Depressione?
Salve, sono una studentessa di 22 anni e da un mesetto circa sento di avere un problema.
Come ogni estate mi sono ricominciate le sensazioni ansiose che mi hanno portato a riandare dalla psicoterapeuta (che chiamo sempre nello stesso periodo) solo che quest' anno c'è di più.
Ho sempre avuto paura dell'idea della depressione (un pozzo nero che ti toglie la voglia di vivere e tutte le cose belle) e del suicidio dopo che un mio conoscente ha commesso questo gesto.
Ora però ho paura di averla anche io e cerco sempre i sintomi su internet, il problema è che anche al contrario risulta sempre quello (nel senso che se scrivo i sintomi che sento trovo proprio depressione) infatti mi è diminuito tantissimo l'appetito e ci sono giorni in cui mi sveglio con la sensazione di dover piangere senza motivo e questa persiste per tutto il giorno andandosene via la sera e lasciandomi in uno stato di apatia.
La sensazione è veramente fastidiosa, come se stessi per piangere mentre faccio un discorso davanti a un pubblico per dire, è una sorta di stimolo al pianto che mi fa sentire a disagio con me e con gli altri.
Le uniche persone con cui riesco a sfogarlo sono mia madre e la mia ragazza da cui cerco rassicurazioni ma che temo a lungo andare di spaventare con queste crisi di pianto e paure.
Io voglio tornare quella di prima, che vive nel presente, che progetta un futuro, che ride, si commuove e più di tutto vive serenamente.
Con la psicoterapeuta stiamo provando ad indagare le cause di questo disagio ma ho paura che magari stiamo prendendo sotto gamba la cosa, lei qualche volta ha parlato di ansia o cose così ma non mi ha mai dato una diagnosi e questo mi fa pensare che questi sintomi potrebbero essere correlati ad altro.
Come ogni estate mi sono ricominciate le sensazioni ansiose che mi hanno portato a riandare dalla psicoterapeuta (che chiamo sempre nello stesso periodo) solo che quest' anno c'è di più.
Ho sempre avuto paura dell'idea della depressione (un pozzo nero che ti toglie la voglia di vivere e tutte le cose belle) e del suicidio dopo che un mio conoscente ha commesso questo gesto.
Ora però ho paura di averla anche io e cerco sempre i sintomi su internet, il problema è che anche al contrario risulta sempre quello (nel senso che se scrivo i sintomi che sento trovo proprio depressione) infatti mi è diminuito tantissimo l'appetito e ci sono giorni in cui mi sveglio con la sensazione di dover piangere senza motivo e questa persiste per tutto il giorno andandosene via la sera e lasciandomi in uno stato di apatia.
La sensazione è veramente fastidiosa, come se stessi per piangere mentre faccio un discorso davanti a un pubblico per dire, è una sorta di stimolo al pianto che mi fa sentire a disagio con me e con gli altri.
Le uniche persone con cui riesco a sfogarlo sono mia madre e la mia ragazza da cui cerco rassicurazioni ma che temo a lungo andare di spaventare con queste crisi di pianto e paure.
Io voglio tornare quella di prima, che vive nel presente, che progetta un futuro, che ride, si commuove e più di tutto vive serenamente.
Con la psicoterapeuta stiamo provando ad indagare le cause di questo disagio ma ho paura che magari stiamo prendendo sotto gamba la cosa, lei qualche volta ha parlato di ansia o cose così ma non mi ha mai dato una diagnosi e questo mi fa pensare che questi sintomi potrebbero essere correlati ad altro.
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Se permetti ti esprimo il mio parere personale che è anche condiviso da molti miei colleghi. Premesso che non esiste la " Malattia mentale " dato che non esiste alcun microbo che lo generi bensì esistono i Disturbi del Pensiero dovuti ad eventi frustranti accumulati nel corso della nostra vita ( In parte rimossi, cioè spostati ma pur sempre presenti ) che a causa dei " significanti emotivi " associati a essi ( Rabbia trattenuta, Sensi di Colpa, Dispiaceri, Timori e Paure ) " Dissociano " e " Scindono " il pensiero che diviene " incongruente " e genera dei Comportamenti Disfunzionali. Gli psicofarmaci riducono la percezione dei " significanti " ( che si manifestano come risultante nel " sintomo )ma non li consumano e quantomeno possono agire sulle cause frustranti accumulati nel corso del nostro vissuto. La Psicoterapia, specie se si utilizzano strumenti regressivi quali l''Ipnosi riesce a " resettare " il pensiero consumando i significanti, consentendo la rielaborazione degli eventi e quindi l'' associazione del pensiero. In altre parole, è come se tu tornando a casa dovessi trovare nella cucina tanto vapore e le pareti bagnate perché hai lasciato una pentola piena d''acqua che bolle sopra il fornello. Tu che faresti? Apriresti le finestre per eliminare il vapore, metteresti il coperchio ( lo Psicofarmaco ) sulla pentola per " comprimere la pressione " del vapore e non renderlo manifesto. Poi quando tutto il vapore nella stanza sarà tutto uscito fuori dalla finestra e le pareti si saranno asciugati ti illuderai di aver risolto. Ma dopo un po'' la pressione dell''acqua che bolle dentro la pentola farà vacillare il coperchio ( lo psicofarmaco ) e tu lo sostituirai con un coperchio più pesante ( uno Psicofarmaco più potente ). Questa storia può durare all''infinito; ogni volta cambi coperchio. E c''è sempre il rischio che la pentola " esploda ". Solo se tu vai a spegnere la " fiamma " che si nasconde " sotto " la pentola ( cioè vai a spegnere la causa profonda tramite una Psicoterapia ) potrai dire di aver " definitivamente "risolto il problema. Nel corso di una Psicoterapia si può, per un breve periodo, utilizzare anche uno Psicofarmaco ( è un po'' come " La Novalgina che abbassa la febbre ) ma non può certo sostituire la Psicoterapia ( l''antibiotico che cura ). Purtroppo la nostra società è sempre più orientata a risolvere gli " effetti " e non le " cause " che sono più impegnative da risolvere. Vi sono poi delle vere Malattie Mediche su base metabolica, anatomica ( es. lesioni da trauma cranico, Tumori, ecc), microbica ( Meningiti ecc ) la cui cura deve essere affidata solo e soltanto al Medico e non certo allo Psicologo Psicoterapeuta a cui però andrebbero di diritto affidati i Disturbi del Pensiero. Spero di aver fatto chiarezza, una volta per tutte, su questo ricorrente argomento, che purtroppo spesso si presta a scelte confusionali da parte degli Utenti che " soffrono di dispiaceri " confondendo il " malessere psicologico " per il " dolore fisico di una malattia bisognioso di cure Mediche " e ciò prolunga all''infinito la risoluzione dei Disturbi Psicologici. Inoltre tengo a precisare che la FISIOANALOGIA BENEMEGLIANA ha messo in evidenza che il terreno psichico disfunzionale intriso di dispiaceri favorisce l'insorgere del dolore fisico che si manifesta tramite una Somatizzazione fino ad evolvere in una Malattia fisica.Dopo questa lunga premessa l'unico consiglio che ritengo di darti è di esplorare in profondità le frusrazioni subite ( specie nel periodo estivo ) con una adeguata Psicoerapia al fine di resettare il tuo vissuto dove risiedono le cause del tuo malessere. Ciao, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dr. Artabano Febo
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo della risposta. Con la psicoterapeuta stiamo provando ad indagare e mi rendo conto che sia la cosa giusta da fare anche se dolorosa certe volte ( non per i miei vissuti in quanto ho avuto una vita direi molto serena ma per la mia attitudine a voler sempre rendere felici gli altri) tuttavia non riesco ad allontanarmi dalle ricerche ossessionanti su internet. Partono al mattino appena mi sveglio e finiscono la sera al momento di andare a dormire . Queste ricerche mi tolgono tutto il piacere di fare le altre cose che ho sempre amato come disegnare o uscire con amici anche se continuo ad avere una vita sociale. Capisco benissimo il suo discorso sul preoccuparsi di sintomi fisici che in realtà derivano da quelli psicologici ma non ne posso fare a meno , è come se avessi una fobia della depressione . Se mi sento stanca perché ho magari riposato meno per uscire la sera penso " depressione" , se sono annoiata penso "depressione" se sono triste penso " depressione" in maniera ossessiva fino a farmi credere che questo potrà rovinarmi la vita e analizzo in continuazione i miei pensieri per vedere se ho pensieri depressivi o se mi sta piacendo o meno una cosa . Il fatto adesso di aver notato anche sintomi fisici come una completa mancanza di appetito e a volte una sonnolenza diurna mi fanno preoccupare non poco . Tuttavia capisco anche che ai suoi occhi questo ha tutt'altra valenza rispetto a come le interpreta il mio cervello e riconosco di dover approfondire il percorso con la psicoterapeuta ( attualmente non ho mai preso farmaci ne la mia psicoterapeuta mi ha mai detto di rivolgermi a uno psichiatra) che a quanto ho capito si occupa di psicoterapia breve o dinamica e spero che questo percorso mi possa essere d'aiuto .
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 05/07/2020.
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