Stress e insoddisfazione cronica
Innanzitutto buongiorno! Sono un ragazzo di 25 anni, ed ho passato un periodo segnato da forti attacchi di panico; ora mi ritrovo con un mucchio di pensieri tristi, sul perché non riesca mai a finire niente di quel che inizio; sul perché tutti (a parte i miei amici stretti, con i quali chiaramente ho un rapporto differente e che mi vedranno, immagino, da un altro punto di vista) mi considerino un bravo ragazzo, educato (anche troppo) e gentile con chiunque, quando è una vita che mi piacerebbe essere qualcosa di differente...; sul perché mi siano sempre mancate certe cose, come un amore veramente corrisposto…quando amo, vengo sfruttato (mi sembra pazzesco doverlo ammettere, ma anche una semplice carezza, se “sentita” proprio come la immagino, per me è un’esperienza quasi incredibile…); sul perché mi sembra di non essere MAI all’altezza di niente di quel che faccio. Non riesco a trovare una strada che sia realmente MIA, ma ancor peggio non riesco neanche a focalizzarla, immaginarla, pensarla…quasi come se effettivamente non esistesse.
Sono arenato nello studio, perché dopo quattro anni ad inseguire una laurea che a conti fatti sarebbe andata bene solo a mia madre, mi rendo conto che non ha nessun senso portarla a termine; ho tentato varie vie nel lavoro, l’ultima delle quali come barman…da anni pensavo potesse essere la mia strada, ma a due mesi dall’inizio mi ritrovo ad avere imparato praticamente tutto quello che dovevo, e ad avere perso la voglia nel mestiere. Ho sfiorato il professionismo nella pallacanestro, avendo tanta fortuna fino ai 20 anni, poi crollata quando la società professionistica dove militavo è malamente fallita e mi sono ritrovato senza niente.
Il mio terrore più grande è di arrivare alla fine della mia vita con un solo pensiero: “ho vissuto?”. Perché in questo istante, la risposta sarebbe chiaramente “no”, senza possibilità di modifica. Devo assolutamente cambiare tutto nella mia vita…la mia famiglia non mi ha mai capito, i miei genitori mi hanno sempre dato tanto a livello materiale, ma NIENTE di NIENTE a livello affettivo…e credo che quello che mi accade ora sia solo una naturale conseguenza di come sono cresciuto.
All’atto pratico, giusto per puntualizzare, mi ritrovo a scrivere queste parole perché ho passato tre mesi afflitto da pesanti attacchi di panico, che ora pare siano scomparsi (da più di un mese) anche grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta che mi ha dato una grandissima mano a contrastarli ma che non credo possa aiutarmi per questo nuovo problema legato all’insoddisfazione e allo stress da essa generato.
Il mio è un problema di sbagliato approccio alla vita? Il mio voler ricercare a tutti i costi una strada che mi renda felice, e il non ritrovarla mai nelle cose che mi circondano e che vivo ogni giorno…è errato? La mia sensazione del dovere cambiare tutto, dal luogo in cui abito alla vita che conduco…è solo una sensazione o il mio corpo e la mia mente ne hanno veramente bisogno?
Un GRAZIE per eventuali risposte!
Sono arenato nello studio, perché dopo quattro anni ad inseguire una laurea che a conti fatti sarebbe andata bene solo a mia madre, mi rendo conto che non ha nessun senso portarla a termine; ho tentato varie vie nel lavoro, l’ultima delle quali come barman…da anni pensavo potesse essere la mia strada, ma a due mesi dall’inizio mi ritrovo ad avere imparato praticamente tutto quello che dovevo, e ad avere perso la voglia nel mestiere. Ho sfiorato il professionismo nella pallacanestro, avendo tanta fortuna fino ai 20 anni, poi crollata quando la società professionistica dove militavo è malamente fallita e mi sono ritrovato senza niente.
Il mio terrore più grande è di arrivare alla fine della mia vita con un solo pensiero: “ho vissuto?”. Perché in questo istante, la risposta sarebbe chiaramente “no”, senza possibilità di modifica. Devo assolutamente cambiare tutto nella mia vita…la mia famiglia non mi ha mai capito, i miei genitori mi hanno sempre dato tanto a livello materiale, ma NIENTE di NIENTE a livello affettivo…e credo che quello che mi accade ora sia solo una naturale conseguenza di come sono cresciuto.
All’atto pratico, giusto per puntualizzare, mi ritrovo a scrivere queste parole perché ho passato tre mesi afflitto da pesanti attacchi di panico, che ora pare siano scomparsi (da più di un mese) anche grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta che mi ha dato una grandissima mano a contrastarli ma che non credo possa aiutarmi per questo nuovo problema legato all’insoddisfazione e allo stress da essa generato.
Il mio è un problema di sbagliato approccio alla vita? Il mio voler ricercare a tutti i costi una strada che mi renda felice, e il non ritrovarla mai nelle cose che mi circondano e che vivo ogni giorno…è errato? La mia sensazione del dovere cambiare tutto, dal luogo in cui abito alla vita che conduco…è solo una sensazione o il mio corpo e la mia mente ne hanno veramente bisogno?
Un GRAZIE per eventuali risposte!
[#1]
Gentile utente tra i tanti errori di vita che lei sta elencando quello che possiamo confermare vero è solo la sua convinzione che lo psicoterapeuta, che già è stato di aiuto, non possa aiutarla per questi suoi nuovi problemi.
Se il terapeuta è già stato positivo per lei è evidente che potrà continuare ad esserlo per cui la cosa migliore da fare sarebbe quella di ritornarci. Questo è il miglior consiglio che credo le si possa dare.
cordialmente
Se il terapeuta è già stato positivo per lei è evidente che potrà continuare ad esserlo per cui la cosa migliore da fare sarebbe quella di ritornarci. Questo è il miglior consiglio che credo le si possa dare.
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
La ringrazio sentitamente per il parere espresso, so inoltre che ha ragione...infatti il primo passo per me sarà quello di ricontattare questo dottore, o al più tentare con un nuovo contatto che mi è stato consigliato da una persona a me cara che ha avuto lo stesso decorso tra panico, stress e tutto ciò che ne consegue.
Io ho sicuramente bisogno di essere guidato e trainato verso una visione più positiva di tutto quanto mi succede...lo stress mi ha portato mille conseguenze anche fisiche che fatico a contrastare, e probabilmente non dovrei farlo da solo.
Rinnovo il ringraziamento!
Io ho sicuramente bisogno di essere guidato e trainato verso una visione più positiva di tutto quanto mi succede...lo stress mi ha portato mille conseguenze anche fisiche che fatico a contrastare, e probabilmente non dovrei farlo da solo.
Rinnovo il ringraziamento!
[#3]
Gentile ragazzo, è un bene che il terrore di non aver vissuto le stia venendo mentre è ancora giovane e in tempo per rimediare. Pensi un po' come sarebbe se le prendesse a 60 anni. In effetti, come lei, molte persone passano le proprie giornate a prepararsi a vivere mentre la vita vera passa loro sotto il naso. Purtroppo non è possibile dar consigli in tal senso perché la voglia di vivere è una cosa personale e non la si può dare come una pillola. Però è certamente opportuna la raccomandazione di rivolgersi a uno psicologo, che potrà aiutarla a capire ciò che desidera, prima ancora d'insegnarle come poterlo ottenere.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico sono lieto del suo primo successo terapeutico ma un mese senza disturbi è un po' troppo presto per cantar vittoria. Mi pare di capire che lei abbia interrotto la sua psicoterapia, ma a mio parere ciò sarebbe prematuro, perché ogni terapia ha bisogno di un periodo per consolidare e stabilizzare i risultati.
Le suggerisco pertanto di riprenderla, e di affrontare con il suo terapeuta anche le domande che ha portato qui. Del resto la sequenza giusta è proprio questa, perché i problemi per così dire "esistenziali" vanno affrontati dopo il disturbo più acuto e impedente.
Cordiali saluti
Per quanto riguarda gli attacchi di panico sono lieto del suo primo successo terapeutico ma un mese senza disturbi è un po' troppo presto per cantar vittoria. Mi pare di capire che lei abbia interrotto la sua psicoterapia, ma a mio parere ciò sarebbe prematuro, perché ogni terapia ha bisogno di un periodo per consolidare e stabilizzare i risultati.
Le suggerisco pertanto di riprenderla, e di affrontare con il suo terapeuta anche le domande che ha portato qui. Del resto la sequenza giusta è proprio questa, perché i problemi per così dire "esistenziali" vanno affrontati dopo il disturbo più acuto e impedente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
La ringrazio infinitamente, ha sicuramente colto nel segno: il mio bisogno più impellente è proprio quello di fare ordine nella testa. Troppo a lungo ho infilato tutto quello che mi succedeva negli stessi scompartimenti...ed ora oltre al disagio, la sofferenza e quant'altro, la confusione è grandissima.
Speriamo bene, sono già in contatto con il mio "vecchio" psicoterapeuta...anche se avrei fortemente voluto non dovermi più rivolgere a lui per motivi terapeutici (nonostante sia una splendida persona).
Grazie ancora!
Speriamo bene, sono già in contatto con il mio "vecchio" psicoterapeuta...anche se avrei fortemente voluto non dovermi più rivolgere a lui per motivi terapeutici (nonostante sia una splendida persona).
Grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 06/04/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?