Reflusso gastrico e ipocondria
Buongiorno, sono una ragazza di appena 21 anni, studentessa universitaria, fortemente ipocondriaca.
Circa 2 anni fa mio nonno ha avuto un infarto; è stato un evento che mi ha fortemente condizionato, dal momento che sono venuta a scoprire che tutta la sua famiglia è/era cardiopatica (3 fratelli su 5 deceduti per infarto e tutti e 5 diabetici, nonno incluso).
Da quel momento è stato un susseguirsi di paranoie: corse al pronto soccorso continue per tachicardie diurne e notturne.
Gastroscopia ottobre 2019: lieve gastrite cronica curata con Raniben (sono allergica agli IPP) e cardias lievemente incontinente (sono nata con questo cardias un po’ problematico); purtroppo col sequestro della raniridina attualmente mi limito a controllo ferreo della alimentazione e gaviscon se necessario, nonché una bustina di magnesio al giorno per la stanchezza e il caldo;
Otorinolaringoiatria giugno 2020: reflusso gastrico sempre in cura con alimentazione;
Analisi del sangue giugno 2020: lieve inversione formula leucocitaria (capitato già in altre analisi degli anni passati), creatinina leggermente bassa 0, 45 (complice una alimentazione Per un periodo vegetariana e la mia perdita di peso nell’ultimo anno) e tiroide perfetta;
Visita cardiologica settimana scorsa: tutto perfetto solo ritmo tachicardico tra 90/100 (cardiocor 1, 25 al bisogno) e pressione 70/110.
Da 1 anno a questa parte ho perso circa 7 kg (attualmente 55 kg) complice la gastrite e l’interruzione della pillola drospil, nonché ho sperimentato diversi attacchi di panico, di cui uno particolarmente forte.
Superato il terrore dell’infarto, adesso sono continuamente convinta di avere problemi neurologici, con mal di testa e vista annebbiata dopo ore di studio, complice anche questo caldo terribilmente afoso e la mia ipermetropia (ho visita oculista settimana prossima appena terminati gli esami universitari).
5 anni fa mi cadde una tegola in testa, mi colpì appena di striscio, tanto da accusare appena un leggero mal di testa, scomparso dopo mezz’ora; la mia ansia mi porta a collegare questo evento oramai remoto a questi miei sintomi neurologici.
Sono perennemente convinta di avere qualcosa, dopo ogni analisi scompaiono i sintomi alla base di quello specifico esame e inizio ad accusarne di nuovi e diversi, di conseguenza, terminata la visita oculistica, non penso ci siano ulteriori esami da fare. Possibile che l’ansia possa provocare tutto questo?
Perdonate la lunghezza eccessiva.
Circa 2 anni fa mio nonno ha avuto un infarto; è stato un evento che mi ha fortemente condizionato, dal momento che sono venuta a scoprire che tutta la sua famiglia è/era cardiopatica (3 fratelli su 5 deceduti per infarto e tutti e 5 diabetici, nonno incluso).
Da quel momento è stato un susseguirsi di paranoie: corse al pronto soccorso continue per tachicardie diurne e notturne.
Gastroscopia ottobre 2019: lieve gastrite cronica curata con Raniben (sono allergica agli IPP) e cardias lievemente incontinente (sono nata con questo cardias un po’ problematico); purtroppo col sequestro della raniridina attualmente mi limito a controllo ferreo della alimentazione e gaviscon se necessario, nonché una bustina di magnesio al giorno per la stanchezza e il caldo;
Otorinolaringoiatria giugno 2020: reflusso gastrico sempre in cura con alimentazione;
Analisi del sangue giugno 2020: lieve inversione formula leucocitaria (capitato già in altre analisi degli anni passati), creatinina leggermente bassa 0, 45 (complice una alimentazione Per un periodo vegetariana e la mia perdita di peso nell’ultimo anno) e tiroide perfetta;
Visita cardiologica settimana scorsa: tutto perfetto solo ritmo tachicardico tra 90/100 (cardiocor 1, 25 al bisogno) e pressione 70/110.
Da 1 anno a questa parte ho perso circa 7 kg (attualmente 55 kg) complice la gastrite e l’interruzione della pillola drospil, nonché ho sperimentato diversi attacchi di panico, di cui uno particolarmente forte.
Superato il terrore dell’infarto, adesso sono continuamente convinta di avere problemi neurologici, con mal di testa e vista annebbiata dopo ore di studio, complice anche questo caldo terribilmente afoso e la mia ipermetropia (ho visita oculista settimana prossima appena terminati gli esami universitari).
5 anni fa mi cadde una tegola in testa, mi colpì appena di striscio, tanto da accusare appena un leggero mal di testa, scomparso dopo mezz’ora; la mia ansia mi porta a collegare questo evento oramai remoto a questi miei sintomi neurologici.
Sono perennemente convinta di avere qualcosa, dopo ogni analisi scompaiono i sintomi alla base di quello specifico esame e inizio ad accusarne di nuovi e diversi, di conseguenza, terminata la visita oculistica, non penso ci siano ulteriori esami da fare. Possibile che l’ansia possa provocare tutto questo?
Perdonate la lunghezza eccessiva.
[#1]
"...Possibile che l’ansia possa provocare tutto questo?.."
Gentile utente,
ebbene sì, l'ansia può causare tutto questo e rendere la vita molto pesante.
Come può accadere ciò?
Lo potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html ,
ma soprattutto dovrà decidere di dare attenzione alla psiche, oltre che al corpo,
considerato che l'ipocondria (o Disturbo da ansia di malattia, da DSM-5) è caratterizzata dall'interpretazione erronea di segni e sintomi fisici come segnali di una grave patologia, pur dopo aver effettuato gli opportuni approfondimenti medici e senza che essi giustifichino tali timori.
L'ansia per ipocondria può rappresentare una vera e propria malattia invalidante.
Se non curata, ad ogni rassicurazione (peraltro momentanea) seguirà lo sviluppo di un nuovo sintomo
- come del resto Lei correttamente ha osservato su di sè -
rimanendo inalterato il meccanismo psichico che lo produce.
Lo/a Specialista è la Psicologa che sia anche Psicoterapeuta,
la quale effettuerà diagnosi e terapia.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Gentile utente,
ebbene sì, l'ansia può causare tutto questo e rendere la vita molto pesante.
Come può accadere ciò?
Lo potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html ,
ma soprattutto dovrà decidere di dare attenzione alla psiche, oltre che al corpo,
considerato che l'ipocondria (o Disturbo da ansia di malattia, da DSM-5) è caratterizzata dall'interpretazione erronea di segni e sintomi fisici come segnali di una grave patologia, pur dopo aver effettuato gli opportuni approfondimenti medici e senza che essi giustifichino tali timori.
L'ansia per ipocondria può rappresentare una vera e propria malattia invalidante.
Se non curata, ad ogni rassicurazione (peraltro momentanea) seguirà lo sviluppo di un nuovo sintomo
- come del resto Lei correttamente ha osservato su di sè -
rimanendo inalterato il meccanismo psichico che lo produce.
Lo/a Specialista è la Psicologa che sia anche Psicoterapeuta,
la quale effettuerà diagnosi e terapia.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.2k visite dal 12/07/2020.
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