Ha senso iscrivermi all'università a 34 anni??
Gentili sig.
ri psicologi e psicoterapeuti,
vi scrivo per cercare di fare chiarezza sul punto che ho posto come titolo: sto infatti valutando da molto tempo la possibilità di riprendere gli studi.
Faccio una doverosa premessa: mi sono laureata con lode in lettere classiche nel 2010, parlo e scrivo fluentemente altre due lingue (inglese e tedesco) e data la mia profonda insoddisfazione dal punto di vista lavorativo sto seriamente valutando, alla "veneranda età" di 34 anni (complice anche la possibilità di usufruire di un finanziamento a tasso zero) di ritornare a studiare.
Lo farei per cercare di placare il mio senso di incompletezza e il mio pentimento per non aver potuto, a tempo debito e per ragioni più che valide, portare a termine gli studi.
Da ormai 7anni (settembre 2013) lavoro come insegnante di lingua italiana in una piccola cooperativa di aiuto allo studio e somministrazione corsi per stranieri della mia città e ho quindi capito, anche se molto tardi, che nella vita vorrei fare l'insegnante.
Ho già sperimentato diverse altre professioni: impiegata, addetta alla vendita, promoter, segretaria...tutti lavori che ho svolto con ottimi risultati, ma che non mi appagavano affatto: credo sia sufficiente dire che il momento più gradito era quello in cui ricevevo lo stipendio! Sto cercando ormai da un pezzo di valutare accuratamente tutti gli aspetti della situazione e non riesco a risolvermi: da un lato mi dico che, tra un po' di anni, potrei finalmente coronare il mio sogno (e poter quindi aspirare anche a qualcosa in più di 600/650 euro al mese; mio attuale "stipendio") e soprattutto svolgere una professione che mi faccia venire voglia di andare a lavorare la mattina, nonchè apprezzata e di tutto rispetto; dall'altro sono frenata e mi dico: "e se fosse l'ennesimo fallimento, un fuoco di paglia?
"In passato ho già tentato di riprendere gli studi, ma non ce l'ho fatta a causa del poco tempo a disposizione perché lavoravo a tempo pieno, così come ora (insegno in un ente privato la mattina e in cooperativa il pomeriggio).
Intanto gli anni scorrono e non passa giorno in cui non mi dica che più aspetto peggio è e che avrei già dovuto iscrivermi e laurearmi da un pezzo (come peraltro ho visto fare a persone molto meno preparate di me dal punto di vista scolastico) e che se non ne approfitto ora e per di più a delle condizioni economiche ottime, non lo farò più e me ne pentirò a vita più di quanto già non faccia ora; dall'altro mi dico che la via dell'insegnamento è lunghissima e che conosco persone che sono diventate di ruolo a oltre 50 anni e che quindi iscrivendomi alla magistrale a 34 anni compiuti...finirei a 40 (considerando il fatto che non avrei tempo di studiare) e non arriverei mai a nulla, avrei solo un'altra (sudatissima) pergamena attaccata al muro.
Sono molto indecisa e entro il 31 agosto dovrei inviare i documenti per il riconoscimento della carriera accademica e immatricolarmi... Grazie mille in anticipo per i vostri preziosi consigli.
ri psicologi e psicoterapeuti,
vi scrivo per cercare di fare chiarezza sul punto che ho posto come titolo: sto infatti valutando da molto tempo la possibilità di riprendere gli studi.
Faccio una doverosa premessa: mi sono laureata con lode in lettere classiche nel 2010, parlo e scrivo fluentemente altre due lingue (inglese e tedesco) e data la mia profonda insoddisfazione dal punto di vista lavorativo sto seriamente valutando, alla "veneranda età" di 34 anni (complice anche la possibilità di usufruire di un finanziamento a tasso zero) di ritornare a studiare.
Lo farei per cercare di placare il mio senso di incompletezza e il mio pentimento per non aver potuto, a tempo debito e per ragioni più che valide, portare a termine gli studi.
Da ormai 7anni (settembre 2013) lavoro come insegnante di lingua italiana in una piccola cooperativa di aiuto allo studio e somministrazione corsi per stranieri della mia città e ho quindi capito, anche se molto tardi, che nella vita vorrei fare l'insegnante.
Ho già sperimentato diverse altre professioni: impiegata, addetta alla vendita, promoter, segretaria...tutti lavori che ho svolto con ottimi risultati, ma che non mi appagavano affatto: credo sia sufficiente dire che il momento più gradito era quello in cui ricevevo lo stipendio! Sto cercando ormai da un pezzo di valutare accuratamente tutti gli aspetti della situazione e non riesco a risolvermi: da un lato mi dico che, tra un po' di anni, potrei finalmente coronare il mio sogno (e poter quindi aspirare anche a qualcosa in più di 600/650 euro al mese; mio attuale "stipendio") e soprattutto svolgere una professione che mi faccia venire voglia di andare a lavorare la mattina, nonchè apprezzata e di tutto rispetto; dall'altro sono frenata e mi dico: "e se fosse l'ennesimo fallimento, un fuoco di paglia?
"In passato ho già tentato di riprendere gli studi, ma non ce l'ho fatta a causa del poco tempo a disposizione perché lavoravo a tempo pieno, così come ora (insegno in un ente privato la mattina e in cooperativa il pomeriggio).
Intanto gli anni scorrono e non passa giorno in cui non mi dica che più aspetto peggio è e che avrei già dovuto iscrivermi e laurearmi da un pezzo (come peraltro ho visto fare a persone molto meno preparate di me dal punto di vista scolastico) e che se non ne approfitto ora e per di più a delle condizioni economiche ottime, non lo farò più e me ne pentirò a vita più di quanto già non faccia ora; dall'altro mi dico che la via dell'insegnamento è lunghissima e che conosco persone che sono diventate di ruolo a oltre 50 anni e che quindi iscrivendomi alla magistrale a 34 anni compiuti...finirei a 40 (considerando il fatto che non avrei tempo di studiare) e non arriverei mai a nulla, avrei solo un'altra (sudatissima) pergamena attaccata al muro.
Sono molto indecisa e entro il 31 agosto dovrei inviare i documenti per il riconoscimento della carriera accademica e immatricolarmi... Grazie mille in anticipo per i vostri preziosi consigli.
[#1]
Mi sembra una storia piena di possibilità. Il suo attuale tormento la rende indecisa sul presente, il suo passato spinge per riconsegnare alla sua realizzazione quell'occasione che credeva perduta, così al suo futuro non rimane che godersi lo spettacolo.
Dalle sue parole emergono forza, sacrificio e tanta passione. Il tempo è sempre un dono per chi ha la possibilità di scegliere.
Le auguro una buona estate e un grande autunno.
Dr. IGS
Dalle sue parole emergono forza, sacrificio e tanta passione. Il tempo è sempre un dono per chi ha la possibilità di scegliere.
Le auguro una buona estate e un grande autunno.
Dr. IGS
Dr. Giovanni Soscara
Psicologo Clinico, Psicoterapeuta
soscaragiovanni@medicitalia.it
[#2]
Ex utente
Grazie dottor Soscara per avermi risposto e per il suo incoraggiamento.Direi proprio che ci ha visto bene: nutro da sempre tantissima passione per lo studio e per tutto ciò che faccio (l'amore per le proprie scelte di vita per me è fondamentale ed è il motore di ogni azione che voglia essere fruttuosa); in genere sono una persona forte e determinata e non mi arrendo mai e sì, ho fatto tanti, anzi tantissimi sacrifici: lavoro da quando ero una ragazzina (14 anni) nonostante abbia sempre studiato e con ottimi voti (diploma con 100 dopo un anno con 3 ricoveri e mille problemi di salute; laurea con lode nonostante le difficoltà economiche e la mia salute cagionevole); mi sono in gran parte pagata gli studi perché la mia famiglia non poteva permettersi di sostenere tutte le spese; sono affetta da LES, in generale sto abbastanza bene, ma ho fatto e faccio fronte a tutto ciò che questo comporta; mi sono risvegliata dal coma (sempre causa LES) dopo che tutti mi avevano data per spacciata; sono una "rompiscatole"(credo nel senso buono del termine) e raccolgo firme, organizzo petizioni, prendo parte a manifestazioni e attualmente svolgo contemporaneamente 4 lavori diversi lavorando 7 GG su 7... credo possa bastare a descrivermi.Sono affamata di vita e, come dico sempre, "muoio dalla troppa voglia di vivere!"Vivere anche solo per vedere il cielo azzurro in una giornata d'estate o la neve a dicembre, andare al mare, mangiare una fetta di Sacher o fare una sana litigata con mia madre!!!
Il punto sul quale mi ritrovo ad essere arenata è, in breve: vale la pena di correre il rischio di sprecare tempo e denaro per rincorrere il mio sogno (o posso chiamarlo progetto?) o farei meglio ad accontentarmi di ciò che ho e smettere di illudermi?Per valutare meglio il tutto, sono riuscita ad ottenere un finanziamento di diverse migliaia di euro a condizioni davvero ottime e mo ripeto che ho affrontato di peggio e che non ho nulla da perdere... dall'altra parte però so che pretendo sempre il massimo da me stessa e dagli altri e che non mi perdonerei un fallimento.
Grazie mille per il suo ascolto e il suo aiuto.
Il punto sul quale mi ritrovo ad essere arenata è, in breve: vale la pena di correre il rischio di sprecare tempo e denaro per rincorrere il mio sogno (o posso chiamarlo progetto?) o farei meglio ad accontentarmi di ciò che ho e smettere di illudermi?Per valutare meglio il tutto, sono riuscita ad ottenere un finanziamento di diverse migliaia di euro a condizioni davvero ottime e mo ripeto che ho affrontato di peggio e che non ho nulla da perdere... dall'altra parte però so che pretendo sempre il massimo da me stessa e dagli altri e che non mi perdonerei un fallimento.
Grazie mille per il suo ascolto e il suo aiuto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.2k visite dal 29/07/2020.
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