Il mio fidanzato non vuole che vada a trovare mia madre da sola
Io (27 anni) ed il mio fidanzato (43 anni) conviviamo da sei anni in una città diversa da quella dei nostri rispettivi genitori.
Non abbiamo mai avuto grande vita sociale, anzi, praticamente per nulla.
Le mie amiche le sento tutte virtualmente e lui lo stesso con i suoi amici.
Non ho mai sentito la necessità di uscire in solitaria con le mie amiche e solo ultimamente, quasi per curiosità, gli ho chiesto cosa ne penserebbe se volessi farmi un giro con la mia migliore amica da sola.
Non ha accettato di buon grado la cosa, dicendo che non ci sono motivi per la quale un'amica non dovrebbe accettare anche lui nell'uscita.
Le cose sono (a mio modo di vedere), degenerate nel momento in cui gli ho chiesto se, ipoteticamente, avesse avuto dei problemi nell'accettare che io potessi aver voglia di andare a trovare mia madre senza di lui.
Abbiamo litigato, poiché pensa che una coppia è composta da un "noi fuso in un'unica persona" e che si sarebbe sentito escluso irragionevolmente.
La sua reazione mi è parsa esagerata, soprattutto perchè non accetta in alcun modo che non esiste esclusione se io volessi soltanto passare una giornata madre-figlia ogni tanto.
Non riesco a capire davvero la sua presa di posizione, così salda che si scalda molto quando cerco di farlo ragionare.
Come posso "risolvere" questo problema?
Grazie
Non abbiamo mai avuto grande vita sociale, anzi, praticamente per nulla.
Le mie amiche le sento tutte virtualmente e lui lo stesso con i suoi amici.
Non ho mai sentito la necessità di uscire in solitaria con le mie amiche e solo ultimamente, quasi per curiosità, gli ho chiesto cosa ne penserebbe se volessi farmi un giro con la mia migliore amica da sola.
Non ha accettato di buon grado la cosa, dicendo che non ci sono motivi per la quale un'amica non dovrebbe accettare anche lui nell'uscita.
Le cose sono (a mio modo di vedere), degenerate nel momento in cui gli ho chiesto se, ipoteticamente, avesse avuto dei problemi nell'accettare che io potessi aver voglia di andare a trovare mia madre senza di lui.
Abbiamo litigato, poiché pensa che una coppia è composta da un "noi fuso in un'unica persona" e che si sarebbe sentito escluso irragionevolmente.
La sua reazione mi è parsa esagerata, soprattutto perchè non accetta in alcun modo che non esiste esclusione se io volessi soltanto passare una giornata madre-figlia ogni tanto.
Non riesco a capire davvero la sua presa di posizione, così salda che si scalda molto quando cerco di farlo ragionare.
Come posso "risolvere" questo problema?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Quello che lui pensa glielo ha detto,
e cioè che la coppia è un *noi fuso in un’unica persona*.
Per dirla in termini tecnici, si tratta della *coppia simbiotica*, nella quale si condivide tutto
e lo spazio personale dell’altro viene sentito come esclusione.
Ci sono vari modi di intendere la coppia,
ed è molto importante confrontarsi su ciò
dato che la coppia simbiotica alla lunga può risultare soffocante per uno dei due.
Qualche seduta psicologica Vi potrebbe aiutare
sia nel confrontarVi serenamente,
sia nel costruire delle compatibilità tra esigenze e visioni differenti.
Da soli mi sembra difficile, dato che ognuno dei due ha i propri motivi da difendere
e che nella coppia la rinuncia e il sacrificio dell’uno a favore dell’altro oggi non è più ritenuta una modalità soddisfacente per l’autorealizzazione personale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Quello che lui pensa glielo ha detto,
e cioè che la coppia è un *noi fuso in un’unica persona*.
Per dirla in termini tecnici, si tratta della *coppia simbiotica*, nella quale si condivide tutto
e lo spazio personale dell’altro viene sentito come esclusione.
Ci sono vari modi di intendere la coppia,
ed è molto importante confrontarsi su ciò
dato che la coppia simbiotica alla lunga può risultare soffocante per uno dei due.
Qualche seduta psicologica Vi potrebbe aiutare
sia nel confrontarVi serenamente,
sia nel costruire delle compatibilità tra esigenze e visioni differenti.
Da soli mi sembra difficile, dato che ognuno dei due ha i propri motivi da difendere
e che nella coppia la rinuncia e il sacrificio dell’uno a favore dell’altro oggi non è più ritenuta una modalità soddisfacente per l’autorealizzazione personale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 06/08/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.