Quali sono le possibili cause? necessito di un consulto esterno?
Buongiorno,
chiedo gentilmente un suggerimento riguardo la condizione particolare che mi porto ormai da anni dietro, arrivando ad un punto in cui non mi è possibile avere alcuna interazione sociale con estranei senza sentirmi male.
Sono ormai cinque anni che ne soffro, e non ho mai potuto chiedere aiuto visto lo scetticismo da parte dei miei parenti a riguardo, ma ora cercherò di descrivere al meglio possibile ciò che io identifico ormai come un problema... non riesco in alcun modo ad uscire da sola, nemmeno per pochi metri e in un luogo a me conosciuto, senza provare uno stato di ansia generalizzato che si presenta con tremori incontrollati, sudore, e pensieri ricorrenti a come gli altri mi giudichino o possano vedere, cosa ancora più accentuata se in presenza del sesso opposto, con il quale ho un rapporto abbastanza conflittuale senza alcun motivo apparente - ho infatti un particolare tipo di pensiero, che non so definire se ossessivo o meno in merito, secondo cui l'uomo viene ricondotto a pensieri di violenza generale sotto un profilo sessuale, che mi porta a una paura generale, basti pensare come spesso mi è capitato di convincermi di essere osservata o seguita da persone totalmente sconosciute, e nel momento in cui sono andata a riferire ciò a chi mi stava intorno, sono stata persino presa per fuori di testa.
Non so se questo poi possa essere anche ricondotto a una vergogna verso il mio corpo e dello sguardo maschile che può ricevere, ogni volta infatti mi sento sporca e inadeguata, arrivando letteralmente a scappare in situazioni di vita quotidiana-.
La situazione riportata in precedenza inoltre si presenta solo nel caso in cui io mi trovi con persone a me sconosciute, o comunque con cui ho poco rapporto; in altri contesti familiari e con amici stretti ciò non si presenta per nulla.
Questo mi porta quindi a non riuscire ad iniziare alcuna attività da me desiderata, visto il presentarsi di un'ansia sia prima - arrivando persino a non dormire - che nel mentre, ho provato infatti a "buttarmi" ma dopo poco non riuscendo più a tenermi sotto controllo, dopo cinque minuti me ne sono andata.
Vorrei onestamente provare ad uscire da questo guscio ma qualcosa mi blocca costantemente, e proprio questa frustrazione mi porta ad avere attacchi di pianto e rabbia verso me stessa, andando ad arrivare ad una sottile forme di autolesionismo, con morsi e graffi sulle mani, come forma di calmante.
Più volte ho esposto questo problema a coloro che mi circondano, ricevendo come risposta che questo è un problema passeggero o comunque di poca importanza, per cui onestamente non so più cosa pensare, e se quindi sono io in questo caso il problema e la mia mancata volontà, come mi è stato ripetuto più volte.
chiedo gentilmente un suggerimento riguardo la condizione particolare che mi porto ormai da anni dietro, arrivando ad un punto in cui non mi è possibile avere alcuna interazione sociale con estranei senza sentirmi male.
Sono ormai cinque anni che ne soffro, e non ho mai potuto chiedere aiuto visto lo scetticismo da parte dei miei parenti a riguardo, ma ora cercherò di descrivere al meglio possibile ciò che io identifico ormai come un problema... non riesco in alcun modo ad uscire da sola, nemmeno per pochi metri e in un luogo a me conosciuto, senza provare uno stato di ansia generalizzato che si presenta con tremori incontrollati, sudore, e pensieri ricorrenti a come gli altri mi giudichino o possano vedere, cosa ancora più accentuata se in presenza del sesso opposto, con il quale ho un rapporto abbastanza conflittuale senza alcun motivo apparente - ho infatti un particolare tipo di pensiero, che non so definire se ossessivo o meno in merito, secondo cui l'uomo viene ricondotto a pensieri di violenza generale sotto un profilo sessuale, che mi porta a una paura generale, basti pensare come spesso mi è capitato di convincermi di essere osservata o seguita da persone totalmente sconosciute, e nel momento in cui sono andata a riferire ciò a chi mi stava intorno, sono stata persino presa per fuori di testa.
Non so se questo poi possa essere anche ricondotto a una vergogna verso il mio corpo e dello sguardo maschile che può ricevere, ogni volta infatti mi sento sporca e inadeguata, arrivando letteralmente a scappare in situazioni di vita quotidiana-.
La situazione riportata in precedenza inoltre si presenta solo nel caso in cui io mi trovi con persone a me sconosciute, o comunque con cui ho poco rapporto; in altri contesti familiari e con amici stretti ciò non si presenta per nulla.
Questo mi porta quindi a non riuscire ad iniziare alcuna attività da me desiderata, visto il presentarsi di un'ansia sia prima - arrivando persino a non dormire - che nel mentre, ho provato infatti a "buttarmi" ma dopo poco non riuscendo più a tenermi sotto controllo, dopo cinque minuti me ne sono andata.
Vorrei onestamente provare ad uscire da questo guscio ma qualcosa mi blocca costantemente, e proprio questa frustrazione mi porta ad avere attacchi di pianto e rabbia verso me stessa, andando ad arrivare ad una sottile forme di autolesionismo, con morsi e graffi sulle mani, come forma di calmante.
Più volte ho esposto questo problema a coloro che mi circondano, ricevendo come risposta che questo è un problema passeggero o comunque di poca importanza, per cui onestamente non so più cosa pensare, e se quindi sono io in questo caso il problema e la mia mancata volontà, come mi è stato ripetuto più volte.
[#1]
le sensazioni che prova possono avere diverse cause (ansia, bassa stima, ma anche paranoia ecc)
quindi si evince la necessità di una buona diagnosi con uno specialista.
saluti
quindi si evince la necessità di una buona diagnosi con uno specialista.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 602 visite dal 02/07/2020.
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