Come gestire parenti invadenti

Salve, io sono sposata e ho due figli di 6 e 3 anni.
Premetto che dal momento del mio matrimonio ci sono sempre stati problemi con mia suocera, che con tue tecniche riusciva a farmi litigare con mio marito.
Negli ultimi anni è stata colpita dal una demenza per cui è finito il problema, ma ne e iniziato uno maggiore.
La sorella di mio marito (molto piu grande di lui) a preso in mano la gestione di mia suocera senza chiedere pareri ai fratelli.
Il problema è che le sue scelte stanno interferendo notevolmente sulla mia gestione famigliare e anche sulla mia armonia con mio marito.
Per farla breve è una vita attaccata ad un calendario dove noi che lavoriamo ci ritroviamo tutti i week end occupati dall impegno della gestione suocera (una settimana sabato e la seguente domenica) e in estate la cosa mi pesa moltissimo.
Non c è libertà nemmeno di pensiero, perché non mi posso permettere di esprimermi in merito a questa gestione invadente e assurda in quanto io "non sono nessuno".
Io mi ritrovo ad esporre a mio marito il mio malcontento ma mi scontro con un muro di gomma... (lui e molto sucube alle decisioni di sua sorella).
Io mi sento intrappolata in una vita di cui non ho potere decisionale e che non mi permette di vivere la mia famiglia come vorrei perche sostanzialmente mi ritrovo sola con i miei figli ma... io vorrei stare anche con mio marito.
Io sono solo libera di dare il ben servito a mio marito o libera di sopportare.
Possibile non ci sia altro modo per risolvere la situazione?
Ormai ho paura di ammalarmi per questa situazione.
Sono in costante stress e in piu vorrei tanto poter dire a tutti quello.
che penso e sopratutto vorrei essere ascoltata.
La cognata non ha la mia stessa situazione famigliare ha un figlio adulto e sposato e lei È pensionata, idem suo marito.
Lei la sua famiglia se l è goduta io non posso per queste sue decisioni.
Come posso uscirne?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

non ho compreso come mai per Lei sia un'invasione da parte dei parenti questa situazione; Suo marito e sua sorella non si sono accordati per prendersi cura a turni della mamma malata?

Secondo Lei ci sono altre soluzioni? Se sì, quali?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Elisabetta Fazzari Psicologo, Psicoterapeuta 22
salve gentile signora,
mi colpisce molto questa frase:
<<<io sono solo libera di dare il ben servito a mio marito o libera di sopportare.>>>
C'è una via di mezzo: lottare per quello che si vuole ottenere.
Se suo marito fino ad ora non l'ha ascoltata perchè?
Crede di aver lottato con tenacia o con arrendevolezza?
Provi nuovamente a farsi ascoltare, e trovi il coraggio di dire quello che pensa, sia con il marito che con la cognata.
Contratti per un'alternativa soddisfacente, a volte sono le emozioni e i pensieri repressi che ci fanno stare male.
Ci faccia sapere, se le va, come è andata.
In bocca al lupo!

Dr.ssa Elisabetta Fazzari
Psicologa,Psicoterapeuta

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio moltissimo le vostre cortesi risposte.
Per rispondere alla dott.ssa Angela posso affermare che non c è sto un vero accordo ma una scelta della sorella e un assenso passivo di mio marito che per altro vorrebbe un altro tipo di gestione ma non riesce ad imporsi scontrandosi con quasi un altro genitore data la differenza di eta di piu di 20 anni.
Alla Dott.ssa Elisabetta rispondo, invece, che ho provato con molta tenacia a cambiare le cose ma alla fine il risultato e stato quello di litigare con entrambi ( cognata e marito). Da un lato il marito non è d accordo con il tipo di scelta fatto dalla sorella ma... nello stesso tempo non vuole e forse nemmeno riesce ad imporsi per il quieto vivere quindi... diventando poi io la causa di tensioni se la prende con me. E lei a sua volta non accetta nessun altra alternativa che non sia decisione propria , anzi svalorizza con tenacia anche i sentimenti altrui ( soprattutto i miei). Non penso ci siano altre scelte se non quella di sopportare o abbandonare il campo...