Skin picking
Salve,
Da ragazzina ho sofferto molto a seguito di un lutto e da allora ho iniziato a graffiarmi, torturare imperfezioni in qualsiasi zona del corpo con preferenza per viso, cuoio capelluto, braccia e gambe.
In quel periodo, quasi 10 anni fa ormai, mi sono procurata dei danni al viso ancora visibili anche se non troppo.
Una cicatrice che sorridendo passa per fossetta.
Ho fatto diventare un paio di brufoli delle cisti dure, poi curate da un dermatologo ma non ho mai confessato questa cosa a nessun medico.
Ho cercato di smetterla, ho provato a tenere in mano palline antistress, a truccarmi, a sminuzzare carta, gomme.. ma niente.
Mi osservo la pelle troppo spesso e troppo a lungo, in privato, in bagno o prima di andare a dormire. Se ho peli incarniti faccio di tutto per farli venire via.
Le gambe riesco a salvarle un po' di più perché porto tutto l anno pantaloni lunghi.
Vesto aderente per avere difficoltà a mettere le mani sotto i vestiti.
Gli unici momenti in cui riesco a non toccarmi è quando sto tutto il giorno fuori o essere talmente occupata, questo accadeva quando frequentavo le lezioni universitarie.
Sono più o meno chiusa in casa da 4 anni, non ho una vita sociale anche a causa delle regole e delle restrizioni dei miei genitori.
Mi sento in trappola.
A casa studio ma l'università è un disastro, non riesco a superare gli esami, non posso frequentare e il mio deficit visivo non aiuta.
L'ateneo in cui sto mi fa soffrire e per l'ennesima ingiustizia ho provato a scappare verso un ateneo differente senza successo.
Già solo l'idea dell'ateneo nuovo mi aveva rasserenato, appena ho appreso che non sarei potuta andare via sono crollata.
A meno 5 materie dalla fine non voglio mollare adesso... dopo 7 anni per una triennale.
Odio l'ateneo in cui sto e come vengo trattata solo per essere non frequentate e disabile.
Adesso la pelle del viso mi fa male, piena di crosticine che non riesco a far guarire, le mani sempre al volto anche senza accorgermene e se me ne accorgo, resisto pochi secondi.
Sono stata di nuovo più violenta del solito, quando in genere riesco a fare piano senza sembrare sfigurata.
In aggiunta, da un paio di mesi non dormo bene la notte, ho problemi gastrointestinali ed episodi di tachicardia.
Non riesco a terminare il mio percorso universitario e non riesco a controllare l'impulso a non rovinarmi la pelle.
In questi anni non ho mai realmente smesso, nella follia sono stata un po' più cauta nel maneggiarla, ma qualsiasi cosa io senta al tatto o riesca a vedere, cerco ti toglierla.
Nessuno si accorge di ciò che faccio al viso perché i miei genitori sono ipovedenti, quindi non sanno e agli altri mi mostro sempre truccata se dovesse verdi qualcosa mi giustifico dicendo che è acne, che ho veramente però.
Sono convinta che chiusa la carriera universitaria andrebbe meglio, ma ci sarà altro che poi mi farà crollare di nuovo.
Cosa posso fare per frenare questo impulso che mi provoca poi imbarazzo e sensi di colpa?
Da ragazzina ho sofferto molto a seguito di un lutto e da allora ho iniziato a graffiarmi, torturare imperfezioni in qualsiasi zona del corpo con preferenza per viso, cuoio capelluto, braccia e gambe.
In quel periodo, quasi 10 anni fa ormai, mi sono procurata dei danni al viso ancora visibili anche se non troppo.
Una cicatrice che sorridendo passa per fossetta.
Ho fatto diventare un paio di brufoli delle cisti dure, poi curate da un dermatologo ma non ho mai confessato questa cosa a nessun medico.
Ho cercato di smetterla, ho provato a tenere in mano palline antistress, a truccarmi, a sminuzzare carta, gomme.. ma niente.
Mi osservo la pelle troppo spesso e troppo a lungo, in privato, in bagno o prima di andare a dormire. Se ho peli incarniti faccio di tutto per farli venire via.
Le gambe riesco a salvarle un po' di più perché porto tutto l anno pantaloni lunghi.
Vesto aderente per avere difficoltà a mettere le mani sotto i vestiti.
Gli unici momenti in cui riesco a non toccarmi è quando sto tutto il giorno fuori o essere talmente occupata, questo accadeva quando frequentavo le lezioni universitarie.
Sono più o meno chiusa in casa da 4 anni, non ho una vita sociale anche a causa delle regole e delle restrizioni dei miei genitori.
Mi sento in trappola.
A casa studio ma l'università è un disastro, non riesco a superare gli esami, non posso frequentare e il mio deficit visivo non aiuta.
L'ateneo in cui sto mi fa soffrire e per l'ennesima ingiustizia ho provato a scappare verso un ateneo differente senza successo.
Già solo l'idea dell'ateneo nuovo mi aveva rasserenato, appena ho appreso che non sarei potuta andare via sono crollata.
A meno 5 materie dalla fine non voglio mollare adesso... dopo 7 anni per una triennale.
Odio l'ateneo in cui sto e come vengo trattata solo per essere non frequentate e disabile.
Adesso la pelle del viso mi fa male, piena di crosticine che non riesco a far guarire, le mani sempre al volto anche senza accorgermene e se me ne accorgo, resisto pochi secondi.
Sono stata di nuovo più violenta del solito, quando in genere riesco a fare piano senza sembrare sfigurata.
In aggiunta, da un paio di mesi non dormo bene la notte, ho problemi gastrointestinali ed episodi di tachicardia.
Non riesco a terminare il mio percorso universitario e non riesco a controllare l'impulso a non rovinarmi la pelle.
In questi anni non ho mai realmente smesso, nella follia sono stata un po' più cauta nel maneggiarla, ma qualsiasi cosa io senta al tatto o riesca a vedere, cerco ti toglierla.
Nessuno si accorge di ciò che faccio al viso perché i miei genitori sono ipovedenti, quindi non sanno e agli altri mi mostro sempre truccata se dovesse verdi qualcosa mi giustifico dicendo che è acne, che ho veramente però.
Sono convinta che chiusa la carriera universitaria andrebbe meglio, ma ci sarà altro che poi mi farà crollare di nuovo.
Cosa posso fare per frenare questo impulso che mi provoca poi imbarazzo e sensi di colpa?
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Psicologo
Gentile Utente,
il suo problema appartiene alla categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi, ed esistono delle prescrizioni comportamentali specifiche per trattare questo tipo di problemi. Si rende però necessario capire nei minimi dettagli come funziona il problema, quali tentativi ha messo in atto per risolvere la situazione, la eventuale presenza di altre compulsioni e conoscere la sua storia di vita e la struttura della personalità attraverso la somministrazione di due semplici test della personalità. Si tratta comunque di un percorso breve che può svolgersi anche on line. Spero di esserle stata d'aiuto. Per ulteriori informazioni può consultare il mio sito cliccando sul link sotto riportato.
Cordiali saluti
il suo problema appartiene alla categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi, ed esistono delle prescrizioni comportamentali specifiche per trattare questo tipo di problemi. Si rende però necessario capire nei minimi dettagli come funziona il problema, quali tentativi ha messo in atto per risolvere la situazione, la eventuale presenza di altre compulsioni e conoscere la sua storia di vita e la struttura della personalità attraverso la somministrazione di due semplici test della personalità. Si tratta comunque di un percorso breve che può svolgersi anche on line. Spero di esserle stata d'aiuto. Per ulteriori informazioni può consultare il mio sito cliccando sul link sotto riportato.
Cordiali saluti
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