Diagnosi in una seduta di disturbo borderline?
Salve, sono un ragazzo di 26 anni di Genova.
Recentemente ho avuto una forte delusione da una relazione che ho dovuto interrompere a causa degli abusi psicologici e manipolatori che subivo costantemente.
Questo ragazzo è però tornato da me ogni volta promettendo la qualsiasi e tornando subito dopo a svalutarmi e mortificarmi.
Decido quindi di chiudere anche se ho un attaccamento fortissimo per questa persona, ma la situazione è diventata insostenibile.
Rimane un'ossessione per lui, una forte gelosia e la paura di ricascarci ad un eventuale suo prossimo ritorno, se mai ci sarà, ma ce ne sono stati già tanti.
Contatto quindi una psicologa per cercare aiuto e avere le idee chiare su come comportarmi.
Ho sempre sofferto di una forte gelosia ossessiva e retroattiva, che avevo tenuto a bada in quest'ultima relazione proprio perché consapevole del problema, ma paradossalmente dopo aver chiuso la relazione ho perso il controllo e sto iniziando a confrontarmi fisicamente con i suoi ex e con i possibili nuovi partner che mi fanno sentire svalutato e molto insicuro nonostante io sia un ragazzo apprezzato da molti e mi piaccio abbastanza.
Consapevole di questi problemi, avrei voluto e vorrei lavorare per risolverli ed evitare di nutrire ulteriori speranze nei confronti di questa persona.
Espongo il tutto al mio psicologo, il quale nella prima seduta mi consiglia di tagliare ogni contatto con il mio ex in quanto probabile narcisista patologico.
Nella seconda seduta espongo appunto il disagio fortissimo che provo nella gelosia di pensarlo a letto con altri ragazzi e la paura di vederlo con un altro, il fatto che continuo a pensarlo troppo spesso, a sentirne la mancanza quasi come una crisi d'astinenza.
Dopo 10 minuti mi dice che soffro di disturbo borderline della personalità.
Io rimango in stato confusionale, perché sapevo di avere un problema di autostima e un disagio forte legato alla gelosia, paura di essere tradito e al confronto con gli ex, ma il disagio è sempre stato legato a questa sfera e solo all'aspetto fisico.
Nel resto della vita, con amici, parenti sono una persona senza grossi problemi né ho mai avuto comportamenti autolesionisti o pericolosi, avventati, se non qualche scappatella o tradimento.
Questa diagnosi mi ha ulteriormente destabilizzato e adesso non so cosa pensare.
Anche perché lo specialista sostiene che l'80% degli omosessuali soffre di questo disturbo.
Vi prego di darmi un consiglio sul da farsi, grazie in anticipo.
Recentemente ho avuto una forte delusione da una relazione che ho dovuto interrompere a causa degli abusi psicologici e manipolatori che subivo costantemente.
Questo ragazzo è però tornato da me ogni volta promettendo la qualsiasi e tornando subito dopo a svalutarmi e mortificarmi.
Decido quindi di chiudere anche se ho un attaccamento fortissimo per questa persona, ma la situazione è diventata insostenibile.
Rimane un'ossessione per lui, una forte gelosia e la paura di ricascarci ad un eventuale suo prossimo ritorno, se mai ci sarà, ma ce ne sono stati già tanti.
Contatto quindi una psicologa per cercare aiuto e avere le idee chiare su come comportarmi.
Ho sempre sofferto di una forte gelosia ossessiva e retroattiva, che avevo tenuto a bada in quest'ultima relazione proprio perché consapevole del problema, ma paradossalmente dopo aver chiuso la relazione ho perso il controllo e sto iniziando a confrontarmi fisicamente con i suoi ex e con i possibili nuovi partner che mi fanno sentire svalutato e molto insicuro nonostante io sia un ragazzo apprezzato da molti e mi piaccio abbastanza.
Consapevole di questi problemi, avrei voluto e vorrei lavorare per risolverli ed evitare di nutrire ulteriori speranze nei confronti di questa persona.
Espongo il tutto al mio psicologo, il quale nella prima seduta mi consiglia di tagliare ogni contatto con il mio ex in quanto probabile narcisista patologico.
Nella seconda seduta espongo appunto il disagio fortissimo che provo nella gelosia di pensarlo a letto con altri ragazzi e la paura di vederlo con un altro, il fatto che continuo a pensarlo troppo spesso, a sentirne la mancanza quasi come una crisi d'astinenza.
Dopo 10 minuti mi dice che soffro di disturbo borderline della personalità.
Io rimango in stato confusionale, perché sapevo di avere un problema di autostima e un disagio forte legato alla gelosia, paura di essere tradito e al confronto con gli ex, ma il disagio è sempre stato legato a questa sfera e solo all'aspetto fisico.
Nel resto della vita, con amici, parenti sono una persona senza grossi problemi né ho mai avuto comportamenti autolesionisti o pericolosi, avventati, se non qualche scappatella o tradimento.
Questa diagnosi mi ha ulteriormente destabilizzato e adesso non so cosa pensare.
Anche perché lo specialista sostiene che l'80% degli omosessuali soffre di questo disturbo.
Vi prego di darmi un consiglio sul da farsi, grazie in anticipo.
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Gentile utente,
"Vi prego di darmi un consiglio sul da farsi"
In che senso? Non riesco a capire bene la sua richiesta. Vuole un ulteriore parere sulla diagnosi? Vuole sapere se è possibile fare una diagnosi in una seduta? Vuole sapere se continuare con il collega o meno?
"lo specialista sostiene che l'80% degli omosessuali soffre di questo disturbo."
Non so da dove salti fuori questa percentuale.
"Vi prego di darmi un consiglio sul da farsi"
In che senso? Non riesco a capire bene la sua richiesta. Vuole un ulteriore parere sulla diagnosi? Vuole sapere se è possibile fare una diagnosi in una seduta? Vuole sapere se continuare con il collega o meno?
"lo specialista sostiene che l'80% degli omosessuali soffre di questo disturbo."
Non so da dove salti fuori questa percentuale.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 23/07/2020.
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