Salve, sono una ragazza di 22 anni fidanzata da tre anni con un ragazzo della mia età
Da due anni la nostra relazione sta avendo alti e bassi e la mia salute psicologica non è delle migliori a causa di una sua scelta di lavoro, che io non ho mai accettato, voluta fortemente dal compagno della mamma che fa anche lui questo lavoro.
Parto dal presupposto che lui non ha una bella situazione familiare e ha avuto un infanzia molto difficile.
La madre straniera é alcolista e il padre biologico non
l 'ha mai conosciuto.
Da 10 anni o più vive in casa del compagno della mamma che è una persona molto convinta di sé, che pretende tutto e vuole il controllo su tutto e la madre non si è mai presa cura di lui da bambino, poi da quando lui si è messo con me peggio ancora.
Io infatti non sono mai stata accettata da loro e li ho ignorati dopo aver capito che persone fossero cercando di far aprire gli occhi al mio ragazzo.
Il mio ragazzo purtroppo è una persona molto debole caratterialmente e non si fa portare rispetto, acconsente a tutto quello che dice il "padre" provando anche un senso di devozione nei confronti di una persona sgradevole dal mio punto di vista, solo perché gli ha dato questo lavoro sulle navi da crociera.
Le crociere che fa sono sempre all'estero quindi questo ci porta anche a sentirci poco quando sta fuori perché c'è quasi sempre il fuso orario e le mie paure sono infinite quando sta lì.
Io sono una persona forte, non abbiamo avuto mai problemi di coppia ma questa situazione mi ha distrutto l'anima.
Ha lasciato il lavoro l'estate scorsa perché l'avevo convinto e la mamma, un'estate intera mi veniva a punzecchiare per farci lasciare.
Lui non ha provato mai a dare un freno alla sua famiglia e io mi sono stancata della situazione e ho preso una sbandata per un ragazzo che lavorava con me.
Ovviamente lui mi ha scoperta e così ha deciso di riprendere il suo lavoro lasciandomi e partendo il giorno dopo.
Dopo tanti mesi è tornato e ci siamo rimessi insieme e ho saputo che sulla nave aveva anche lui iniziato a bere come la mamma per colpa mia.
Tornati insieme ha smesso subito, ci siamo riavvicinati, ha fittato anche una casa per fatti suoi ma non riesco a convincerlo a fargli lasciare il lavoro.
Ho provato a parlargli in tutti i modi, ha visto quanto io stia male ma niente e questo mi mette ancora più in crisi facendomi pensare due cose: o che questa situazione gli faccia comodo o che ha paura del "padre".
Lui invece o si chiude in se o mi dice che io posso lasciarlo di nuovo solo perché l'anno scorso l'ho fatto, nonostante lui avesse lasciato il lavoro per me.
La mia felicità non esiste più, la notte dormo poco e male, faccio incubi e la mattina mi sveglio già con l'ansia che il giorno dopo deve partire.
Se sto con lui sono calma ma se sto da sola sono agitata e di cattivo umore.
Ho provato a stargli lontano ma questo mi fa stare ancora più male.
Anche lui è molto confuso e forse il lavoro è un qualcosa dove aggrapparsi per spegnere il cervello.
Cosa devo fare?
Sapreste aiutarmi?
Grazie.
Parto dal presupposto che lui non ha una bella situazione familiare e ha avuto un infanzia molto difficile.
La madre straniera é alcolista e il padre biologico non
l 'ha mai conosciuto.
Da 10 anni o più vive in casa del compagno della mamma che è una persona molto convinta di sé, che pretende tutto e vuole il controllo su tutto e la madre non si è mai presa cura di lui da bambino, poi da quando lui si è messo con me peggio ancora.
Io infatti non sono mai stata accettata da loro e li ho ignorati dopo aver capito che persone fossero cercando di far aprire gli occhi al mio ragazzo.
Il mio ragazzo purtroppo è una persona molto debole caratterialmente e non si fa portare rispetto, acconsente a tutto quello che dice il "padre" provando anche un senso di devozione nei confronti di una persona sgradevole dal mio punto di vista, solo perché gli ha dato questo lavoro sulle navi da crociera.
Le crociere che fa sono sempre all'estero quindi questo ci porta anche a sentirci poco quando sta fuori perché c'è quasi sempre il fuso orario e le mie paure sono infinite quando sta lì.
Io sono una persona forte, non abbiamo avuto mai problemi di coppia ma questa situazione mi ha distrutto l'anima.
Ha lasciato il lavoro l'estate scorsa perché l'avevo convinto e la mamma, un'estate intera mi veniva a punzecchiare per farci lasciare.
Lui non ha provato mai a dare un freno alla sua famiglia e io mi sono stancata della situazione e ho preso una sbandata per un ragazzo che lavorava con me.
Ovviamente lui mi ha scoperta e così ha deciso di riprendere il suo lavoro lasciandomi e partendo il giorno dopo.
Dopo tanti mesi è tornato e ci siamo rimessi insieme e ho saputo che sulla nave aveva anche lui iniziato a bere come la mamma per colpa mia.
Tornati insieme ha smesso subito, ci siamo riavvicinati, ha fittato anche una casa per fatti suoi ma non riesco a convincerlo a fargli lasciare il lavoro.
Ho provato a parlargli in tutti i modi, ha visto quanto io stia male ma niente e questo mi mette ancora più in crisi facendomi pensare due cose: o che questa situazione gli faccia comodo o che ha paura del "padre".
Lui invece o si chiude in se o mi dice che io posso lasciarlo di nuovo solo perché l'anno scorso l'ho fatto, nonostante lui avesse lasciato il lavoro per me.
La mia felicità non esiste più, la notte dormo poco e male, faccio incubi e la mattina mi sveglio già con l'ansia che il giorno dopo deve partire.
Se sto con lui sono calma ma se sto da sola sono agitata e di cattivo umore.
Ho provato a stargli lontano ma questo mi fa stare ancora più male.
Anche lui è molto confuso e forse il lavoro è un qualcosa dove aggrapparsi per spegnere il cervello.
Cosa devo fare?
Sapreste aiutarmi?
Grazie.
[#1]
Gentile ragazza,
se prova a rileggere tutto il post, si renderà conto che Lei parla solo di questo ragazzo, arrivando a parlare di se stessa solo per attribuirsi responsabilità che non ha, come ad esempio: "... sulla nave aveva anche lui iniziato a bere come la mamma per colpa mia."
Se una persona beve, si droga o mette in atto qualunque altro tipo di comportamento patologico, stia serena, perché non è certo colpa Sua!
Soprattutto, mi pare molto chiaro che questo ragazzo in fondo fa esattamente ciò che vuole, nonostante Lei gli abbia parlato, lui ha scelto. Ha scelto di partire, di vivere la propria vita e di avere anche un'altra relazione.
Non dice nulla di Lei: che cosa vuole fare? Per quanto tempo vuole tollerare e perché?
Cordiali saluti,
se prova a rileggere tutto il post, si renderà conto che Lei parla solo di questo ragazzo, arrivando a parlare di se stessa solo per attribuirsi responsabilità che non ha, come ad esempio: "... sulla nave aveva anche lui iniziato a bere come la mamma per colpa mia."
Se una persona beve, si droga o mette in atto qualunque altro tipo di comportamento patologico, stia serena, perché non è certo colpa Sua!
Soprattutto, mi pare molto chiaro che questo ragazzo in fondo fa esattamente ciò che vuole, nonostante Lei gli abbia parlato, lui ha scelto. Ha scelto di partire, di vivere la propria vita e di avere anche un'altra relazione.
Non dice nulla di Lei: che cosa vuole fare? Per quanto tempo vuole tollerare e perché?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta. Quello che vorrei fare è semplicemente rimettere le cose a posto perchè mi dispiace buttare al vento una relazione e vorrei ritrovare la serenita con me stessa e con lui. Ho Tollerato questa sua scelta perché mi dispiace per lui, perché non lo vedo felice di fare questa vita anche se la fa, lo vedo più costretto. Lui Non ha avuto mai un'altra relazione sono io che avevo provato ad averne un'altra dopo che mi ha lasciata ma forse l ho fatto perché non so stare sola. Secondo Lei perché lui non riesce a parlarmi di ciò che pensa, di ciò che sente e cosa posso fare per spingerlo a farlo parlare? Mi rendo conto che a volte sono troppo aggressiva nei modi con cui parlo o agisco e questo lo blocca. Crede che sia necessario farsi seguire da uno psicologo per risolvere i problemi che lui si trascina dall'infanzia ,tra cui il fatto di non parlare, e per risolvere le mie paure e stare serena? Grazie. Le auguro una buona giornata.
[#3]
La scelta di rivolgersi ad uno psicologo NON deve essere la Sua, ma eventualmente quella del Suo ragazzo, il quale non ne sente la necessità.
Ha mai pensato che magari il Suo ragazzo non sente ciò che sente Lei e non pensa ciò che pensa Lei?
E se il Suo ragazzo volesse fare ciò che fa?
Perché Lei vuole a tutti i costi prendere decisioni anche per lui? Perché vuole aiutarlo se lui non sta chiedendo aiuto?
Cordiali saluti,
Ha mai pensato che magari il Suo ragazzo non sente ciò che sente Lei e non pensa ciò che pensa Lei?
E se il Suo ragazzo volesse fare ciò che fa?
Perché Lei vuole a tutti i costi prendere decisioni anche per lui? Perché vuole aiutarlo se lui non sta chiedendo aiuto?
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Ha ragione dottoressa. Secondo lei una persona può arrivare a fingere tanto da continuare a fare il ragazzo perfetto quando non lavora e sta con me? Mi ha aperto molto gli occhi di fronte a tante cose . Sto rivalutando la situazione vedendola con occhi diversi questa volta. Non credo che muoverò mai piu un passo per lui e lo tratterò come merita. La ringrazio di cuore per l aiuto e la disponibilità. Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 13/06/2020.
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