitato fino a questo momento, evidentemente è anche perché la terapia proposta dai professionisti da cui sono stata non faceva proprio al caso mio. Raccontare i sogni e parlare costantemente del passato, seppur liberatorio nei primi mesi, non servì a modificare i miei pensieri e atteggiamenti disfunzionali del presente.
La ringrazio ancora.
[#5]
Concordo con l'ultima parte.
Le terapie focali brevi, che lavorano sull'attuale e vanno al passato unicamente quando è necessario,
potrebbero fare meglio al caso Suo.
Certamente però esse hanno bisogno di un impegno ben maggiore da parte del pz., impegno quotidiano.
Da esso si misura e si valuta la possibilità di cambiamento del pz.
Nessun giudizio da parte di noi Psy,
ma valutazioni sì.
Se la Sua area geografica è quella indicata,
potrebbe consultare l'elenco dei professionisti anche Psicoterapeuti che collaborano a questo Blog.
Dalle risposte si evince il loro indirizzo e stile,
più che dal curriculum.
Dott. Brunialti
Le terapie focali brevi, che lavorano sull'attuale e vanno al passato unicamente quando è necessario,
potrebbero fare meglio al caso Suo.
Certamente però esse hanno bisogno di un impegno ben maggiore da parte del pz., impegno quotidiano.
Da esso si misura e si valuta la possibilità di cambiamento del pz.
Nessun giudizio da parte di noi Psy,
ma valutazioni sì.
Se la Sua area geografica è quella indicata,
potrebbe consultare l'elenco dei professionisti anche Psicoterapeuti che collaborano a questo Blog.
Dalle risposte si evince il loro indirizzo e stile,
più che dal curriculum.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.3k visite dal 12/08/2020.
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