Disturbo d'ansia generalizzato,stato confusionale perenne, dubbio sulla psicoterapia
Salve sono qui per avere una seconda opinione su ciò che mi sta accadendo ma soprattutto per come sta venendo affrontata quello che spero sia un semplice disturbo d'ansia.
Ho 22 anni e ne soffro da 2 anni e mezzo circa dopo un evento post-traumatico dovuto ad un litigio, che poi ha causato la mia ansia/ipocondria/qualunque cosa sia che conseguentemente ha portato al rendermi abbastanza insopportabile per poi appunto aver causato la rottura di una breve relazione di fidanzamento durata 3 miseri mesi.
Durante il litigio ho sviluppato uno stato confusionale dove avevo talmente tanta ansia da avere dimenticanze e il pensiero rallentato dove ho avuto numerosi pensieri e dubbi razionali (se amassi davvero la mia partner ecc...) A quelli più irrazionali e più intrusivo che sono comparsi dai giorni post separazione fino ad oggi dove ne ho affrontati di vari tipi.
Dalla mia depersonalizzazione più totale: opinioni completamente diverse dalle mie su qualsiasi cosa, mancanza di oggettivitá e di onestá intellettuale, pensieri intrusivi simili se non identici al d.
o.c omosessuale.
(fortunatamente fin qui riesco a percepire che sia ansia e quindi nei momenti meno ansiosi riconosco il pensiero intrusivo e ignorandolo riesco a vivere il quotidiano in maniera accettabile)
Dalla paura della paura dove nelle giornate più nere inizio a cercare su internet video e articoli sull'argomento che migliorano lì per lì ma non fanno altro che oltre che rassicurare aiutano anche a cronicizzare i sintomi.
Entrambi i tipi di sintomi se mi attivo e faccio attivitá che, sebbene non siano le mie preferite come la socialitá, il lavoro ecc... Proprio per loro natura a stretto contatto con il giudizio esterno, mi rendono artificialmente prestante e quindi mi riattivano per fare bella figura.
Nel tempo libero dove sono più con me stesso sebbene io sia libero sfogarmi con le mie passioni più introspettive sono proprio quelli i momenti più ansiosi.
Ho fatto due sedute psicoterapeutiche, nella prima mi è stato detto di essere troppo esuberante e nella seconda tenuta oggi dove mi è stato detto di ripetere il contenuto della prima visita in quanto lo psicologo non ricordasse cosa avessi detto nella prima visita.
E subito dopo mi è stato detto di essere prolisso e di ripetere le stesse cose quando è stato lui stesso a chiedermi il contenuto della prima visita.
Poi mi ha dato consigli giusti si ma abbastanza vaghi e che si confanno più ad un genitore che ad uno psicologo a parer mio come l'andare al mare, socializzare di più ecc... Poi mi è stato detto che mi ha visto meglio dell'ultima volta quando io mi sentivo molto più energico e attento la prima volta dato che sono riuscito a dire tutto senza dimenticanze ma proprio nella concentrazione generale e nella velocitá di pensiero.
Questi mi sembrano vari campanelli d'allarme che, si è solo una seconda seduta ma mi sembrano cose abbastanza gravi.
Grazie per la disponibilitá in anticipo
Ho 22 anni e ne soffro da 2 anni e mezzo circa dopo un evento post-traumatico dovuto ad un litigio, che poi ha causato la mia ansia/ipocondria/qualunque cosa sia che conseguentemente ha portato al rendermi abbastanza insopportabile per poi appunto aver causato la rottura di una breve relazione di fidanzamento durata 3 miseri mesi.
Durante il litigio ho sviluppato uno stato confusionale dove avevo talmente tanta ansia da avere dimenticanze e il pensiero rallentato dove ho avuto numerosi pensieri e dubbi razionali (se amassi davvero la mia partner ecc...) A quelli più irrazionali e più intrusivo che sono comparsi dai giorni post separazione fino ad oggi dove ne ho affrontati di vari tipi.
Dalla mia depersonalizzazione più totale: opinioni completamente diverse dalle mie su qualsiasi cosa, mancanza di oggettivitá e di onestá intellettuale, pensieri intrusivi simili se non identici al d.
o.c omosessuale.
(fortunatamente fin qui riesco a percepire che sia ansia e quindi nei momenti meno ansiosi riconosco il pensiero intrusivo e ignorandolo riesco a vivere il quotidiano in maniera accettabile)
Dalla paura della paura dove nelle giornate più nere inizio a cercare su internet video e articoli sull'argomento che migliorano lì per lì ma non fanno altro che oltre che rassicurare aiutano anche a cronicizzare i sintomi.
Entrambi i tipi di sintomi se mi attivo e faccio attivitá che, sebbene non siano le mie preferite come la socialitá, il lavoro ecc... Proprio per loro natura a stretto contatto con il giudizio esterno, mi rendono artificialmente prestante e quindi mi riattivano per fare bella figura.
Nel tempo libero dove sono più con me stesso sebbene io sia libero sfogarmi con le mie passioni più introspettive sono proprio quelli i momenti più ansiosi.
Ho fatto due sedute psicoterapeutiche, nella prima mi è stato detto di essere troppo esuberante e nella seconda tenuta oggi dove mi è stato detto di ripetere il contenuto della prima visita in quanto lo psicologo non ricordasse cosa avessi detto nella prima visita.
E subito dopo mi è stato detto di essere prolisso e di ripetere le stesse cose quando è stato lui stesso a chiedermi il contenuto della prima visita.
Poi mi ha dato consigli giusti si ma abbastanza vaghi e che si confanno più ad un genitore che ad uno psicologo a parer mio come l'andare al mare, socializzare di più ecc... Poi mi è stato detto che mi ha visto meglio dell'ultima volta quando io mi sentivo molto più energico e attento la prima volta dato che sono riuscito a dire tutto senza dimenticanze ma proprio nella concentrazione generale e nella velocitá di pensiero.
Questi mi sembrano vari campanelli d'allarme che, si è solo una seconda seduta ma mi sembrano cose abbastanza gravi.
Grazie per la disponibilitá in anticipo
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Salve,
Non sarò di certo io a commentare/giudicare il lavoro del collega avrà sicuramente, il suo modello teorico di riferimento come io ho il mio.
Per quanto riguarda l'ansia e tutto ciò che ha descritto credo che alla base ci sia altro, da indagare e sviluppare non di certo in 2 sedute.
Già che lei si sia messo "in gioco" chiedendo aiuto ad uno psicologo è segno di coraggio, maturità e voglia di stare bene. Con queste basi si può riuscire a trovare le giuste risposte alle varie domande che, quotidianamente, ci assillano.
Non sarò di certo io a commentare/giudicare il lavoro del collega avrà sicuramente, il suo modello teorico di riferimento come io ho il mio.
Per quanto riguarda l'ansia e tutto ciò che ha descritto credo che alla base ci sia altro, da indagare e sviluppare non di certo in 2 sedute.
Già che lei si sia messo "in gioco" chiedendo aiuto ad uno psicologo è segno di coraggio, maturità e voglia di stare bene. Con queste basi si può riuscire a trovare le giuste risposte alle varie domande che, quotidianamente, ci assillano.
Dr.ssa fabiana turco
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 18/06/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.