Il mio dottore dice che è ansia ma io dentro non mi sento ne ansioso o agitato
salve sono un ragazzo di 19 anni...inanzitutto chiedo a voi perchè ho un problema che può sembrare facile ma per me non lo è affatto visto che riguarda la funzione fisiologica per me piu importante...il mio problema è la difficoltà nel respiro..Ma non è cosi semplice...Mi capita molto spèesso durante la giornata che la mente da sola pensa al respiro e cosi in automatico diventa irregolare persante e quindi devo respirare io volontariamente perchè se provo a rilassarmi e a farlo andare da solo non è più automatico e si blocca...Questo mi è successo da quando ho voluto testardamente praticare degli esercizi di tai chi visti da un computer..Ho praticato questi esercizi ed altri da due anni ma molto raramente e tre mesi fa circa ho iniziato ad avere problemi.questi esercizi richiedono la concentrazione sul respiro ma se mi concentro sul respiro si blocca...se io penso al respiro non funziona mentre tanti mi dicono che per rilassarmi devo ascoltare e vedere il mio respiro naturale ma io non posso perchè come ci penso si blocca...il mio dottore dice che è ansia ma io dentro non mi sento ne ansioso o agitato..ho fatto una visita sul respiro ed è tutto ok...che mi è successo? sono stati i miei esercizi di tai chi o la mia vita è troppo piena di doveri e poco quasi niente svago per avermi provocato questi ptoblemi o altro? grazie di cuore spero senza pretese in una risposta che forse mi toglierà un peso enorme perchè se manca il respiro manca la vita...grazie grazie grazie
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve,
dalla descrizione che lei fa del suo problema, e anche tenendo conto dei pareri medici che ha ottenuto in merito alla funzionalità dell'apparato respiratorio, può essere considerata l'ipotesi che la sensazione da lei descritta sia causata da uno stato di ansia, probabilmente su base depressiva. Ricordi sempre che ogni sintomo rappresenta un richiamo dell'organismo per porre attenzione a situazioni di sofferenza e che pertanto va considerato comprendendone il significato nell'ambito della salute generale psicofisica.
L'ansia può manifestarsi anche come attenzione iperpercettiva delle naturali attività corporee, come nel caso delle crisi di panico. Poi la sua frase finale "se manca il respiro, manca la vita..." può avere delle interpretazioni psicologiche abbastanza significative...
Pertanto, tenendo sempre bene a mente che ogni parere indiretto come questo può considerarsi solo a carattere generale, qualora il disturbo dovesse protrarsi nel tempo, o aggravarsi con altre sintomatologie di carattere ansioso-depressivo, potrebbe essere utile nella sua situazione un consulto presso uno psicoterapeuta che possa valutare la necessità di un intervento psicoterapico che agisca sulle cause psicologiche del disagio.
dalla descrizione che lei fa del suo problema, e anche tenendo conto dei pareri medici che ha ottenuto in merito alla funzionalità dell'apparato respiratorio, può essere considerata l'ipotesi che la sensazione da lei descritta sia causata da uno stato di ansia, probabilmente su base depressiva. Ricordi sempre che ogni sintomo rappresenta un richiamo dell'organismo per porre attenzione a situazioni di sofferenza e che pertanto va considerato comprendendone il significato nell'ambito della salute generale psicofisica.
L'ansia può manifestarsi anche come attenzione iperpercettiva delle naturali attività corporee, come nel caso delle crisi di panico. Poi la sua frase finale "se manca il respiro, manca la vita..." può avere delle interpretazioni psicologiche abbastanza significative...
Pertanto, tenendo sempre bene a mente che ogni parere indiretto come questo può considerarsi solo a carattere generale, qualora il disturbo dovesse protrarsi nel tempo, o aggravarsi con altre sintomatologie di carattere ansioso-depressivo, potrebbe essere utile nella sua situazione un consulto presso uno psicoterapeuta che possa valutare la necessità di un intervento psicoterapico che agisca sulle cause psicologiche del disagio.
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Gentile ragazzo, credo che il tuo medico abbia ragione. L'ansia si può manifestare sia come perdita del controllo di alcune funzioni corporee, sia come il tentativo di volerle controllare, sia ancora come la perdita della spontaneità di alcune di queste funzioni, con conseguenti pensieri di preoccupazione. Non credo sia stato il tai chi a provocarti questo fastidio, è possibile che il tuo stato ansioso fosse preesistente a ciò.
Se dici di condurre una vita "piena di doveri" e "con poco o quasi niente svago", ti confermo che questo è un ottimo modo per diventare ansiosi.
Il mio suggerimento è di non stare così concentrato su ciò che fa il tuo corpo: lui sa benissimo cosa fare se eviterai di mettergli i bastoni fra le ruote. Ma se il fastidio dovesse perdurare ancora, fra un mese o due puoi chiedere un colloquio con uno psicologo, anche passando attraverso la tua ASL.
Cordiali saluti
Se dici di condurre una vita "piena di doveri" e "con poco o quasi niente svago", ti confermo che questo è un ottimo modo per diventare ansiosi.
Il mio suggerimento è di non stare così concentrato su ciò che fa il tuo corpo: lui sa benissimo cosa fare se eviterai di mettergli i bastoni fra le ruote. Ma se il fastidio dovesse perdurare ancora, fra un mese o due puoi chiedere un colloquio con uno psicologo, anche passando attraverso la tua ASL.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Gentile ragazzo, è probabile che il suo dottore, parlando di ansia, ci abbia visto giusto. Con ciò che scrive sul respiro fa venire in mente la storiella del mille piedi al quale, una volta fattogli notare la sua capacità di coordinare involontariamente i piedi, cominciò a concentrarsi su di essi e a perderene il controllo. Le pratiche di rilassamento, di autoconcentrazione, o il tai chi ecc. apparentemente semplici e privi di controindicazioni, se fatte da soli, e senza l'ausiolio di un esperto possono produrre danni del genere. Si rivolga ad uno psicologo o un medico esperti in tecniche di rilassamento, (training autogeno, rilassamento progressivo) e ne parli con lui.
Tuttavia durante qualche compito che le chiede una qualche concentrazione di altro genere il problema sul respiro persiste?
cordialmente
Tuttavia durante qualche compito che le chiede una qualche concentrazione di altro genere il problema sul respiro persiste?
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Utente
grazie veramente grazie...siete stati gentilissimi...ho trovato comunque un incoraggiamento nel sapere che questo deriva dall'ansia perchè se non avrei trovato spiegazioni in questa difficoltà nel respirare non saprei dove potermi attaccare...proprio venerdi 10 aprile ho iniziato un corso di yoga nel quale ho notato la differernza del mio respiro che utilizzavo nei miei esercizi e in quello utilizzato dall'insegnante e dagli altri allievi...tuttavia quando l'insegnante diceva di tornare al proprio respiro naturale scattava subito la mia preoccupazione e il respiro si faceva incontrollato irregolare e pesante...anche quando da sdraiati a pancia in su diceva di pensare al proprio corpo rilassato io non riuscivo affatto a rilassarmi perchè il mio respiro mi distraeva...a fine lezione ho chiesto a altri due allievi nuovi e loro trovavano infinitamente piacevole quel momento mentre per me era una preoccupazione e una fatica per il mio respiro...ma quindi il mio stato deriva dall'ansia oppure oltre ad essa c'è qualcosa di più che richiede un intervento specifico?...vi ringrazio ancora e colgo l'occasione per farvi il mio migliore augurio di buona pasqua
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 19.5k visite dal 09/04/2009.
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