Forte ansia, spesso debilitante, durante gli spostamenti
Salve,
da parecchi anni (direi 15) ho notevoli difficoltà, per non dire impedimenti, nell'affrontare viaggi in compagnia o ancora peggio in maniera autonoma.
durante gli spostamenti vengo investito da importanti stati di ansia che aumentano di gravità in proporzione alla distanza da percorrere e se il tragitto mi è sconosciuto.
alcune volte l'ansia provata è stato così forte da farmi sprofondare in uno stato di depersonalizzazione/derealizzazione durato ora, giorni e in una terribile occasione parecchie settimane.
ovviamente questa sofferenza parte molto prima del viaggio se questo viene organizzato.
la situazione mi è insopportabile ed è ora aggravata dal fatto che dovrò sicuramente spostarmi in città per trovare lavoro (fino ad ora ho lavorato come autonomo praticamente sotto casa mia).
ho perso molte amicizie e molte opportunità di crescita.
ho fatto molti anni di terapia ma con scarsissimi risultati.
gli ultimi anni le sedute erano al limite del comico durante le quali si conversava di tutto a parte una seria indagine sull'origine dei sintomi.
come unico strumento offerto dallo psicoterapeuta c'era un lapidario "se vuoi vincere la paura di guidare devi guidare".
consiglio probabilmente utile ma totalmente inefficace col sottoscritto.
ho provato anche a prendere un farmaco consigliatomi dal mio medico di base.
un antidepressivo assunto un paio di volte poi interrotto per la paura di effetti avversi sulla mia psiche e sul mio fisico in generale.
"ho ansia ad assumere ansiolitici" ho spiegato al mio dottore che giustamente si è basculato sulla poltrona ridendo.
non so bene neppure quale sia l'aiuto di cui avrei bisogno.
quindi faccio un paio di domande molto sciocche:
ha senso riprovare con la psicoanalisi, magari cambiando specialista?
e se si quale indirizzo dovrebbe avere costui?
forse conviene una visita anche ad uno psichiatra?
i farmaci sono pericolosi?
hanno il potere di agire con precisione sul sintomo lasciando inalterato il mio stato psicofisico?
grazie tante.
da parecchi anni (direi 15) ho notevoli difficoltà, per non dire impedimenti, nell'affrontare viaggi in compagnia o ancora peggio in maniera autonoma.
durante gli spostamenti vengo investito da importanti stati di ansia che aumentano di gravità in proporzione alla distanza da percorrere e se il tragitto mi è sconosciuto.
alcune volte l'ansia provata è stato così forte da farmi sprofondare in uno stato di depersonalizzazione/derealizzazione durato ora, giorni e in una terribile occasione parecchie settimane.
ovviamente questa sofferenza parte molto prima del viaggio se questo viene organizzato.
la situazione mi è insopportabile ed è ora aggravata dal fatto che dovrò sicuramente spostarmi in città per trovare lavoro (fino ad ora ho lavorato come autonomo praticamente sotto casa mia).
ho perso molte amicizie e molte opportunità di crescita.
ho fatto molti anni di terapia ma con scarsissimi risultati.
gli ultimi anni le sedute erano al limite del comico durante le quali si conversava di tutto a parte una seria indagine sull'origine dei sintomi.
come unico strumento offerto dallo psicoterapeuta c'era un lapidario "se vuoi vincere la paura di guidare devi guidare".
consiglio probabilmente utile ma totalmente inefficace col sottoscritto.
ho provato anche a prendere un farmaco consigliatomi dal mio medico di base.
un antidepressivo assunto un paio di volte poi interrotto per la paura di effetti avversi sulla mia psiche e sul mio fisico in generale.
"ho ansia ad assumere ansiolitici" ho spiegato al mio dottore che giustamente si è basculato sulla poltrona ridendo.
non so bene neppure quale sia l'aiuto di cui avrei bisogno.
quindi faccio un paio di domande molto sciocche:
ha senso riprovare con la psicoanalisi, magari cambiando specialista?
e se si quale indirizzo dovrebbe avere costui?
forse conviene una visita anche ad uno psichiatra?
i farmaci sono pericolosi?
hanno il potere di agire con precisione sul sintomo lasciando inalterato il mio stato psicofisico?
grazie tante.
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Gentile utente, capisco la sua preoccupazione e il relativo disagio che sembra mettere in difficoltà la sua autonomia professionale e personale. Non conosco la sua storia, ma credo che possa valerne la pena dare un'altra occasione alla sua ansia, che forse ha bisogno di essere accolta, trattata e magari compresa. Cosa ne pensa di un'altra opportunità terapeutica? Magari con un un/una collega della sua città che possa aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo?
Nella vita e anche in terapia, non sempre possiamo trovare subito una corrispondenza soddisfacente. Cambiare professionista è un suo diritto e le sue sensibili domande meritano indubbiamente nuove possibilità.
Cordialmente.
Nella vita e anche in terapia, non sempre possiamo trovare subito una corrispondenza soddisfacente. Cambiare professionista è un suo diritto e le sue sensibili domande meritano indubbiamente nuove possibilità.
Cordialmente.
Dr. Giovanni Soscara
Psicologo Clinico, Psicoterapeuta
soscaragiovanni@medicitalia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 18/06/2020.
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