Quanto può influire nelle scelte il giudizio altrui?
Salve, vi scrivo in quanto vorrei avere un vostro consiglio esperto.
Dopo quasi un anno di relazione decido, con entusiasmo e normale ansia, di presentare per la prima volta il mio ragazzo alla mia famiglia.
Tuttavia le mie aspettative non vanno come sperate.
Mio padre approfitta dei momenti in cui il mio ragazzo va in bagno o esce fuori per fumare una sigaretta per fare battute poco spiacevoli e ridere di lui cercando anche consensi da parte dei miei altri cognati.
Inizia a dirmi che insieme siamo proprio una brutta coppia, che potevo trovare di meglio, che proprio basso e con gli occhiali dovevo trovarmelo.
Nonostante l’infondatezza della sua tesi, non ce l’ho fatta a farmi scivolare addosso il suo giudizio.
Mi sono sentita molto ferita e delusa per tanta bassezza e superficialità, anche perché credo che un padre dovrebbe soffermarsi su altro, ossia al modo in cui un ragazzo guarda e tratta la propria figlia, come la fa sentire.
Io sono consapevole che mio padre sia una persona molto critica e narcisista che ripercuote su di me, mia madre e le mie sorelle tutti suoi standard e insoddisfazioni, sminuendoci sempre.
Tuttavia, mentre per altre mie scelte ho sempre avuto il coraggio di seguire me stessa, nonostante le sue critiche, in questo caso mi ha scombussolato portandomi ad un dolore anche esagerato.
Ho iniziato a vedere nel mio ragazzo tutti i difetti a cui prima non davo importanza fino a non riuscire più a vivermi con serenità la relazione e a preoccuparmi di cosa la gente potesse pensarci nel vederci, complessandomi di ciò anche la notte facendo sogni del genere.
Ho continuato la relazione qualche altro mese ma poiché i miei pensieri non miglioravano ho scelto qualche settimana fa di interrompere la relazione poiché merita una ragazza che lo ami totalmente e che e lo valorizzi e accetti del tutto, così come lui ha sempre fatto con me.
Tuttavia non riesco a spiegare il meccanismo che mi si è innescato dentro dopo quell’infelice commento.
Siccome già di mio sono sempre stata molto diffidente e paurosa nei confronti delle relazioni, nutrendo sempre infiniti dubbi e paure che per una volta stavo cercando di sconfiggere, la rilevanza che il suo commento ha avuto su di me può essere dovuto al fatto che di mio ho una personalità molto ansiosa circa le relazioni e quindi è come se dentro di me si fosse accesso un campanello di allarme?
Oppure la mia reazione può essere dovuta al fatto che forse in fondo manco io sono sicura totalmente della relazione e quindi al primo ostacolo ho preferito fuggire?
Fatto sta che da quanto ho interrotto la relazione sono tormentata da brutti pensieri che mi dicono che sono una persona debole e viscida che non merita amore.
Ho perenni sensi di colpa.
La mia ansia è peggiorata e da giorni ormai soffro di ansia costante che spesso si converte in attacchi di panico.
Cosa mi consigliate?
Grazie mille.
Cordiali saluti.
Dopo quasi un anno di relazione decido, con entusiasmo e normale ansia, di presentare per la prima volta il mio ragazzo alla mia famiglia.
Tuttavia le mie aspettative non vanno come sperate.
Mio padre approfitta dei momenti in cui il mio ragazzo va in bagno o esce fuori per fumare una sigaretta per fare battute poco spiacevoli e ridere di lui cercando anche consensi da parte dei miei altri cognati.
Inizia a dirmi che insieme siamo proprio una brutta coppia, che potevo trovare di meglio, che proprio basso e con gli occhiali dovevo trovarmelo.
Nonostante l’infondatezza della sua tesi, non ce l’ho fatta a farmi scivolare addosso il suo giudizio.
Mi sono sentita molto ferita e delusa per tanta bassezza e superficialità, anche perché credo che un padre dovrebbe soffermarsi su altro, ossia al modo in cui un ragazzo guarda e tratta la propria figlia, come la fa sentire.
Io sono consapevole che mio padre sia una persona molto critica e narcisista che ripercuote su di me, mia madre e le mie sorelle tutti suoi standard e insoddisfazioni, sminuendoci sempre.
Tuttavia, mentre per altre mie scelte ho sempre avuto il coraggio di seguire me stessa, nonostante le sue critiche, in questo caso mi ha scombussolato portandomi ad un dolore anche esagerato.
Ho iniziato a vedere nel mio ragazzo tutti i difetti a cui prima non davo importanza fino a non riuscire più a vivermi con serenità la relazione e a preoccuparmi di cosa la gente potesse pensarci nel vederci, complessandomi di ciò anche la notte facendo sogni del genere.
Ho continuato la relazione qualche altro mese ma poiché i miei pensieri non miglioravano ho scelto qualche settimana fa di interrompere la relazione poiché merita una ragazza che lo ami totalmente e che e lo valorizzi e accetti del tutto, così come lui ha sempre fatto con me.
Tuttavia non riesco a spiegare il meccanismo che mi si è innescato dentro dopo quell’infelice commento.
Siccome già di mio sono sempre stata molto diffidente e paurosa nei confronti delle relazioni, nutrendo sempre infiniti dubbi e paure che per una volta stavo cercando di sconfiggere, la rilevanza che il suo commento ha avuto su di me può essere dovuto al fatto che di mio ho una personalità molto ansiosa circa le relazioni e quindi è come se dentro di me si fosse accesso un campanello di allarme?
Oppure la mia reazione può essere dovuta al fatto che forse in fondo manco io sono sicura totalmente della relazione e quindi al primo ostacolo ho preferito fuggire?
Fatto sta che da quanto ho interrotto la relazione sono tormentata da brutti pensieri che mi dicono che sono una persona debole e viscida che non merita amore.
Ho perenni sensi di colpa.
La mia ansia è peggiorata e da giorni ormai soffro di ansia costante che spesso si converte in attacchi di panico.
Cosa mi consigliate?
Grazie mille.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
ho letto anche l'altra sua lettera e le risposte della mia collega dott.ssa Brunialti.
Per noi, da qui, quale sia il suo problema è abbastanza evidente.
Ma proprio perché lei si ostina a non vederlo, un percorso psicologico risulta indispensabile.
Le faccio tanti auguri.
ho letto anche l'altra sua lettera e le risposte della mia collega dott.ssa Brunialti.
Per noi, da qui, quale sia il suo problema è abbastanza evidente.
Ma proprio perché lei si ostina a non vederlo, un percorso psicologico risulta indispensabile.
Le faccio tanti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 820 visite dal 11/07/2020.
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