Lasciare andare
Buonasera, avevo già posto dei consulti tempo fa.
Desideravo ricominciare una nuova vita con il mio fidanzato ma mi sentivo bloccata da responsabilità verso la mia famiglia e il mio lavoro.
Ne ho parlato con loro assieme a lui e poi anche da sola e mi hanno risposto di seguire la mia strada e quello che volevo.
Ho iniziato a mettere voci in giro e a cercare lavoro, prima della pandemia avevamo trovato qualcosa anche se non era granché ma mia mamma ha iniziato di nuovo a lamentarsi, a dire che mi faccio influenzare e non mi guardo i fatti miei.
Lascio passare qualche giorno e quando chiamo mi dicono che avevano già trovato.
Ho una brutta lite con il mio fidanzato che mi rimprovera di essermi fatta influenzare di nuovo da mia mamma e non ci sentiamo per un po' di tempo.
Quando ci risentiamo mi dice che se voglio possiamo riprovare a cercare assieme ma io tentenno, nel frattempo scoppia la pandemia e non se ne è fatto più niente.
Mia madre comunque mi dice di provare a cercare qualcosa perché non vuole avere rinfacci futuri anche se lei vorrebbe che ci organizzassimo rimanendo a distanza.
Io purtroppo la capisco è una persona molto ansiosa che non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori, persone molto fredde dalle quali si sentiva rifiutata, e si è sposata per andarsene di casa.
Non si è realizzata professionalmente (cosa di cui si è pentita) per aiutare mio padre a costruirsi una posizione (sono partiti da zero) e per questo voleva qualcosa di meglio per noi figli.
Non ha avuto mai aiuti da parte di entrambe le famiglie (sia la sua che quella di mio padre) ed io in un certo modo sin da piccola ho cercato di darle una mano essendo la più grande e secondo me ciò ha contribuito a sentirmi in dovere di assumermi determinate responsabilità.
Qualche anno fa mia sorella ha fatto una scelta lavorativa che l'ha portata ad andare a vivere lontano (lei avrebbe dovuto lavorare con me) e mia mamma l'ha presa malissimo al punto di chiedermi di non andarmene anch'io e ciò ha portato ripercussioni anche sul rapporto con il mio fidanzato.
Con il mio fidanzato sto bene quando stiamo assieme, abbiamo lo stesso modo di vedere le cose e parecchi gusti in comune ma abbiamo avuto un percorso di crescita diversa e la lontananza ci porta a litigare.
Ci siamo resi conto che le cose non sono più come prima, non facciamo più progettualità, forse dovremmo avere solo la forza di ringraziarci per i momenti belli passati assieme e chiudere questa relazione.
Io avrei voluto veramente avere la forza di andarmene e costruirmi una famiglia con lui ma non ci riesco, c'è l'incertezza di trovare lavoro e la consapevolezza che qui li lascio nei casini, forse abbiamo aspettato troppo.
Desideravo ricominciare una nuova vita con il mio fidanzato ma mi sentivo bloccata da responsabilità verso la mia famiglia e il mio lavoro.
Ne ho parlato con loro assieme a lui e poi anche da sola e mi hanno risposto di seguire la mia strada e quello che volevo.
Ho iniziato a mettere voci in giro e a cercare lavoro, prima della pandemia avevamo trovato qualcosa anche se non era granché ma mia mamma ha iniziato di nuovo a lamentarsi, a dire che mi faccio influenzare e non mi guardo i fatti miei.
Lascio passare qualche giorno e quando chiamo mi dicono che avevano già trovato.
Ho una brutta lite con il mio fidanzato che mi rimprovera di essermi fatta influenzare di nuovo da mia mamma e non ci sentiamo per un po' di tempo.
Quando ci risentiamo mi dice che se voglio possiamo riprovare a cercare assieme ma io tentenno, nel frattempo scoppia la pandemia e non se ne è fatto più niente.
Mia madre comunque mi dice di provare a cercare qualcosa perché non vuole avere rinfacci futuri anche se lei vorrebbe che ci organizzassimo rimanendo a distanza.
Io purtroppo la capisco è una persona molto ansiosa che non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori, persone molto fredde dalle quali si sentiva rifiutata, e si è sposata per andarsene di casa.
Non si è realizzata professionalmente (cosa di cui si è pentita) per aiutare mio padre a costruirsi una posizione (sono partiti da zero) e per questo voleva qualcosa di meglio per noi figli.
Non ha avuto mai aiuti da parte di entrambe le famiglie (sia la sua che quella di mio padre) ed io in un certo modo sin da piccola ho cercato di darle una mano essendo la più grande e secondo me ciò ha contribuito a sentirmi in dovere di assumermi determinate responsabilità.
Qualche anno fa mia sorella ha fatto una scelta lavorativa che l'ha portata ad andare a vivere lontano (lei avrebbe dovuto lavorare con me) e mia mamma l'ha presa malissimo al punto di chiedermi di non andarmene anch'io e ciò ha portato ripercussioni anche sul rapporto con il mio fidanzato.
Con il mio fidanzato sto bene quando stiamo assieme, abbiamo lo stesso modo di vedere le cose e parecchi gusti in comune ma abbiamo avuto un percorso di crescita diversa e la lontananza ci porta a litigare.
Ci siamo resi conto che le cose non sono più come prima, non facciamo più progettualità, forse dovremmo avere solo la forza di ringraziarci per i momenti belli passati assieme e chiudere questa relazione.
Io avrei voluto veramente avere la forza di andarmene e costruirmi una famiglia con lui ma non ci riesco, c'è l'incertezza di trovare lavoro e la consapevolezza che qui li lascio nei casini, forse abbiamo aspettato troppo.
[#1]
".. forse abbiamo aspettato troppo..."
ci dice, gentile utente.
Dispiace.
Anche perchè da un consulto online non si comprende se sia stata riassorbita dalla famiglia d'origine
oppure se sia la storia di coppia ad essere finita.
Nel primo caso mi tornano alla mente le molte figlie che ho visto rimenere intrappolate nella famiglia d'origine
prima come supporto ai genitori
e poi come caregiver agli stessi
nell'invecchiamento dei genitori e della figlia.
Per carità, ogni scelta è rispettabile,
è importante esserne consapevoli
al fine di non avere rimpianti un domani.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dice, gentile utente.
Dispiace.
Anche perchè da un consulto online non si comprende se sia stata riassorbita dalla famiglia d'origine
oppure se sia la storia di coppia ad essere finita.
Nel primo caso mi tornano alla mente le molte figlie che ho visto rimenere intrappolate nella famiglia d'origine
prima come supporto ai genitori
e poi come caregiver agli stessi
nell'invecchiamento dei genitori e della figlia.
Per carità, ogni scelta è rispettabile,
è importante esserne consapevoli
al fine di non avere rimpianti un domani.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 24/06/2020.
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