Non riesco più a vivere bene il sesso
Salve, sono una ragazza di 20 anni e da 1 anno e mezzo sono fidanzata con un ragazzo molto dolce.
Io mi ritengo una persona un po' complicata e lui è l'unica persona che sa avere tanta pazienza e prendermi per il verso giusto.
Il nostro problema sorge nella sfera sessuale e adesso le spiego perché
All'inizio lui, nonostante venisse da una relazione di due anni, non aveva proprio idea dell'orgasmo femminile e del fatto che io, come lui, volessi arrivare all'orgasmo, che il semplice atto sessuale non poteva assolutamente soddisfarmi.
Ho impiegato la bellezza di mesi, quasi un anno, per insegnargli tutto, eppure ciononostante a volte ho come la sensazione che lui si senta costretto a farmi venire piuttosto che farlo per piacere proprio.
Le spiego ancora meglio: ho come la sensazione che lui finga che abbia voglia di farmi venire anche se lui in realtà smentisce continuamente questo mio pensiero.
Ma questo mio pensiero purtroppo è alimentato dal fatto che lui nel corso della relazione, nonostante io gli abbia spiegato tutto per filo e per segno, più volte abbia un po' preso sottogamba l'importanza che ha per me fino a che un giorno lui, dopo essere venuto, mi ha completamente lasciata a me stessa dicendo che lui era convinto che non volessi (assolutamente una scusa per svincolarsi).
Lui ha un po' questo atteggiamento di arrampicarsi sugli specchi quando si rende conto di aver fatto una cagata e cerca di risolvere spiegando a suo avviso ciò che sono stati i fatti seguendo una linea completamente illogica e contradditoria (infatti è la principale fonte di litigio).
Per farle un esempio le potrei dire che se discutiamo del fatto che a me ha dato fastidio un suo atteggiamento, magari un atteggaiemmto un po' antipatico, lui sarebbe capace di rispondermi parlando di qualcosa di completamente slegato come ad esempio dirmi che è perché si è vestito in un certo modo, e discutere diventa impossibile, solo dopo che gli ho fatto presente l'illogicità si può ritornare ad un discorso decente.
E se lei leggendo questa frase si sente confus* è proprio quello di cui sto parlando.
Ritornando al discorso di prima dicevo: da quel giorno io non riesco più a farmi toccare da lui, non so cosa mi sia preso, mi sento eccessivamente arrabbiata nei suoi confronti che l'idea che io possa fargli provare anche il minimo piacere fisico mi fa diventare nervosa perché non lo ritengo giusto.
Non so spiegarle ma è una cosa che mi parte dallo stomaco, non voglio che lui provi piacere perché io spesso e volentieri rimango a metà dell'opera e mi sento messa in secondo piano, come se il mio orgasmo non contasse come il suo.
Io so di avere un problema a gestire la rabbia, infatti vorrei seguire un percorso che mi aiuti a gestirla, ma adesso più che rabbia provo rancore e non riesco a capire se il problema sono io o se effettivamente sono diventata satura del suo atteggiamento a tratti incoerente e illogico che assume in certe circostanze.
Spero di essere stata chiara, attendo risposte.
Io mi ritengo una persona un po' complicata e lui è l'unica persona che sa avere tanta pazienza e prendermi per il verso giusto.
Il nostro problema sorge nella sfera sessuale e adesso le spiego perché
All'inizio lui, nonostante venisse da una relazione di due anni, non aveva proprio idea dell'orgasmo femminile e del fatto che io, come lui, volessi arrivare all'orgasmo, che il semplice atto sessuale non poteva assolutamente soddisfarmi.
Ho impiegato la bellezza di mesi, quasi un anno, per insegnargli tutto, eppure ciononostante a volte ho come la sensazione che lui si senta costretto a farmi venire piuttosto che farlo per piacere proprio.
Le spiego ancora meglio: ho come la sensazione che lui finga che abbia voglia di farmi venire anche se lui in realtà smentisce continuamente questo mio pensiero.
Ma questo mio pensiero purtroppo è alimentato dal fatto che lui nel corso della relazione, nonostante io gli abbia spiegato tutto per filo e per segno, più volte abbia un po' preso sottogamba l'importanza che ha per me fino a che un giorno lui, dopo essere venuto, mi ha completamente lasciata a me stessa dicendo che lui era convinto che non volessi (assolutamente una scusa per svincolarsi).
Lui ha un po' questo atteggiamento di arrampicarsi sugli specchi quando si rende conto di aver fatto una cagata e cerca di risolvere spiegando a suo avviso ciò che sono stati i fatti seguendo una linea completamente illogica e contradditoria (infatti è la principale fonte di litigio).
Per farle un esempio le potrei dire che se discutiamo del fatto che a me ha dato fastidio un suo atteggiamento, magari un atteggaiemmto un po' antipatico, lui sarebbe capace di rispondermi parlando di qualcosa di completamente slegato come ad esempio dirmi che è perché si è vestito in un certo modo, e discutere diventa impossibile, solo dopo che gli ho fatto presente l'illogicità si può ritornare ad un discorso decente.
E se lei leggendo questa frase si sente confus* è proprio quello di cui sto parlando.
Ritornando al discorso di prima dicevo: da quel giorno io non riesco più a farmi toccare da lui, non so cosa mi sia preso, mi sento eccessivamente arrabbiata nei suoi confronti che l'idea che io possa fargli provare anche il minimo piacere fisico mi fa diventare nervosa perché non lo ritengo giusto.
Non so spiegarle ma è una cosa che mi parte dallo stomaco, non voglio che lui provi piacere perché io spesso e volentieri rimango a metà dell'opera e mi sento messa in secondo piano, come se il mio orgasmo non contasse come il suo.
Io so di avere un problema a gestire la rabbia, infatti vorrei seguire un percorso che mi aiuti a gestirla, ma adesso più che rabbia provo rancore e non riesco a capire se il problema sono io o se effettivamente sono diventata satura del suo atteggiamento a tratti incoerente e illogico che assume in certe circostanze.
Spero di essere stata chiara, attendo risposte.
[#1]
è stata chiarissima
(..) l'idea che io possa fargli provare anche il minimo piacere fisico mi fa diventare nervosa perché non lo ritengo giusto.(..) è una reazione difensiva poichè gli attribuisce una mancanza di tatto e/o rispetto che lei non vuole ricambiare.
In questi casi il problema va affrontato in coppia "rinegoziando" il rapporto.
Può essere necessario un aiuto specialistico
(..) l'idea che io possa fargli provare anche il minimo piacere fisico mi fa diventare nervosa perché non lo ritengo giusto.(..) è una reazione difensiva poichè gli attribuisce una mancanza di tatto e/o rispetto che lei non vuole ricambiare.
In questi casi il problema va affrontato in coppia "rinegoziando" il rapporto.
Può essere necessario un aiuto specialistico
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 01/07/2020.
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