Come affrontare un attacco d’ansia che dura da circa 5 giorni
Buonasera,
Chiedo un consulto per un sopravvenuto attacca d’ansia.
Martedì sera poco prima di andare a dormire comincio ad accusare fiato corto e forte agitazione per pensieri negativi mai sopraggiunti sino ad allora.
Il giorno successivo lo stato di agitazione è diminuito rimanendo lieve, tuttavia mi pare di avere sempre il fiato corto tanto che la notte non riesco a dormire malgrado prenda 6mg di melatonina e beva una camomilla.
Speravo fosse un caso sporadico ma dopo 5 giorni sono preoccupato.
Preciso di aver provato più e più volte a fare esercizi di respirazione e di aver fatto sport sperando che il diaframma ricominciasse a darmi sollievo ma non ha funzionato.
Vi ringrazio per ogni utile consiglio
Chiedo un consulto per un sopravvenuto attacca d’ansia.
Martedì sera poco prima di andare a dormire comincio ad accusare fiato corto e forte agitazione per pensieri negativi mai sopraggiunti sino ad allora.
Il giorno successivo lo stato di agitazione è diminuito rimanendo lieve, tuttavia mi pare di avere sempre il fiato corto tanto che la notte non riesco a dormire malgrado prenda 6mg di melatonina e beva una camomilla.
Speravo fosse un caso sporadico ma dopo 5 giorni sono preoccupato.
Preciso di aver provato più e più volte a fare esercizi di respirazione e di aver fatto sport sperando che il diaframma ricominciasse a darmi sollievo ma non ha funzionato.
Vi ringrazio per ogni utile consiglio
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Gentile utente,
in certi casi -se non sempre, in caso di sopravvenuto malessere- la cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi è l'autodiagnosi.
Lei a quel che capisco ha una serie di sintomi respiratori che possono avere le più varie origini. Il destinatario d'elezione delle sue preoccupazioni è il suo medico di famiglia, che dopo averla visitata potrà indirizzarla agli specialisti e/o alle indagini cliniche più appropriate.
Definire questi sintomi "attacco d'ansia protratto", e farsi pure autoprescrizioni di farmaci o di altri fantasiosi rimedi, significa non avere realmente a cuore la propria salute.
Si faccia visitare e poi torniamo a parlarne.
Molti auguri.
in certi casi -se non sempre, in caso di sopravvenuto malessere- la cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi è l'autodiagnosi.
Lei a quel che capisco ha una serie di sintomi respiratori che possono avere le più varie origini. Il destinatario d'elezione delle sue preoccupazioni è il suo medico di famiglia, che dopo averla visitata potrà indirizzarla agli specialisti e/o alle indagini cliniche più appropriate.
Definire questi sintomi "attacco d'ansia protratto", e farsi pure autoprescrizioni di farmaci o di altri fantasiosi rimedi, significa non avere realmente a cuore la propria salute.
Si faccia visitare e poi torniamo a parlarne.
Molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 971 visite dal 13/06/2020.
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