L'ex della mia ragazza è un delinquente..aiutatemi
Dottori, buonasera.
Scusate se sarò prolisso ma sono al limite.
Mi chiamo Federico, ho 37 anni e ho avuto una storia di 4 anni (finita nel 2016) bellissima, due metà perfette.
Però lei era sposata con due figli.
Non ho mai accettato il suo passato e ne sono uscito con le ossa rotte (mi ha lasciato lei perché non c'era futuro).
Sono stato sotto un treno per tre anni...
Poi ho conosciuto Federica, 41 anni, psicologa.
Lei ha avuto una storia di 10 anni, con un delinquente... Ex spacciatore, non paga le tasse, insomma vive una vita parallela.
Inizio bello (che poi come si fa a mettersi con uno spacciatore non l'ho mai capito) a metà storia ha saputo che lui era tornato a spacciare, ma per paura e per poche aspettave dalla vita, non l'ha mai lasciato se non quando ha conosciuto me.
Sta specie di uomo mi ha intimidato più volte dicendomi che mi avrebbe ammazzato, ha continuato per mesi a darci contro sui social inventando cazzate sulla storia con Federica facendola passare per una poco di buono.
Lei, non mi ha mai difeso, sia per paura, sia perché pensava fosse la cosa giusta per farlo smettere.
Ma niente.
Tutt'ora, ogni tanto, continua a rompere.
Il problema è che non riesco ad accettare che lei sia stata con questo per anni, che lei abbia continuato ad andare a letto con questo nonostante provasse dolore fisico durante il rapporto, che lei (un mese dopo avermi conosciuto) sia andata a Tropea in vacanza con questo (l'ha lasciato dopo la vacanza) e, per pena e paura, abbia avuto gesti carini nei suoi riguardi (hanno passato la vacanza a litigare, ma quando quello aveva attimi di pazzia, mi ha parlato di dissociazione dalla realtà e cose simili, invece di lasciarlo lì per i fatti suoi con tutto ciò che ha subito, lo abbracciava, gli dava la mano a passeggio e così via... Mi ha detto, però, che non è successo nulla a letto).
Io, come detto prima, ho fatto per un anno l'amante con la mia ex e quando ho conosciuto Federica, ero già saturo di una situazione a 3.
Mi ritrovo, dopo un anno, a morire di paranoie, a piangere come un matto per il suo passato, per non avermi difeso, per i 10 anni perché sono troppi (sono a un'ora di strada, quindi si vedevano ogni due settimane) piango perché mi vedo stare male e ho voglia di stare bene...
Ho perso mia mamma, i miei nonni, e il mio cane in 5 anni... Quindi diciamo che mi sento molto fragile... E so che lei ha addosso tutte le mie conseguenze.
Ad oggi, però, lei ha capito che avrebbe dovuto mollarlo anni fa, però, dopo, siamo bravi tutti.
Chiedo aiuto a voi... Ho paura che sto mio stato non finisca mai... Mi sento come se mi avesse tradito anche se è paradossale...
Che devo fare??
Soffro d'ansia che ho sempre saputo gestire, ma tutt'ora ho il cervello in lavoro 24/24 su lei e il suo ex e non so gestirmi.
Che devo fare??
Grazie, e scusate se mi sono dilungato
Scusate se sarò prolisso ma sono al limite.
Mi chiamo Federico, ho 37 anni e ho avuto una storia di 4 anni (finita nel 2016) bellissima, due metà perfette.
Però lei era sposata con due figli.
Non ho mai accettato il suo passato e ne sono uscito con le ossa rotte (mi ha lasciato lei perché non c'era futuro).
Sono stato sotto un treno per tre anni...
Poi ho conosciuto Federica, 41 anni, psicologa.
Lei ha avuto una storia di 10 anni, con un delinquente... Ex spacciatore, non paga le tasse, insomma vive una vita parallela.
Inizio bello (che poi come si fa a mettersi con uno spacciatore non l'ho mai capito) a metà storia ha saputo che lui era tornato a spacciare, ma per paura e per poche aspettave dalla vita, non l'ha mai lasciato se non quando ha conosciuto me.
Sta specie di uomo mi ha intimidato più volte dicendomi che mi avrebbe ammazzato, ha continuato per mesi a darci contro sui social inventando cazzate sulla storia con Federica facendola passare per una poco di buono.
Lei, non mi ha mai difeso, sia per paura, sia perché pensava fosse la cosa giusta per farlo smettere.
Ma niente.
Tutt'ora, ogni tanto, continua a rompere.
Il problema è che non riesco ad accettare che lei sia stata con questo per anni, che lei abbia continuato ad andare a letto con questo nonostante provasse dolore fisico durante il rapporto, che lei (un mese dopo avermi conosciuto) sia andata a Tropea in vacanza con questo (l'ha lasciato dopo la vacanza) e, per pena e paura, abbia avuto gesti carini nei suoi riguardi (hanno passato la vacanza a litigare, ma quando quello aveva attimi di pazzia, mi ha parlato di dissociazione dalla realtà e cose simili, invece di lasciarlo lì per i fatti suoi con tutto ciò che ha subito, lo abbracciava, gli dava la mano a passeggio e così via... Mi ha detto, però, che non è successo nulla a letto).
Io, come detto prima, ho fatto per un anno l'amante con la mia ex e quando ho conosciuto Federica, ero già saturo di una situazione a 3.
Mi ritrovo, dopo un anno, a morire di paranoie, a piangere come un matto per il suo passato, per non avermi difeso, per i 10 anni perché sono troppi (sono a un'ora di strada, quindi si vedevano ogni due settimane) piango perché mi vedo stare male e ho voglia di stare bene...
Ho perso mia mamma, i miei nonni, e il mio cane in 5 anni... Quindi diciamo che mi sento molto fragile... E so che lei ha addosso tutte le mie conseguenze.
Ad oggi, però, lei ha capito che avrebbe dovuto mollarlo anni fa, però, dopo, siamo bravi tutti.
Chiedo aiuto a voi... Ho paura che sto mio stato non finisca mai... Mi sento come se mi avesse tradito anche se è paradossale...
Che devo fare??
Soffro d'ansia che ho sempre saputo gestire, ma tutt'ora ho il cervello in lavoro 24/24 su lei e il suo ex e non so gestirmi.
Che devo fare??
Grazie, e scusate se mi sono dilungato
[#1]
Gentile utente,
ho letto le sue comunicazioni precedenti, prendo atto dello stato di fragilità emotiva di cui parla, ma ritengo che se davvero vuole un aiuto debba cominciare col fare chiarezza.
Questa sua ultima comunicazione è piena di incongruenze.
Gliele segnalo perché lei possa chiarirci punto per punto come stanno in realtà le cose. Sarà per lei un utile esercizio di disciplina mentale, e per noi l'unica possibilità di capire e aiutare.
1) Dice di aver avuto una storia con una donna sposata con due figli. "Non ho mai accettato il suo passato". Ma era divorziata, o era adultera? In ogni caso, ho capito bene che la storia è durata quattro anni ed è finita quattro anni fa, nel 2016? Poco sotto lei scrive: "Io, come detto prima, ho fatto per un anno l'amante con la mia ex". Ma allora è durata solo un anno, la storia che l'ha fatta stare male per i tre anni successivi? E di quale "passato" parla, se il marito era una realtà presente?
2) Poi conosce una psicologa che da dieci anni è legata ad uno spacciatore. La prima domanda è: come l'ha conosciuta? Ha appurato che sia davvero psicologa, ossia che sia davvero iscritta all'Albo Nazionale degli Psicologi? Basta cercare in rete. Non sarà una semplice laureata in psicologia, o peggio una persona che abusa del titolo professionale? Sembra infatti alquanto inverosimile che una psicologa abbia iniziato e proseguito per anni la relazione con uno spacciatore, che stia vivendo con un altro una storia tormentata e tolleri che lo spacciatore insulti entrambi sui social "facendola passare per una poco di buono".
3) L'uomo in questione lei lo descrive così: "un delinquente... Ex spacciatore, non paga le tasse, insomma vive una vita parallela". Non sono esperta dei costumi della malavita, ma gli spacciatori di solito pagano le tasse? E quale "vita parallela" conduce quest'uomo? Ha anche un'attività onesta?
4) Lei racconta una serie di disturbi fisici e di comportamenti, riferiti da Federica ("dolore fisico durante il rapporto"; una vacanza passata a litigare ma senza fare nulla a letto, etc.) per nulla compatibili con le competenze di una psicologa, che ha le conoscenze idonee per curarsi. Dice inoltre di non tollerare i 10 anni da lei trascorsi con lo spacciatore, ma aggiunge qualcosa di oscuro: "sono a un'ora di strada, quindi si vedevano ogni due settimane". Cosa vuol dire, con questa distanza e questa frequentazione?
Vengo ora al piccolo aiuto che possiamo darle da qui, già prima che lei abbia chiarito i punti di cui sopra.
Dice che piange per i vari torti che Federica le ha fatti e per la sua relazione col malavitoso.
Scrive: "Mi sento come se mi avesse tradito anche se è paradossale..."
Per questo punto, nessun paradosso: la vacanza a Tropea probabilmente è stata proprio un tradimento, se stavate già insieme.
Per il suo dolore incessante al comportamento di questa donna, siamo in un campo in cui la psicologia entra solo indirettamente: si tratta di una sua valutazione morale, e certo, come tale, nessuno psicologo può entrare nel merito.
Ci sono persone appartenenti alla malavita che apprezzerebbero molto la relazione della loro partner con uno spacciatore, con un ladro, con un assassino, con uno sfruttatore di prostitute; la considererebbero un elemento di affinità e una garanzia di complicità.
Altre persone invece rifuggono da queste attività e provano estraneità e ripugnanza per chi le pratica e per chi frequenta coloro che le praticano.
Su questo, nessuno psicologo può dirle altro se non di valutare con attenzione il suo sistema di valori, per stabilire cosa le è congeniale, e quindi la fa stare bene, e cosa non lo è.
Per il resto restiamo in attesa dei suoi chiarimenti. Ci faccia anche sapere come si sono concluse le vicende di salute di suo padre.
Le auguro soprattutto di saper provvedere da ora in poi oculatamente al suo benessere.
ho letto le sue comunicazioni precedenti, prendo atto dello stato di fragilità emotiva di cui parla, ma ritengo che se davvero vuole un aiuto debba cominciare col fare chiarezza.
Questa sua ultima comunicazione è piena di incongruenze.
Gliele segnalo perché lei possa chiarirci punto per punto come stanno in realtà le cose. Sarà per lei un utile esercizio di disciplina mentale, e per noi l'unica possibilità di capire e aiutare.
1) Dice di aver avuto una storia con una donna sposata con due figli. "Non ho mai accettato il suo passato". Ma era divorziata, o era adultera? In ogni caso, ho capito bene che la storia è durata quattro anni ed è finita quattro anni fa, nel 2016? Poco sotto lei scrive: "Io, come detto prima, ho fatto per un anno l'amante con la mia ex". Ma allora è durata solo un anno, la storia che l'ha fatta stare male per i tre anni successivi? E di quale "passato" parla, se il marito era una realtà presente?
2) Poi conosce una psicologa che da dieci anni è legata ad uno spacciatore. La prima domanda è: come l'ha conosciuta? Ha appurato che sia davvero psicologa, ossia che sia davvero iscritta all'Albo Nazionale degli Psicologi? Basta cercare in rete. Non sarà una semplice laureata in psicologia, o peggio una persona che abusa del titolo professionale? Sembra infatti alquanto inverosimile che una psicologa abbia iniziato e proseguito per anni la relazione con uno spacciatore, che stia vivendo con un altro una storia tormentata e tolleri che lo spacciatore insulti entrambi sui social "facendola passare per una poco di buono".
3) L'uomo in questione lei lo descrive così: "un delinquente... Ex spacciatore, non paga le tasse, insomma vive una vita parallela". Non sono esperta dei costumi della malavita, ma gli spacciatori di solito pagano le tasse? E quale "vita parallela" conduce quest'uomo? Ha anche un'attività onesta?
4) Lei racconta una serie di disturbi fisici e di comportamenti, riferiti da Federica ("dolore fisico durante il rapporto"; una vacanza passata a litigare ma senza fare nulla a letto, etc.) per nulla compatibili con le competenze di una psicologa, che ha le conoscenze idonee per curarsi. Dice inoltre di non tollerare i 10 anni da lei trascorsi con lo spacciatore, ma aggiunge qualcosa di oscuro: "sono a un'ora di strada, quindi si vedevano ogni due settimane". Cosa vuol dire, con questa distanza e questa frequentazione?
Vengo ora al piccolo aiuto che possiamo darle da qui, già prima che lei abbia chiarito i punti di cui sopra.
Dice che piange per i vari torti che Federica le ha fatti e per la sua relazione col malavitoso.
Scrive: "Mi sento come se mi avesse tradito anche se è paradossale..."
Per questo punto, nessun paradosso: la vacanza a Tropea probabilmente è stata proprio un tradimento, se stavate già insieme.
Per il suo dolore incessante al comportamento di questa donna, siamo in un campo in cui la psicologia entra solo indirettamente: si tratta di una sua valutazione morale, e certo, come tale, nessuno psicologo può entrare nel merito.
Ci sono persone appartenenti alla malavita che apprezzerebbero molto la relazione della loro partner con uno spacciatore, con un ladro, con un assassino, con uno sfruttatore di prostitute; la considererebbero un elemento di affinità e una garanzia di complicità.
Altre persone invece rifuggono da queste attività e provano estraneità e ripugnanza per chi le pratica e per chi frequenta coloro che le praticano.
Su questo, nessuno psicologo può dirle altro se non di valutare con attenzione il suo sistema di valori, per stabilire cosa le è congeniale, e quindi la fa stare bene, e cosa non lo è.
Per il resto restiamo in attesa dei suoi chiarimenti. Ci faccia anche sapere come si sono concluse le vicende di salute di suo padre.
Le auguro soprattutto di saper provvedere da ora in poi oculatamente al suo benessere.
[#2]
Utente
Dottoressa, buongiorno.
Intanto, la Ringrazio per avermi risposto e chiesto di papà. Papà sta bene, continua i suoi controlli ogni 8 mesi ma il periodo brutto è passato.
Faccio un po' di chiarezza.
La mia ex l'ho conosciuta, sposata, nel giugno 2012, si è separata un annetto dopo, quindi, per un anno, ho fatto l'amante. Tra le cose belle, la situazione che vivevo (perennemente nascosto e messo da parte, per forza di cose direi) mi ha totalmente cambiato. Gli anni dopo, 3,li ho vissuti con la presenza nella vita della mia ragazza, dell'ex marito e padre. Sono un tipo geloso e possessivo e in questa situazione è aumentato il tutto, tant'è che, nonostante fossimo ancora innamorati, la mia ex è arrivata a lasciarmi.. Sia perché non riuscivo a vedere i due figli come suoi ma di entrambi e sopratutto perché, per i bimbi, non sono riuscito mai ad andare a conviverci (cosa chiesta da lei per molto). Ho sofferto molto. Forse troppo.
Federica l'ho conosciuta allo stadio (juventini fino al midollo). È iscritta all'albo, so dove lavora. Tutto regolare, quindi. Lei è cresciuta con la teoria della mamma.. "l'uomo ha sempre ragione" . Non credo che le sua professione implichi l'impossibilità di sbagliare.
Per "vita parallela" del suo ex, intendo alla nostra, a una vita normale.
"si vedevano ogni due settimane " l'ho spiegato per far capire che non convivevano, ma che avevano una storia "a distanza di un'ora" . Quando Federica ha saputo che il suo ex era tornato a spacciare, per il suo modo di essere (gli aveva detto che spacciava anni prima di mettersi con lei, ma io, non ci metterei la mano sul fuoco, anzi.), non è riuscita a lasciarlo perché era l'unica cosa buona nella vita di lui, diciamo che ha uno spirito da crocerossina. All'inizio, l'intento suo, era quello di cercare di metterlo sulla retta via.
Per il tradimento di Tropea la penso come lei, parlo di paradosso perché, concretamente, lei stava con lui ancora.. Anche se io e lei ci frequentavamo da un mesetto.
Non so se c'è un modo di vedere tutto questo diversamente, so che, ad oggi (solo ora lei ha capito che lui, scusi il francesismo, l'ha presa per il culo 10 anni.. Lei lo manteneva pure economicamente, gli dava soldi perché "troppo buona" e lui, da buon manipolatore, ci ha saputo fare.
Il problema è che io, come detto, non mi sono sentito difeso, mi sono sentito tradito e non mi capacito come lei possa essere stata felice con un personaggio del genere.
Ci sto proprio male, non voglio perderla, ma stare male ogni giorni è un suicidio lento.
Grazie ancora, Federico
Intanto, la Ringrazio per avermi risposto e chiesto di papà. Papà sta bene, continua i suoi controlli ogni 8 mesi ma il periodo brutto è passato.
Faccio un po' di chiarezza.
La mia ex l'ho conosciuta, sposata, nel giugno 2012, si è separata un annetto dopo, quindi, per un anno, ho fatto l'amante. Tra le cose belle, la situazione che vivevo (perennemente nascosto e messo da parte, per forza di cose direi) mi ha totalmente cambiato. Gli anni dopo, 3,li ho vissuti con la presenza nella vita della mia ragazza, dell'ex marito e padre. Sono un tipo geloso e possessivo e in questa situazione è aumentato il tutto, tant'è che, nonostante fossimo ancora innamorati, la mia ex è arrivata a lasciarmi.. Sia perché non riuscivo a vedere i due figli come suoi ma di entrambi e sopratutto perché, per i bimbi, non sono riuscito mai ad andare a conviverci (cosa chiesta da lei per molto). Ho sofferto molto. Forse troppo.
Federica l'ho conosciuta allo stadio (juventini fino al midollo). È iscritta all'albo, so dove lavora. Tutto regolare, quindi. Lei è cresciuta con la teoria della mamma.. "l'uomo ha sempre ragione" . Non credo che le sua professione implichi l'impossibilità di sbagliare.
Per "vita parallela" del suo ex, intendo alla nostra, a una vita normale.
"si vedevano ogni due settimane " l'ho spiegato per far capire che non convivevano, ma che avevano una storia "a distanza di un'ora" . Quando Federica ha saputo che il suo ex era tornato a spacciare, per il suo modo di essere (gli aveva detto che spacciava anni prima di mettersi con lei, ma io, non ci metterei la mano sul fuoco, anzi.), non è riuscita a lasciarlo perché era l'unica cosa buona nella vita di lui, diciamo che ha uno spirito da crocerossina. All'inizio, l'intento suo, era quello di cercare di metterlo sulla retta via.
Per il tradimento di Tropea la penso come lei, parlo di paradosso perché, concretamente, lei stava con lui ancora.. Anche se io e lei ci frequentavamo da un mesetto.
Non so se c'è un modo di vedere tutto questo diversamente, so che, ad oggi (solo ora lei ha capito che lui, scusi il francesismo, l'ha presa per il culo 10 anni.. Lei lo manteneva pure economicamente, gli dava soldi perché "troppo buona" e lui, da buon manipolatore, ci ha saputo fare.
Il problema è che io, come detto, non mi sono sentito difeso, mi sono sentito tradito e non mi capacito come lei possa essere stata felice con un personaggio del genere.
Ci sto proprio male, non voglio perderla, ma stare male ogni giorni è un suicidio lento.
Grazie ancora, Federico
[#3]
Caro utente,
non è utile parlare di una donna sulla quale abbiamo solo le sue affermazioni, se non al fine di richiamare lei stesso alla realtà, procedimento indispensabile per cominciare a gestire al meglio la sua vita, perché non sia più "un suicidio lento".
Non importa sapere dove una persona lavora per affermare che è psicologo, medico, ingegnere o avvocato, e nemmeno sapere che è iscritta a fantasiosi "albi" gestiti da privati, come quelli dei counselor, dei "medici naturopati" e così via.
E' importante, invece, appurare la sua iscrizione al relativo Albo gestito dallo Stato e considerarne le conoscenze e le prassi di vita, ossia le cose che sa e che mette in pratica.
Lei scrive: "Non credo che la sua professione implichi l'impossibilità di sbagliare".
La totale impossibilità di sbagliare non è concessa ad alcun essere umano, ma una serie di idee e comportamenti che rivelano una totale incompetenza sono cosa diversa.
Chi si farebbe seguire da un cardiologo che fuma, beve, fa vita sregolata?
Da un ingegnere che non sa cosa sia il cemento armato, chi farebbe costruire una casa?
Se qualcuno le dice che fa il pilota di Formula Uno, ma alla prova non sa nemmeno guidare, lei gli crede?
Nella lettera precedente e in questa, lei fornisce elementi che rendono incredibile il fatto che la donna di cui parla abbia frequentato la facoltà di Psicologia, abbia svolto il prescritto tirocinio e superato l'Esame di Stato.
Ancora meno credibile appare che possa curare dei pazienti (o si occupa di un campo diverso dalla clinica? Quale?) una persona della quale lei scrive che è stata preda per anni di un manipolatore, e che "è cresciuta con la teoria della mamma.. "l'uomo ha sempre ragione"" .
Caro utente, i manipolatori, uno psicologo li riconosce a colpo d'occhio. E forse in qualche remoto paese del Terzo Mondo gli analfabeti seguono la teoria del maschio che ha sempre ragione; in Italia certamente no, né mamme, né figlie, e meno che mai persone che hanno studiato proprio la disciplina che impone di uscire dagli stereotipi.
Sembrerebbe, da questi suoi ingenui equivoci, che lei stesso non abbia studiato e non possieda gli strumenti specifici di una professione: è così?
Da questi suoi processi mentali "nebbiosi" scaturiscono tratti di dissonanza cognitiva che possono farle solo male: scambia per una persona "troppo buona", addirittura una "crocerossina", una donna che sta con uno spacciatore? E che "gli dava soldi"? Apra gli occhi, Federico. Di soldi uno spacciatore non ha bisogno: li prende da quelli a cui fornisce la "merce"...
Caro Federico, tutti gli psicologi hanno studiato gli effetti tragici e devastanti della droga; molti si occupano di tossicodipendenti, e le assicuro che nessuna pietà sorge in noi per chi spaccia.
Come le ho già scritto, lei deve guardare profondamente in sé stesso per capire quali sono i suoi valori morali. Non si faccia fuorviare da strane "crocerossine" con la croce capovolta...
Altre oscurità scaturiscono dalle sue vicende del 2012, l'anno in cui lei ha perso sua madre. Allora ci scriveva di una relazione con una ragazza; adesso risulta che era la moglie di un altro? Ed ecco ancora una frase oscura: "non riuscivo a vedere i due figli come suoi ma di entrambi". Di chi, esattamente? Anche di lei, Federico? O del padre naturale, come in effetti erano? La ragazza cercava di farle credere qualcosa di diverso?
Le ripeto che solo facendo chiarezza in sé stesso, senza più "aggiustare" fantasiosamente la realtà, potrà uscire dalla sofferenza e dalle scelte sbagliate.
Auguri, e rallegramenti per la recuperata salute di suo padre.
non è utile parlare di una donna sulla quale abbiamo solo le sue affermazioni, se non al fine di richiamare lei stesso alla realtà, procedimento indispensabile per cominciare a gestire al meglio la sua vita, perché non sia più "un suicidio lento".
Non importa sapere dove una persona lavora per affermare che è psicologo, medico, ingegnere o avvocato, e nemmeno sapere che è iscritta a fantasiosi "albi" gestiti da privati, come quelli dei counselor, dei "medici naturopati" e così via.
E' importante, invece, appurare la sua iscrizione al relativo Albo gestito dallo Stato e considerarne le conoscenze e le prassi di vita, ossia le cose che sa e che mette in pratica.
Lei scrive: "Non credo che la sua professione implichi l'impossibilità di sbagliare".
La totale impossibilità di sbagliare non è concessa ad alcun essere umano, ma una serie di idee e comportamenti che rivelano una totale incompetenza sono cosa diversa.
Chi si farebbe seguire da un cardiologo che fuma, beve, fa vita sregolata?
Da un ingegnere che non sa cosa sia il cemento armato, chi farebbe costruire una casa?
Se qualcuno le dice che fa il pilota di Formula Uno, ma alla prova non sa nemmeno guidare, lei gli crede?
Nella lettera precedente e in questa, lei fornisce elementi che rendono incredibile il fatto che la donna di cui parla abbia frequentato la facoltà di Psicologia, abbia svolto il prescritto tirocinio e superato l'Esame di Stato.
Ancora meno credibile appare che possa curare dei pazienti (o si occupa di un campo diverso dalla clinica? Quale?) una persona della quale lei scrive che è stata preda per anni di un manipolatore, e che "è cresciuta con la teoria della mamma.. "l'uomo ha sempre ragione"" .
Caro utente, i manipolatori, uno psicologo li riconosce a colpo d'occhio. E forse in qualche remoto paese del Terzo Mondo gli analfabeti seguono la teoria del maschio che ha sempre ragione; in Italia certamente no, né mamme, né figlie, e meno che mai persone che hanno studiato proprio la disciplina che impone di uscire dagli stereotipi.
Sembrerebbe, da questi suoi ingenui equivoci, che lei stesso non abbia studiato e non possieda gli strumenti specifici di una professione: è così?
Da questi suoi processi mentali "nebbiosi" scaturiscono tratti di dissonanza cognitiva che possono farle solo male: scambia per una persona "troppo buona", addirittura una "crocerossina", una donna che sta con uno spacciatore? E che "gli dava soldi"? Apra gli occhi, Federico. Di soldi uno spacciatore non ha bisogno: li prende da quelli a cui fornisce la "merce"...
Caro Federico, tutti gli psicologi hanno studiato gli effetti tragici e devastanti della droga; molti si occupano di tossicodipendenti, e le assicuro che nessuna pietà sorge in noi per chi spaccia.
Come le ho già scritto, lei deve guardare profondamente in sé stesso per capire quali sono i suoi valori morali. Non si faccia fuorviare da strane "crocerossine" con la croce capovolta...
Altre oscurità scaturiscono dalle sue vicende del 2012, l'anno in cui lei ha perso sua madre. Allora ci scriveva di una relazione con una ragazza; adesso risulta che era la moglie di un altro? Ed ecco ancora una frase oscura: "non riuscivo a vedere i due figli come suoi ma di entrambi". Di chi, esattamente? Anche di lei, Federico? O del padre naturale, come in effetti erano? La ragazza cercava di farle credere qualcosa di diverso?
Le ripeto che solo facendo chiarezza in sé stesso, senza più "aggiustare" fantasiosamente la realtà, potrà uscire dalla sofferenza e dalle scelte sbagliate.
Auguri, e rallegramenti per la recuperata salute di suo padre.
[#4]
Utente
Scusi eh, ma il mio intento nello scrivere un consulto qui, era quello di trovare un consiglio per me. Che lei va oltre e non parla di me, non mi pare corretto. Federica è iscritta regolarmente all'albo da 11 anni e non glielo dico "per sentito dire". Il suo ex è spacciatore d'erba, canne. Che poi, possa trovare difficile che una psicologa non sia riuscita a capire che tipo di persona fosse questo, ok (più o meno l'ha conosciuto appena dopo la laurea), ma che questo possa implicare il suo giudizio che la porta a pensare che la ragazza in questione non sia iscritta all'albo, che io debba aprire gli occhi e cose varie, mi sembrano giudizi (su due nozioni dette)e non consigli. Il tema principale sono io e come vivo la situazione. La ringrazio comunque per il tempo dedicatoMi.
[#5]
Caro utente,
forse non ha letto con attenzione la mia risposta, dove appunto le chiarivo che di lei e della sua vita possiamo occuparci, da qui; non dandole "consigli" (gli psicologi non danno consigli), ma invitandola a guardare la realtà per come realmente si presenta, senza artifici e fantasie migliorative che possono soltanto fuorviarla.
Sono certa che anche la sua "resistenza" cederà il passo alla salvaguardia di sé stesso e del suo benessere.
Ancora auguri.
forse non ha letto con attenzione la mia risposta, dove appunto le chiarivo che di lei e della sua vita possiamo occuparci, da qui; non dandole "consigli" (gli psicologi non danno consigli), ma invitandola a guardare la realtà per come realmente si presenta, senza artifici e fantasie migliorative che possono soltanto fuorviarla.
Sono certa che anche la sua "resistenza" cederà il passo alla salvaguardia di sé stesso e del suo benessere.
Ancora auguri.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.7k visite dal 11/07/2020.
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