Come smettere di mentire?
Buongiorno, da un mese a questa parte il peso sulle mie spalle è diventato insostenibile, sono fidanzato da 12 anni e sposato da 7 e ho buttato alle ortiche il mio matrimonio e la mia famiglia, per quel che ho letto in giro sono praticamente un bugiardo patologico, nel senso che per qualsiasi cosa, edulcoro la verità aggiungo particolari non veri...ho deciso di smettere di mentire così ho raccontato tutto a mia moglie, facendomi lasciare, il problema è che ad ogni discorso, per cui vado sotto pressione o mi sento in difficoltà, nonostante la mia volontà di smettere, inizio in automatico a mentire, vorrei smettere definitivamente, magari per provare a recuperare il mio matrimonio solo che da solo come ho già spiegato non riesco, cosa posso fare?
Vi ringrazio e attendo una vostra risposta!
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"ad ogni discorso, per cui vado sotto pressione o mi sento in difficoltà, nonostante la mia volontà di smettere, inizio in automatico a mentire"
Gentile Utente,
da quanto ci scrive, pare che la bugia le serva per attenuare l'ansia e lo stress provati in determinate situazioni e, dunque, sia oramai diventata un'abitudine, se non una vera e propria assuefazione.
Che fare?
Un primo importante passo lo ha già compiuto con l'aver preso consapevolezza del problema e delle spiacevoli conseguenze che ne derivano per Lei e per chi le sta vicino.
Ciò che serve ora è una forte motivazione al cambiamento e un serio impegno nella sua "costruzione".
Dal mio punto di vista, sarebbe opportuno farsi affiancare in questo compito da uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti da un lato ad indagare le motivazioni e i vantaggi che hanno fatto sì che si strutturasse tale tipo di comportamento, e d'altro canto a capire come fare a liberarsi da questa disfunzionale compulsione.
Cordialità.
Gentile Utente,
da quanto ci scrive, pare che la bugia le serva per attenuare l'ansia e lo stress provati in determinate situazioni e, dunque, sia oramai diventata un'abitudine, se non una vera e propria assuefazione.
Che fare?
Un primo importante passo lo ha già compiuto con l'aver preso consapevolezza del problema e delle spiacevoli conseguenze che ne derivano per Lei e per chi le sta vicino.
Ciò che serve ora è una forte motivazione al cambiamento e un serio impegno nella sua "costruzione".
Dal mio punto di vista, sarebbe opportuno farsi affiancare in questo compito da uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti da un lato ad indagare le motivazioni e i vantaggi che hanno fatto sì che si strutturasse tale tipo di comportamento, e d'altro canto a capire come fare a liberarsi da questa disfunzionale compulsione.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.1k visite dal 03/07/2020.
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